Cronaca
Sant’Antonio Abate green: 100mila euro risparmiati col fotovoltaico
Sant’Antonio Abate: Pioniere della Sostenibilità con il Fotovoltaico, Risparmio Annuale di 100mila Euro
Il Comune di Sant’Antonio Abate ha compiuto un passo significativo verso la sostenibilità e il risparmio energetico. Sulla facciata del municipio è ora visibile un display che rende noto a tutti i cittadini i risparmi energetici ottenuti grazie ai quattro impianti fotovoltaici installati sui tetti delle scuole “E. Forzati” (100 kW), “Buonconsiglio” (40 kW), “Cesano” (16 kW) e sulla Casa Comunale (10 kW). Questi impianti consentiranno all’amministrazione comunale di risparmiare circa 100mila euro all’anno, producendo energia rinnovabile che riduce significativamente le emissioni di anidride carbonica.
Un Display per la Trasparenza Energetica
Il display, situato all’ingresso del municipio, mostra in tempo reale dati cruciali: la potenza istantanea prodotta, l’energia totale accumulata e la quantità di CO2 risparmiata. La sindaca Ilaria Abagnale spiega: "Il display rende visibili i benefici dei nostri impianti fotovoltaici. Stiamo producendo energia pulita e rinnovabile, utilizzabile immediatamente grazie a un sistema di autoconsumo compensativo, riducendo così la nostra dipendenza da fonti energetiche esterne."
Il Beneficio Economico e Ambientale
L’iniziativa non solo porta un risparmio economico ma migliora anche la qualità dell’aria. La sindaca Abagnale continua: "Azzerando le spese energetiche, contribuiremo a rendere l’aria più pulita. Le scuole e gli edifici pubblici equipaggiati con impianti fotovoltaici prodotti genereranno oltre 150 kW di energia ogni ora. Questo ci permetterà di coprire totalmente i consumi energetici del Comune in pochi mesi."
Un Progetto Finanziato Integralmente
Il progetto è stato completamente finanziato con contributi pubblici, senza impatti sulle casse comunali. "Il vero vantaggio è che non dovremo più preoccuparci delle bollette energetiche. Il risparmio annuo stimato di oltre 100mila euro verrà reinvestito in servizi pubblici per la comunità", aggiunge la sindaca. Inoltre, l’energia prodotta dagli impianti equivale a quella ottenuta piantando circa 500 alberi, contribuendo così significativamente alla riduzione dell’impatto ambientale.
Una Comunità Orientata alla Sostenibilità
Presto, il display all’ingresso del municipio mostrerà in tempo reale i dati di produzione di tutti gli impianti, permettendo ai cittadini di osservare i risultati eccezionali ottenuti. "Questi impianti stanno rendendo il nostro Comune sempre più green, e vogliamo che tutti i cittadini partecipino a questo successo," conclude la sindaca Abagnale.
Sant’Antonio Abate sta diventando un esempio notevole di autosufficienza energetica e sostenibilità, un modello da seguire per altri comuni italiani.
Cronaca
Pizze fatte con ingredienti scadenti e prodotti Dop che non esistono: denunciati i titolari di 3 locali nel Napoletano
Decine di controlli dei carabinieri del Nas in tutta la Campania: nella provincia di Napoli denunciati i titolari di 3 pizzerie per frode in commercio. Nelle province di Avellino e Benevento sequestrati litri di vino e di olio, ma anche formaggi e salumi, privi delle indicazioni di provenienza e di tracciabilità.
Controlli a tappeto in tutta la Campania quelli effettuati dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità), che hanno controllato decine di attività commerciali tra le varie province della regione: 99 gli esercizi controllati, dei quali 45 sono stati sanzionati, per un totale di 80mila euro di multe.
E allora, nella provincia di Napoli, precisamente a Giugliano, Tufino e Marigliano, i militari dell’Arma hanno denunciato i titolari di tre pizzerie: nei loro locali venivano riportate sui menù pizze fatte con ingredienti di alta qualità, che in realtà erano scadenti, come emerso dal controllo; in alcuni casi, veniva riportato anche l’utilizzo di “fiori di zucca Dop”, prodotto che però non ha mai ricevuto questa denominazione. Pertanto, i tre titolari sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per frode in commercio.
Denunciato per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o Dop il titolare di una ditta di conservazione di frutta e verdura a Frattaminore, ancora nel Napoletano: vendeva castagne albanesi spacciandole per napoletane. Nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, inoltre, una ditta vendeva pomodori del piennolo pur non facendo parte del circuito di controllo né del Consorzio di tutela.
Cronaca
Esplosione ad Ercolano: le gemelle Sara e Aurora lavoravano coi botti da mesi per 25 euro al giorno
I familiari di Sara e Aurora Esposito, morte il 18 novembre nell’esplosione della fabbrica abusiva di fuochi ad Ercolano (Napoli), raccontano che le ragazze da mesi svolgevano quell’attività sempre per le stesse persone.
Le gemelle Aurora e Sara Esposito, vittime dell’esplosione ad Ercolano col 18enne Samuel Tafciu
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Per le sorelle Sara e Aurora Esposito non era il primo giorno di lavoro: in quella fabbrica abusiva di fuochi d’artificio di contrada Patacca, a Ercolano, ci stavano da qualche settimana, ma svolgevano quell’attività, per aiutare la mamma. Sempre in condizioni precarie, e per una manciata di spiccioli: 300 euro a settimana da dividere in due, 25 euro al giorno a testa. Retroscena che stravolge la narrazione, quello che Fanpage.it apprende dai familiari delle gemelle, decedute il 18 novembre insieme al 18enne Samuel Tafciu, quando la baracca trasformata in laboratorio di fuochi d’artificio fantasma è esplosa.
L’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Ercolano
Una manovra maldestra, una fonte di calore improvvisa, forse, semplicemente, la bassa qualità della polvere pirica utilizzata: i motivi di quell’esplosione sono ancora al vaglio. Il proprietario dell’abitazione, Pasquale Punzo, è indagato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo. Quando si è presentato ai carabinieri, alcune ore dopo la tragedia e in compagnia del suo avvocato, il 38enne non ha rilasciato dichiarazioni. Dalle indagini è emerso che la baracca era intestata alla figlia tredicenne. Gli inquirenti stanno ricostruendo il…
Cronaca
Lutto nel basket, muore a 52 anni Peppe Falco: fu campione d’Italia con la Juvecaserta
Morto a 52 anni l’ex ala della Juvecaserta Campione d’Italia nel 1991: Peppe Falco aveva poi “girato” diverse squadre prima del ritiro nel 2011.
Lutto nel mondo del basket: è morto a 52 anni Peppe Falco, ex ala grande della Juvecaserta che nel 1991 vinse il titolo di Campione d’Italia. Nato a Napoli il 3 gennaio del 1972, fece parte di quel magico collettivo che stupì l’Italia della pallacanestro e capace di stendere nei playoff scudetto le corazzate Pesaro, Virtus Bologna e poi Olimpia Milano, in un’epica finale vinta in Gara 5 il 21 maggio 1991 davanti a quasi 12mila spettatori del Forum Assago per 88-97, risultato che “spezzò” l’equilibrio delle gare che fino ad allora avevano fatto registrare 2 vittorie per parte entrambe tra le mura amiche per Caserta e Milano.
Ala grande, ma anche centro all’occorrenza, era alto 2,03 e nell’anno dell’impresa indossava la canotta numero 15 del club bianconero. Negli anni successevi girò diverse squadre prima di una seconda parentesi con la Juvecaserta, per poi fare un secondo giro di squadre (tra le tante in cui militò, anche Montegranaro, Roseto e Pistoia) e che si è interrotto sono nel 2011, quando all’età di 39 anni decise di ritirarsi dopo un’ultima stagione al Dicearchia Pozzuoli. Ma a Caserta tutti lo ricordano per quella grande stagione del 1991, il punto più alto della carriera di Falco. In queste ore, con la diffusione della notizia della sua morte, in tanti stanno ricordando Peppe Falco sui social, postando ricordi legati sia alla pallacanestro sia all’uomo, conosciuto proprio per il suo carattere mite e bonario come un gigante buono.
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