Cronaca
Quanto ha guadagnato TikTok a Napoli con i video sul crollo di Scampia?
TikTok e il Crollo di Scampia: Un’Analisi dei Profitti e delle Implicazioni Etiche
Napoli è stata scossa da una tragedia: il crollo di un ballatoio a Scampia ha suscitato un dolore immenso e una forte preoccupazione. La notizia ha attraversato velocemente tutta la comunità napoletana, diffondendosi rapidamente anche sui social media.
Il Ruolo Cruciale di TikTok
In particolare, TikTok ha giocato un ruolo centrale, diventando una delle principali piattaforme per la condivisione di video e dirette live che documentavano in tempo reale l’accaduto, spesso ancora prima che le informazioni arrivassero ai tradizionali media.
Dibattito Etico sulla Pubblicità
La piattaforma cinese è ora al centro di un fervente dibattito etico. Sono state infatti trasmesse campagne pubblicitarie, talvolta inappropriate e di cattivo gusto, proprio prima, subito dopo, o addirittura durante i video che mostravano la tragedia. Questo solleva interrogativi rilevanti: quanti soldi ha guadagnato TikTok dalla pubblicità legata ai video sul crollo di Scampia?
Monetizzazione delle Tragedie sui Social Media
Che i social media monetizzino video su tragedie non è una novità, ma ciò che risulta particolarmente inquietante è la mancanza di sensibilità verso il contesto e le persone coinvolte. Nel caso di Scampia, il dolore di un’intera comunità è stato sfruttato per ottenere profitti. Il popolo napoletano, già segnato da gravi problemi sociali e culturali, merita rispetto e non di essere utilizzato per arricchire una piattaforma senza limiti morali nel perseguire i propri obiettivi economici.
Problemi di Gestione delle Inserzioni Pubblicitarie
TikTok, come altre piattaforme social, è spesso oggetto di critiche per la gestione delle inserzioni pubblicitarie. La questione diventa ancora più delicata quando si tratta di tragedie come quella di Scampia. Durante il tempo in cui le famiglie e i vicini esprimevano il loro dolore, le pubblicità continuavano a scorrere, a volte risultando irrilevanti o perfino offensive. Questo rappresenta una grave mancanza di rispetto, toccando profondamente il cuore della nostra umanità.
Implicazioni Economiche e Morali
È fondamentale comprendere quanto TikTok stia guadagnando sulle spalle dei napoletani e dei campani in momenti di tragedia. Il social cinese dovrebbe mostrare una maggiore sensibilità verso tematiche così gravi, ma la realtà sembra diversa: la piattaforma sembra sfruttare chi non può difendersi, utilizzando situazioni di vulnerabilità per alimentare il proprio business.
La Necessità di Politiche più Rigide
La questione non riguarda solo gli aspetti economici, ma anche quelli morali. Una piattaforma che vuole essere parte integrante della nostra quotidianità deve assumersi responsabilità etiche, specialmente in situazioni così delicate. TikTok dovrebbe adottare politiche più rigorose sulla monetizzazione dei contenuti riguardanti tragedie, dimostrando rispetto per le comunità colpite.
Verso una Riflessione Seria
In conclusione, è urgente avviare una riflessione seria su come queste piattaforme gestiscono le inserzioni pubblicitarie in contesti di crisi. La domanda che resta è: quanto ancora dovremo tollerare che il dolore collettivo venga mercificato per generare ricavi? A quale costo per la nostra umanità?
Cronaca
Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati
�� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, dove 4 giovani tra i 16 e i 24 anni sono stati denunciati dai carabinieri: la banconota da 50 euro che hanno cercato di rifilare a un negoziante è apparsa subito palesemente falsa.
Come Totò e Peppino nel film cult “La banda degli onesti”, si sono improvvisati falsari e hanno cercato di spendere banconote contraffatte da 50 euro in vari esercizi commerciali, ma la scarsa fattura delle stesse, che a vista d’occhio apparivano palesemente false, li ha fatti scoprire: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, quattro giovani – hanno tra i 16 e i 24 anni – sono stati denunciati dai carabinieri.
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 novembre, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti dopo numerose segnalazioni giunte al numero di emergenza 112 da parte di alcuni commercianti di San Felice a Cancello: quattro giovani, a più riprese, avevano cercato di spendere nei negozi cittadini delle banconote da 50 euro che risultavano palesemente false.
Immediate le indagini dei militari dell’Arma, che hanno rintracciato i quattro truffatori in erba, in piazza Castra Marcelli, a bordo di una Fiat Panda. Identificati e sottoposti a perquisizione, i quattro giovani sono stati trovati in possesso di 6 banconote da 50 euro false e di una somma di denaro di 720 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, non contraffatte. Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, mentre i giovani sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello stato, senza concerto, di monete falsificate in concorso tra loro.
…
Cronaca
Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano
Su un profilo TikTok di un amico di Crescenzo Marino è stato pubblicato un fumetto che difende il figlio del boss, condannato ad agosto a 10 anni di carcere; scritto in prima persona, sarebbe autobiografico.
L’infanzia in un quartiere difficile, l’arresto del padre, la scoperta di essere figlio di un boss di camorra e i tentativi di allontanarsi da quel mondo che l’hanno portato anche a stringere amicizia col rapper Geolier, fino a quando le manette sono scattate anche per lui e alla detenzione da innocente. Tutto raccontato in un fumetto che ieri sera è stato pubblicato su un profilo TikTok e che sarebbe stato disegnato da Crescenzo Marino, il figlio del capoclan Genny McKay. “Nato a Secondigliano”, questo è il titolo. E, subito sotto, la nota: “a cura di Crescenzo Marino”.
Il fumetto sulla vita del figlio del capoclan Marino
Non è sicuro che l’autore del fumetto sia effettivamente Crescenzo Marino, attualmente detenuto, ma è certo che il profilo su cui è stato pubblicato viene gestito da qualcuno molto vicino al ragazzo. Nato nel 1997, il giovane aveva appena sette anni quando è scoppiata la faida di Scampia, nel 2004. Il racconto a fumetti, scritto in prima persona e con protagonista Marino, inizia proprio da quel periodo: “Ricordo che giocavamo a pallone tra i colpi di pistola”.
Nel giro di qualche vignetta, la prima svolta: l’arresto di Gennaro Marino (2004). Le bugie della madre per non dirgli la verità: “Papà lavora in un castello”. Poi le “cose strane” che succedevano durante l’infanzia e l’adolescenza: i ragazzi che volevano essere suo amici e quelli che gli dicevano che non potevano invitarlo a casa perché “le loro…
Cronaca
Infermiere preso a schiaffi all’Ospedale del Mare: arriva la Polizia
Aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare. Infermiere preso a schiaffi. Arriva la Polizia.
Infermiere aggredito al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare oggi pomeriggio. Preso a schiaffi da un parente di una paziente che era arrivata nel nosocomio partenopeo, per una intossicazione, ma poi aveva deciso di andare via, rifiutando le cure. Uno degli infermieri, a quanto apprende Fanpage.it, è stato aggredito dai familiari sopraggiunti poco dopo sul posto, alla ricerca del loro parente ammalato.
Infermiere del Pronto Soccorso preso a schiaffi
L’aggressione è avvenuta prima da parte di un parente, ma solo verbalmente, poi da parte di un altro parente che avrebbe assalito l’infermiere alle spalle, schiaffeggiandolo. Alla fine i due parenti sono stati allontanati dalla sicurezza. Sul posto è arrivata la Polizia di Stato, allertata dal personale sanitario. L’infermiere colpito, invece, è stato refertato dai medici dell’ospedale.
La Polizia di Stato all’Ospedale del Mare
Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta attorno alle ore 15,00 di oggi, venerdì 22 novembre 2024. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza contro il personale sanitario registrato negli ultimi mesi all’interno dei nosocomi napoletani. Le istituzioni sono impegnate per contrastare questo fenomeno. Per questi motivi sono stati istituiti dei drappelli delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso ospedalieri e sono state installate le telecamere a bordo dell’ambulanze del 118. Le difficoltà vissute da medici e infermieri all’interno dei pronto soccorso, purtroppo, rendono anche poco…