Cronaca
Pozzuoli, imbrattano muro ospedale per nascita bimbo: video virale
Famigliari Imbrattano Parete dell’Ospedale di Pozzuoli per la Nascita di un Bambino: Il Video Diventa Virale
All’ospedale di Pozzuoli si è verificato un evento singolare che certamente avrà delle ripercussioni legali. La famiglia di un neonato ha deciso di festeggiare l’arrivo del piccolo scribacchiando il suo nome su una parete dell’ospedale con un pennarello, per poi pubblicare il video sulla piattaforma social.
La Denuncia e la Reazione della Direzione Sanitaria
La situazione è divenuta oggetto di denuncia grazie alla segnalazione del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. La direzione sanitaria ha quindi preso provvedimenti immediati.
Le Dichiarazioni della Famiglia
Invece di mostrare pentimento, i familiari del neonato hanno difeso il loro comportamento, sostenendo che “Non siete degni di giudicare gli altri, l’unico che ci può giudicare è nostro Signore. Invece di preoccuparvi di una scritta, occupatevi delle cose che non si vedono in televisione.”
Critiche alle Condizioni dell’Ospedale
La famiglia ha utilizzato questa occasione anche per denunciare le condizioni dell’ospedale, affermando che ci sono persone che soffrono senza essere considerate e aspettano ore per essere visitate. Hanno descritto situazioni di abbandono e di uso di medicine per far dormire i pazienti, criticando apertamente il personale sanitario.
Reazione del Parlamentare
Francesco Emilio Borrelli ha commentato l’episodio condannando duramente l’atteggiamento della famiglia, definendolo inaccettabile. “Cosa insegneranno ai figli persone che difendono le loro azioni incivili? Bene ha fatto la Asl a denunciarli; mi auguro che ci sia una condanna educativa ed esemplare per questi soggetti inqualificabili,” ha dichiarato.
La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sia sulla responsabilità individuale sia sulle condizioni generali delle strutture ospedaliere, mettendo in luce non solo un atto di vandalismo ma anche le problematiche strutturali spesso denunciate dai cittadini.
Cronaca
Giovani e pistole, padre Alex Zanotelli: “La borghesia napoletana odia le periferie”
Il padre comboniano lancia un appello ai giovani: “Dovete cambiare un sistema”. Non serve un nuovo “Decreto Caivano” ma che le istituzioni e la borghesia rispondano alle esigenze delle periferie.
Aveva già celebrato i funerali di Genny Cesarano, vittima innocente della camorra, ucciso a 17 anni durante una stesa nel Rione Sanità nel 2015, padre Alex Zanotelli ha celebrato, insieme agli altri parroci del territorio ed il vescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia, i funerali di Emanuele Tufano, ucciso a 15 anni con un colpo di pistola. Dopo pochi giorni da quell’omicidio frutto di uno scontro tra giovanissimi armati di pistole, a perdere la vita è stato Santo Romano, a San Sebastiano al Vesuvio, un ragazzo di 19 anni ucciso da un altro giovanissimo a colpi d’arma da fuoco per futili motivi. Più che un’emergenza la diffusione di armi e di fatti di sangue commessi da giovanissimi nell’area metropolitana di Napoli, ha il carattere di un fenomeno sociale vero e proprio. Padre Zanotelli, da sempre vicino agli ultimi, si batte con costanza per chiedere alle istituzioni interventi concreti in città in favore dei minori per combattere attraverso politiche inclusive e di recupero, il dilagare dei fenomeni criminali tra le giovani generazioni.
Padre Alex che effetto le ha fatto l’ennesimo giovanissimo ucciso a colpi di pistola?
Sono rimasto profondamente scosso da questa ennesima morte. Avevo tra l’altro celebrato già i funerali di Genny (Cesarano ndr), e già allora avevo pianto, lui aveva 17 anni. Emanuele ne aveva 15,…
Cronaca
Automedica si schianta contro il muro del centro commerciale a Qualiano: ferito l’equipaggio
Un’automedica si è schiantata contro il muro del centro commerciale “Grande Sud” a Qualiano, nella provincia di Napoli. Ferito, per fortuna solo lievemente, l’equipaggio a bordo.
Spaventoso incidente, che per fortuna, oltre allo spavento appunto, non ha avuto gravi conseguenze, quello che si è verificato nella notte appena trascorsa a Qualiano, nella provincia di Napoli: un’automedica si è schiantata contro il muro del centro commerciale “Grande Sud”. Per fortuna, come detto, non ci sono state conseguenze per l’equipaggio a bordo, che è rimasto soltanto lievemente ferito.
A rendere noto l’accaduto è stata l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, da sempre in prima linea nel denunciare quanto accade al personale sanitario, spesso purtroppo aggressioni, che sulla sua pagina Facebook ha scritto:
Stanotte, intorno alle 2, l’automedica di Varcaturo è scivolata su una macchia di olio nei pressi del centro commerciale “Grande Sud” a Qualiano. La macchia d’olio era stata causata da un precedente incidente avvenuto sul posto. L’equipaggio risulta ferito lievemente. Solidarietà e sostegno ai membri dell’equipaggio da parte della nostra associazione. Per fortuna solo tanta paura!
Cronaca
A Bagnoli furti d’auto e bande di giovanissimi dopo l’arresto del boss “Scognato”
Vuoto di potere nel quartiere napoletano dopo gli arresti nel clan Esposito: altri gruppi starebbero tentando di appropriarsi del racket dei parcheggi abusivi.
Furti d’auto in aumento, schermaglie tra bande di giovanissimi che cercano di imporsi, l’automobile di un pregiudicato che prende fuoco nella notte: la situazione di Bagnoli è costantemente monitorata dalle forze dell’ordine nei giorni successivi all’arresto del boss Massimiliano Esposito “lo Scognato”, rintracciato dalla Polizia dopo un mese di latitanza e ora in carcere. Il quartiere è piombato in un vuoto di potere camorristico, entrando nelle mire di chi vorrebbe mettere le mani su uno degli affari più redditizi, ovvero il racket dei parcheggi abusivi. Una situazione in piena evoluzione e costantemente monitorata dalle forze dell’ordine: un eventuale tentativo di infiltrazione dei Mazzarella in un’area controllata dall’Alleanza di Secondigliano potrebbe portare al caos.
Le bande di giovanissimi dopo l’arresto del boss
Con Massimiliano Esposito tornato in carcere, i due figli e la moglie già detenuti, e il gotha del clan dietro le sbarre, il gruppo criminale che negli ultimi tempi aveva preso il controllo del quartiere è stato fortemente indebolito. In questo contesto si sarebbero fatte avanti bande di giovanissimi composte da parenti di pregiudicati del posto, anche minorenni, che avrebbero tentato di imporsi come riferimento criminale.
Ci sarebbero state anche delle schermaglie, anche delle intimidazioni verso parenti di affiliati al gruppo dello…