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Cronaca

Napoli: sequestrati 188 kg di cocaina, colpo ai narcos

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Napoli: sequestrati 188 kg di cocaina, colpo ai narcos

Napoli, Maxi Sequestro di Cocaina: 188 Chilogrammi Intercettati nel Porto

Napoli. Un duro colpo al narcotraffico della città è stato inferto dalla polizia, che ha sequestrato ben 188 chilogrammi di cocaina nascosti in un container nel porto. Il valore commerciale di questa enorme quantità di droga supera i 30 milioni di euro.

Un Sequestro di Droga Come Non Si Vedeva da Anni

Questo sequestro rappresenta uno dei più significativi degli ultimi anni a Napoli. La droga sequestrata avrebbe potuto rifornire numerosi clan della città e dell’intera regione Campania, oltre a possibili alleati della ‘ndrangheta calabrese. Secondo le prime indagini, la cocaina era probabilmente acquistata attraverso il sistema delle “puntate”, in cui diversi clan comprano quote del carico.

Indagini in Corso e Complicità nel Porto

Dopo il sequestro, la polizia continua a lavorare per individuare i destinatari della droga e svelare eventuali complicità all’interno del porto di Napoli. L’operazione è stata condita di suspence e azione nella domenica del 11 agosto 2024, proprio nell’area portuale della città.

La Dinamica dell’Operazione

Gli agenti della Questura di Napoli, della Squadra Mobile – VII sezione Antidroga, insieme agli operatori dell’Agenzia delle Dogane, hanno realizzato il sequestro di 163 panetti di cocaina per un peso totale di circa 188 kg, ben nascosti all’interno di un container proveniente dal Sud America e diretto a Napoli.

L’intervento Decisivo nel Porto

Le attività investigative hanno individuato il container sospetto nella stiva della nave, privo di sigillo di Polizza. Durante le operazioni di perquisizione, è stato possibile trovare e sequestrare la droga, ben occultata tra gli imballaggi di merce legale proveniente dal Sud America.

Un Impatto Economico Sbalorditivo

Se immessa sul mercato, la droga avrebbe generato un guadagno di quasi cinque milioni di euro all’ingrosso e approssimativamente 30 milioni di euro al dettaglio. L’enorme valore economico della cocaina sequestrata evidenzia l’importanza di questo intervento.

Proseguono le Indagini

Le indagini proseguono senza sosta, con l’obiettivo di identificare i destinatari dello stupefacente e comprendere le modalità attraverso le quali sarebbe stata distribuita all’esterno del porto di Napoli.

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Cronaca

Truffe sui fondi per i migranti, 17 indagati a Caserta per progetti da 6 milioni di euro

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Truffe sui fondi per i migranti, 17 indagati a Caserta per progetti da 6 milioni di euro

Chiuse le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere: 17 indagati nell’inchiesta sui progetti per l’integrazione dei migranti a Caserta.

Immagine di repertorio

Truffa, estorsione, falso: sono i reati contestati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a 17 persone, nell’ambito di una indagine sugli affidamenti da parte del Comune di Caserta dei progetti da 6 milioni di euro per l’integrazione di migranti nella città capoluogo; nel registro degli indagati figurano l’ex dipendente comunale Matteo Palmisani, suor Rita Giarretta, legale rappresentante della congregazione delle Suore Orsoline, e diversi esponenti del centro sociale Ex Canapificio di Caserta, tra le principali associazioni del territorio attive nell’accoglienza, nell’assistenza e nell’integrazione dei migranti, anche attraverso sportelli dedicati e progetti di inclusione.

L’indagine sul finanziamento da 6 milioni di euro

Le indagini, che riguardano gli anni 2017-2018, sono partite dalla denuncia di un ex operatore ghanese del Centro sociale Ex Canapificio, che era stato licenziato e successivamente anche denunciato perché si era appropriato di beni del centro. In quel periodo l’ex Canapificio e la comunità Casa di Rut di suor Rita Giarretta gestivano lo Sprar (oggi noto come Siprimi), ovvero la rete di progetti dedicata ai migranti richiedenti asilo che mira all’integrazione sociale e lavorativa attraverso corsi di formazione, di lingua italiana e la frequentazione di istituti scolastici.

Secondo la Procura (procuratore Pierpaolo Bruni, sostituto titolare delle indagini Anna Ida Capone) le due associazioni, che si erano aggiudicate progetti da 6…

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False lezioni in una scuola di Caserta per scalare le graduatorie insegnanti: 3 arresti, 9 docenti sospesi

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False lezioni in una scuola di Caserta per scalare le graduatorie insegnanti: 3 arresti, 9 docenti sospesi

Gli indagati, documentando falsi rapporti di lavoro in un istituto scolastico di Caserta, hanno permesso a nove persone di scalare le graduatorie per l’insegnamento. Per i nove insegnanti è scattata invece l’interdittiva.

Immagine di repertorio

Ha portato all’arresto di tre persone – tutte finite agli arresti domiciliari – l’operazione dei carabinieri condotta tra Caserta e Foggia su falsi attestati per scalare le graduatorie per l’insegnamento; per nove docenti è invece scattata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di insegnamento. Le accuse sono di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, esercizio abusivo della professione e favoreggiamento personale.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Stornarella e coordinate dalla Procura di Foggia tra l’agosto del 2023 e il maggio del 2024, hanno permesso di accertare che il dirigente di un istituto paritario del Casertano, un’avvocatessa del Foro di Foggia e suo marito, in concorso tra loro, avrebbero prodotto certificati falsi di lavoro, per gli anni tra il 2018 e il 2023, nella scuola paritaria della provincia di Caserta. Così facendo, avrebbero consentito a nove docenti di iscriversi alle graduatorie provinciali di supplenza in una posizione di vantaggio, determinata però da punteggi calcolati sulla base di falsi attestati.

Pertanto, per i tre è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre i nove docenti che hanno usufruito delle false attestazioni per scalare posizioni nelle graduatorie sono stati sospesi dall’insegnamento.

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Ponticelli, casa trasformata in un laboratorio di droga: sequestrati 10 chili tra cocaina, marijuana e hashish

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Ponticelli, casa trasformata in un laboratorio di droga: sequestrati 10 chili tra cocaina, marijuana e hashish

La Polizia di Stato ha tratto in arresto un uomo di 30 anni, grazie al quale gli agenti hanno scoperto una casa trasformata in vero e proprio laboratorio di droga.

All’apparenza una normale abitazione, che era però stata trasformata in un vero e proprio laboratorio di droga: a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, gli agenti del locale commissariato della Polizia di Stato hanno sequestrato 10 chili di sostanza stupefacente e arrestato un uomo di 30 anni.

Durante il servizio di controllo del territorio i poliziotti, mentre transitavano in via Immacolata Concezione, hanno notato un uomo uscire frettolosamente da una casa che, alla vista degli agenti, si allontanava, facendo perdere momentaneamente le sue tracce. Insospettiti, i poliziotti hanno deciso di controllare quell’abitazione, scoprendo il laboratorio di droga: all’interno sono stati infatti rinvenuti 5 chili di marijuana, 38 panetti di hashish del peso complessivo di 4 chili e vari pezzi di cocaina del peso di 1 chilo. In camera da letto, inoltre, gli operatori hanno scoperto due serre, complete di impianto di ventilazione e contenenti diverse piante di marijuana.

Dopo la scoperta e il sequestro del laboratorio e della droga, inoltre, i poliziotti hanno rintracciato l’uomo che era riuscito a darsi alla fuga: si tratta di un 30enne, che è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizioni.

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