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Cronaca

Napoli, polizia penitenziaria recupera 8 telefoni nelle celle dei boss

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Napoli, polizia penitenziaria recupera 8 telefoni nelle celle dei boss

Napoli, Operazione di Successo: Recuperati 8 Telefoni Nelle Celle dei Boss a Secondigliano

Nel pomeriggio di ieri, la Polizia Penitenziaria ha condotto un’importante operazione nel reparto Alta Sicurezza del Carcere di Secondigliano a Napoli. Durante questa operazione, sono stati rinvenuti e sequestrati ben 8 smartphone nascosti abilmente in spazi comuni.

La Dinamica dell’Operazione

L’operazione è stata eseguita come parte di una perquisizione ordinaria, diretta e coordinata dal funzionario di Polizia Penitenziaria Raffaele Cristofaro. Il successo dell’operazione è stato garantito anche grazie al supporto del personale di altre unità operative dell’istituto, che ha contribuito attivamente a mantenere la sicurezza durante l’intervento.

Contrasto alla Criminalità Intramuraria

Il rinvenimento del materiale non autorizzato è avvenuto nel contesto di iniziative mirate a contrastare la criminalità all’interno delle strutture carcerarie. Questi sforzi sono fondamentali per preservare la sicurezza e impedire il perpetuarsi di attività illecite.

L’Apprezzamento del Si.N.A.P.Pe.

Il Si.N.A.P.Pe., rappresentato dal Segretario generale aggiunto Luigi Vargas, dal Segretario nazionale Pasquale Gallo e dal Segretario regionale Orlando Scocca, ha espresso un grande plauso a tutto il personale coinvolto nella brillante operazione. I dirigenti sindacali hanno evidenziato la professionalità e la solidarietà dimostrata dagli Agenti della Polizia Penitenziaria.

Carenza di Personale e Piano Ferie

In un periodo di estrema sofferenza di organico coincidente con il piano ferie, gli agenti hanno continuato a impegnarsi per contrastare le attività illecite. "Questa operazione rappresenta un ulteriore segnale dell’importanza del lavoro svolto dal Corpo di Polizia Penitenziaria nel garantire la sicurezza delle strutture detentive," sottolineano i dirigenti del Si.N.A.P.Pe.

Allarmante Aumento di Materiali Illeciti

Il frequente rinvenimento di cellulari, droga e altri oggetti non consentiti solleva preoccupazioni. Senza un intervento tempestivo da parte dell’Amministrazione e del Governo, sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. In particolare, la crescente frequenza del rinvenimento di cellulari testimonia l’alto livello di pericolosità raggiunto dalla criminalità nelle carceri campane.

Necessità di Interventi Sanzionatori Efficaci

"È necessario intervenire velocemente con sanzioni e regole chiare per evitare il completo collasso delle carceri," affermano i rappresentanti sindacali. L’operazione appena conclusa è un chiaro esempio della professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che continuano a garantire la sicurezza nonostante le difficoltà.

Questi rinvenimenti suggeriscono la necessità di adottare misure più severe e di fornire un supporto maggiore alle forze dell’ordine per mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani.

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Prima la lite, poi l’inseguimento in auto e l’accoltellamento: fermato 20enne nel Casertano

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Prima la lite, poi l’inseguimento in auto e l’accoltellamento: fermato 20enne nel Casertano

Prima la lite, poi le coltellate dopo un inseguimento nel Casertano: fermato il presunto responsabile, la lite per futili motivi.

Immagine di repertorio

Una lite per futili motivi sfociata in accoltellamento: ancora violenza tra giovani, stavolta nel Casertano. Un ventenne è finito così in carcere a Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato da futili motivi, porto illegale di arma bianca e violenza privata. Il giovane ferito se la caverà con ferite all’avambraccio destro.

Tutto è iniziato la sera del 15 novembre scorso, quando si era avuta una violenta lite in via Verga a Casal di Principe, forse scaturita per ragioni sentimentali, tra i due giovani. Uno dei due, resosi conto del pericolo, avrebbe tentato di fuggire a bordo della propria automobile, venendo inseguito dall’aggressore che, una volta raggiunto, lo avrebbe ferito all’avambraccio destro con un coltello a serramanico, minacciandolo anche di nuove aggressioni, stavolta con armi da fuoco, prima di scappare dal posto. La vittima era rimasta ferita all’avambraccio nel tentativo di difendersi dalle coltellate all’addome che l’aggressore tentava di infliggergli nelle fasi concitate dell’aggressione.

Una volta scappato via l’autore delle coltellate, la vittima è stata portata all’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno, dove è stato dimesso successivamente alle cure ricevute. Le indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord, intanto, ha emesso questa mattina un fermo nei confronti dell’uomo, originario di San Cipriano d’Aversa, accusato di vari reati tra cui tentato omicidio aggravato da…

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Lo sfogo di Saviano: “Processo contro Bidognetti in corso da 16 anni, è una messa in scena, ritiro la querela”

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Lo sfogo di Saviano: “Processo contro Bidognetti in corso da 16 anni, è una messa in scena, ritiro la querela”

Dopo l’ennesimo rinvio dell’udienza di Appello per le minacce ricevute dal boss Francesco Bidognetti, lo scrittore Roberto Saviano si è lasciato andare a uno sfogo.

Era il 2008 quando, in un’aula della Corte d’Appello di Napoli, nell’ambito del processo Spartacus contro il clan dei Casalesi, il boss Francesco Bidognetti e l’avvocato Michele Santonastaso minacciarono platealmente lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista Rosaria Capacchione. Per le minacce, in primo grado, Bidognetti venne condannato a un anno e sei mesi, mentre Santonastaso a un anno e due mesi. Dopo 16 anni, però, è ancora in corso il processo d’Appello e, proprio oggi, l’udienza è stata rinviata: si tratta del quarto rinvio dell’udienza dall’inizio del processo di secondo grado, la cui sentenza dovrebbe essere pronunciata il prossimo 27 gennaio.

Alla luce dell’ennesimo rinvio, però, Roberto Saviano si è lasciato andare a un duro sfogo: “Sto valutando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena. Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l’atto a Santonastaso, uno dei due imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per minacce mafiose” ha detto lo scrittore.

“Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza – ha aggiunto Saviano – è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato. I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite perché vivono di strategie ben precise, io persevero anche se penso di…

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Insegnante picchiata da 30 genitori a Castellammare, le mamme: “Abbiamo visto le chat”. Oggi scuola semi-deserta

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Insegnante picchiata da 30 genitori a Castellammare, le mamme: “Abbiamo visto le chat”. Oggi scuola semi-deserta

Ci sarebbero delle chat, dei messaggi vocali compromettenti, che proverebbero le molestie sessuali della prof nei confronti dei bambini. Niente, però, è arrivato tra le mani degli inquirenti: per ora si tratta soltanto di una voce, già circolata nei giorni scorsi, che questa mattina è stata rilanciata da alcune mamme davanti alla scuola Salvati, plesso dell’istituto comprensivo Panzini a Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia (Napoli), teatro, giovedì scorso, di una aggressione ai danni di una insegnante di sostegno: in trenta hanno fatto irruzione nell’istituto e hanno cercato di linciarla, la donna è stata ricoverata per trauma cranico.

Striscioni davanti alla scuola e carabinieri in presidio

Questa mattina il plesso ha riaperto, ma sorvegliato: all’orario di ingresso, davanti alla scuola di via Monaciello, c’era una pattuglia dei carabinieri. Una precauzione per tenere la situazione sotto controllo visto che l’aria è ancora estremamente tesa. La prof aggredita, naturalmente, non era presente.

Pochi i bambini che sono andati a scuola: secondo le mamme molti avrebbero saputo del caos dalla televisione e si sarebbero spaventati. A distanza di alcuni giorni, le mamme hanno tenuto a ribadire le loro ragioni: hanno sostenuto di avere sentito gli audio e visto le chat che, a loro detta, confermerebbero le molestie ad alcuni ragazzi.

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Questa mattina davanti all’ingresso c’erano degli striscioni: “Si ai docenti, no alla direzione” e “tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme”.  La docente responsabile del plesso di Scanzano, Teresa Esposito, si è rivolta alle mamme che erano davanti…

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