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Napoli, Manfredi inaugura Mondadori: “Spazio culturale vitale”

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Napoli, Manfredi inaugura Mondadori: “Spazio culturale vitale”

Napoli: Il Sindaco Manfredi Inaugura il Mondadori Bookstore nella Galleria Umberto I

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha ufficialmente inaugurato questa mattina il nuovo Mondadori Bookstore situato all’interno della storica Galleria Umberto I. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato anche l’assessora alle Attività produttive Teresa Armato e il consigliere comunale Gennaro Demetrio Paipais. L’evento segna un momento significativo di rilancio culturale per la città e per la storica galleria.

Un Percorso Amministrativo Compiuto

Manfredi ha sottolineato l’impegno del Comune di Napoli nel guidare un percorso amministrativo complesso, che ha coinvolto vari enti pubblici e privati. “Come Comune abbiamo accompagnato un percorso amministrativo, un po’ travagliato, che ha coinvolto vari enti,” ha dichiarato il sindaco. Questo sforzo ha portato al recupero di uno spazio culturale strategico, dando nuova vita alla Galleria Umberto I sotto molteplici punti di vista.

Un Rilancio Culturale e Urbanistico

La Galleria Umberto I, con la sua architettura storica e il suo fascino intramontabile, rappresenta uno dei simboli della città di Napoli. Il nuovo bookstore non è soltanto un luogo per acquistare libri, ma anche un centro di aggregazione culturale. Gaetano Manfredi ha spiegato l’importanza del progetto: “Recuperiamo uno spazio importante dal punto di vista culturale, anche in un’ottica di animazione della Galleria per la quale puntiamo ad un rilancio anche grazie ad un intervento di riqualificazione molto significativo che è in corso.”

Promuovere la Lettura e la Cultura

L’inaugurazione di questo nuovo spazio è una dimostrazione concreta dell’impegno della giunta comunale verso la promozione della lettura e della cultura. “Oggi realizziamo un ulteriore passo nella direzione di creare una città che ha grande attenzione verso la lettura e gli aspetti culturali in generale,” ha aggiunto Manfredi. Con l’apertura del Mondadori Bookstore, Napoli conferma il suo ruolo di polo culturale, attrattivo non solo per i cittadini ma anche per i turisti e gli amanti della letteratura.

Oltre ad essere luogo di acquisto, il Mondadori Bookstore è destinato a diventare un punto di incontro e scambio culturale, arricchendo ulteriormente il panorama culturale napoletano. Le autorità presenti all’inaugurazione hanno espresso grande soddisfazione e ottimismo per il futuro, augurandosi che questo spazio possa contribuire significativamente alla rinascita sociale e culturale della città.

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“Non fornite dati e password via mail o per telefono”: i consigli di Poste Italiane ai napoletani per evitare truffe

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“Non fornite dati e password via mail o per telefono”: i consigli di Poste Italiane ai napoletani per evitare truffe

Dopo un corso di formazione ai suoi dipendenti a Napoli e provincia su come sventare le truffe, Poste Italiane ha stilato una lista di consigli per gli utenti su come non cadere nelle trappole dei malviventi.

È grazie a corsi di formazione come quello andato in scena nei giorni scorsi se gli operatori riescono a sventare sempre più truffe ai danni di malcapitati clienti. A Napoli e provincia, infatti, Poste Italiane ha organizzato un corso di formazione di 945 ore per formare i suoi dipendenti su come riconoscere truffe e truffatori quando si presentano agli sportelli. Oltre a dare le competenze giuste ai dipendenti, Poste Italiane ha anche stilato una lista di consigli per gli utenti, mettendoli in guardia soprattutto sul fornire dati sensibili, come credenziali e password di accesso ai conti, via mail o per telefono.

“Oggi truffe e truffatori hanno cambiato abito – fa notare Eugenio Simioli, responsabile della funzione Fraud Management Sud di Poste Italiane -. I rapinatori di strada sono stati sostituiti da abili professionisti della persuasione e astuti criminali informatici capaci di sottrarre importi ingenti alle loro vittime. Con l’utilizzo di tecniche psicologiche in grado di far credere al malcapitato ciò che non è,  o attraverso sofisticati strumenti tecnologici, i malfattori inducono l’ignaro interlocutore ad effettuare operazioni di trasferimento fondi o a fornire loro le chiavi di accesso segrete a conti e libretti”.

I consigli per evitare le truffe

Come detto, Poste Italiane ha fornito agli utenti anche una serie di consigli utili a riconoscere ed evitare possibili raggiri. Ecco quali sono:

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Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati

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Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati

� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, dove 4 giovani tra i 16 e i 24 anni sono stati denunciati dai carabinieri: la banconota da 50 euro che hanno cercato di rifilare a un negoziante è apparsa subito palesemente falsa.

Come Totò e Peppino nel film cult “La banda degli onesti”, si sono improvvisati falsari e hanno cercato di spendere banconote contraffatte da 50 euro in vari esercizi commerciali, ma la scarsa fattura delle stesse, che a vista d’occhio apparivano palesemente false, li ha fatti scoprire: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, quattro giovani – hanno tra i 16 e i 24 anni – sono stati denunciati dai carabinieri.

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 novembre, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti dopo numerose segnalazioni giunte al numero di emergenza 112 da parte di alcuni commercianti di San Felice a Cancello: quattro giovani, a più riprese, avevano cercato di spendere nei negozi cittadini delle banconote da 50 euro che risultavano palesemente false.

Immediate le indagini dei militari dell’Arma, che hanno rintracciato i quattro truffatori in erba, in piazza Castra Marcelli, a bordo di una Fiat Panda. Identificati e sottoposti a perquisizione, i quattro giovani sono stati trovati in possesso di 6 banconote da 50 euro false e di una somma di denaro di 720 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, non contraffatte. Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, mentre i giovani sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello stato, senza concerto, di monete falsificate in concorso tra loro.

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Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano

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Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano

Su un profilo TikTok di un amico di Crescenzo Marino è stato pubblicato un fumetto che difende il figlio del boss, condannato ad agosto a 10 anni di carcere; scritto in prima persona, sarebbe autobiografico.

L’infanzia in un quartiere difficile, l’arresto del padre, la scoperta di essere figlio di un boss di camorra e i tentativi di allontanarsi da quel mondo che l’hanno portato anche a stringere amicizia col rapper Geolier, fino a quando le manette sono scattate anche per lui e alla detenzione da innocente. Tutto raccontato in un fumetto che ieri sera è stato pubblicato su un profilo TikTok e che sarebbe stato disegnato da Crescenzo Marino, il figlio del capoclan Genny McKay. “Nato a Secondigliano”, questo è il titolo. E, subito sotto, la nota: “a cura di Crescenzo Marino”.

Il fumetto sulla vita del figlio del capoclan Marino

Non è sicuro che l’autore del fumetto sia effettivamente Crescenzo Marino, attualmente detenuto, ma è certo che il profilo su cui è stato pubblicato viene gestito da qualcuno molto vicino al ragazzo. Nato nel 1997, il giovane aveva appena sette anni quando è scoppiata la faida di Scampia, nel 2004. Il racconto a fumetti, scritto in prima persona e con protagonista Marino, inizia proprio da quel periodo: “Ricordo che giocavamo a pallone tra i colpi di pistola”.

Nel giro di qualche vignetta, la prima svolta: l’arresto di Gennaro Marino (2004). Le bugie della madre per non dirgli la verità: “Papà lavora in un castello”. Poi le “cose strane” che succedevano durante l’infanzia e l’adolescenza: i ragazzi che volevano essere suo amici e quelli che gli dicevano che non potevano invitarlo a casa perché “le loro…

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