Cronaca
Napoli, il boss Elio Amato scarcerato dopo 14 anni
Napoli: Il Boss Elio Amato Scarcerato Dopo 14 Anni di Carcere
Ferragosto a Casa
Elio Amato, noto esponente della potente cosca degli "scissionisti" o degli "spagnoli" di Secondigliano, è tornato a casa in tempo per il Ferragosto. Dopo 14 lunghi anni di reclusione, gran parte dei quali trascorsi in regime di 41 bis, è stato scarcerato per fine pena.
L’Arresto e la Condanna
Amato era stato arrestato nel 2014 a Villaricca, dopo oltre un anno di latitanza, insieme al fedele guardaspalle Marco Liguori. Oggi, a 56 anni, ritrova la libertà. Il suo arresto aveva segnato un punto di svolta, data la sua posizione di rilievo all’interno della famiglia criminale Amato-Pagano.
Una Storia di Camorra e Violenza
Elio Amato è il fratello di Raffaele Amato, colui che insieme al cognato Cesare Pagano ha fondato il clan Amato-Pagano. Questo potente gruppo criminale è noto per una scissione violenta dai Di Lauro, scatenando una delle più sanguinose e durature faide di camorra della storia. La loro storia è costellata di alleanze, tradimenti, finti pentimenti e fughe all’estero, oltre a centinaia di omicidi, tra cui molte vittime innocenti.
Un Ritorno a Casa Significativo
Il ritorno in libertà di Elio Amato non passa inosservato. Negli stessi giorni è stato scarcerato anche Nicola Rullo, noto come ‘o nfamone, un esponente di spicco del clan Contini. Queste due scarcerazioni contemporanee hanno sollevato non poche preoccupazioni tra gli investigatori, che temono possibili ripercussioni nel complesso mondo della camorra napoletana.
Allarme tra gli Investigatori
Gli investigatori sono in pieno allarme per le potenziali conseguenze di queste due scarcerazioni. La presenza di Amato e Rullo a Napoli potrebbe destabilizzare ulteriormente il precario equilibrio tra i vari clan, portando a nuovi conflitti e atti di violenza. Le prossime settimane saranno cruciali per monitorare eventuali sviluppi in questa delicata situazione.
Cronaca
Esplode un appartamento a Quarto, un ferito: tra le ipotesi anche quella di petardi in casa
Esplosione all’interno di un appartamento di Quarto Flegreo, nel Napoletano: a causare lo scoppio forse petardi all’interno dell’edificio. Un ferito in ospedale.
Violenta esplosione questa mattina a Quarto Flegreo, in provincia di Napoli, all’interno di un appartamento in via Santa Maria. Una persona è rimasta ferita, ma le sue condizioni non sembrerebbero essere gravi: sul posto i carabinieri, per le indagini del caso. Dai primissimi accertamenti, non è escluso che l’esplosione sia dovuta ad alcuni petardi stoccati all’interno dell’abitazione. Le immagini dell’esplosione sono state diffuse da Francesco Emilio Borrelli, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, suo propri canali social.
Cronaca
Cede villa da 700mila euro per pagare gli usurai: due indagati a Castellammare di Stabia
Una villa da 769mila euro ceduta per ripagare un debito agli usurai: la Finanza la sequestra, due le persone indagate a Castellammare di Stabia.
Immagine di repertorio
Era stato costretto a cedere una villa da oltre 700mila euro come “garanzia” per gli usurai, uno dei quali l’aveva intestata alla figlia per “sviare” le indagini. Non è bastato, però, perché questa mattina gli uomini della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sono andati ad eseguire un decreto di sequestro preventivo di urgenza emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata nei confronti dei due presunti aguzzini, indagati per i reati di usura e autoriciclaggio.
Le indagini sono partite dalla denuncia di una vittima di usura: dagli accertamenti era emerso che i due indagati avrebbero prestato tra il 2016 ed il 2021 due cifre pari a 195mila ed 80mila, in cambio di un corrispettivo di 600mila euro, con un immobile di proprietà della vittima posto in garanzia per il prestito. Ma non riuscendo a racimolare la cifra pattuita, avevano deciso di simulare una compravendita per acquisire l’immobile, dal valore di circa 769mila euro, nettamente spropositato rispetto all’importo del denaro prestato. In questo modo, i due avrebbero guadagnato interessi tra il 36 ed il 53% annui. Dopo la compravendita, l’immobile era stato trasferito in proprietà alla figlia di uno dei due, evitando così eventuali accertamenti da parte delle forze dell’ordine. La villa, che si trova a Vico Equense, è infatti un’abitazione panoramica a strapiombo…
Cronaca
Omicidio Vassallo, le accuse a Cagnazzo: “Depistaggio anche la vicinanza alla famiglia”
L’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica
7 Novembre 2024
19:38
Per gli inquirenti il colonnello Cagnazzo avrebbe mostrato vicinanza alla famiglia del “sindaco pescatore” per sviare le indagini verso lo spacciatore su cui voleva far ricadere la colpa.
Anche la vicinanza alla famiglia di Angelo Vassallo, che il colonnello Fabio Cagnazzo aveva mostrato nei momenti immediatamente successivi all’omicidio, sarebbe “un tassello di non trascurabile rilievo” dell’opera di depistaggio che l’ufficiale dell’Arma avrebbe messo in atto per allontanare le indagini da se stesso e indirizzarle verso un cittadino brasiliano. Lo ritengono gli investigatori e gli inquirenti della Procura di Salerno che, a 14 anni dall’omicidio del “sindaco pescatore”, hanno firmato il provvedimento che è valso l’arresto per quattro indagati, tra cui l’ufficiale.
Omicidio Vassallo, quattro arresti dopo 14 anni
L’ordinanza è stata eseguita oggi, 6 novembre, dai carabinieri del Ros: agli arresti, oltre a Cagnazzo, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e figlio del boss del clan omonimo attivo a Scafati (Salerno). I quattro sono ritenuti coinvolti nell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ammazzato la sera del 5 settembre del 2010 mentre…