Cronaca
Napoli: bimba danese nata al sesto mese, torna a Copenhagen
Napoli: Una Piccola Danese Nata Prematura al Sesto Mese Ritorna Sana e Salva a Copenhagen
Una straordinaria storia di speranza e competenza medica arriva da Napoli: Ingrid, una neonata danese, nata prematuramente al sesto mese di gravidanza, è tornata a casa sana e salva. La piccola è stata salvata dai medici dell’Ospedale Cardarelli, grazie a cure intensive e un delicato intervento al cuore.
Le Circostanze Straordinarie della Nascita di Ingrid
I genitori di Ingrid si trovavano in vacanza a Napoli quando hanno dovuto affrontare un’emergenza medica. Ingrid è nata prematuramente di 26 settimane, pesando circa un chilogrammo. I ginecologi dell’Ospedale Cardarelli, con la guida del primario Claudio Santangelo, hanno gestito con successo un parto spontaneo prematuro non rimandabile.
Cure Intensive e Monitoraggio Costante
Appena nata, Ingrid è stata affidata alle cure della Terapia Intensiva Neonatale del Cardarelli, sotto la guida della dottoressa Maria Gabriella De Luca. Nonostante la nascita fortemente pretermine, i progressi di Ingrid sono stati soddisfacenti fino al settimo mese, grazie alle cure continue e al monitoraggio costante del personale medico.
La Sfida del Dotto di Botallo
Dopo un mese dalla nascita, il monitoraggio ha evidenziato che il "dotto di Botallo", un canale che solitamente si chiude spontaneamente dopo il parto, era rimasto aperto. Questa situazione richiedeva un intervento tempestivo poiché le terapie farmacologiche non erano sufficienti.
Intervento Cruciale all’Ospedale Monaldi
A maggio, l’équipe di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Monaldi, guidata dal professor Guido Oppido, è intervenuta per chiudere il dotto. L’operazione è stata effettuata con successo direttamente al Cardarelli. Dopo qualche settimana di recupero, Ingrid ha potuto finalmente tornare a Copenhagen grazie a un volo speciale.
Un Messaggio di Speranza
Antonio d’Amore, direttore generale del Cardarelli, ha espresso la sua gratitudine: "Gli ospedali sono luoghi dove medici, infermieri e tecnici si prendono cura delle persone nei momenti cruciali delle loro vite. Il nostro compito è aiutare e sostenere chi ha bisogno, garantendo le migliori cure possibili. Ringrazio tutto il personale che si è preso cura della piccola Ingrid, dimostrando, ancora una volta, la professionalità, la competenza e l’umanità che siamo in grado di assicurare."
Un Futuro Luminoso per Ingrid
Oggi, Ingrid vive con i suoi genitori a Copenhagen, a circa 2000 km da Napoli. La Terapia Intensiva Neonatale del Cardarelli continua a trattare ogni anno circa 300 neonati provenienti da tutta la Campania, sottolineando l’eccellenza e l’importanza dei servizi medici offerti.
Ingrid è la testimonianza vivente di come la competenza e la dedizione dei medici possano superare ogni frontiera, offrendo una seconda possibilità alla vita.
Cronaca
L’avvocato del 17enne omicida: “Non querelo la mamma di Santo Romano”. Il confronto con Francesco Borrelli in radio
Il dietrofront del legale: ospite de “La Radiazza”, ha manifestato la volontà di non procedere e ha chiesto se verrà ritirata la segnalazione all’Ordine degli Avvocati.
L’avvocato Luca Raviele e il deputato Francesco Emilio Borrelli
L’avvocato Luca Raviele, legale del 17enne reo confesso dell’omicidio di Santo Romano, convincerà la famiglia dell’assistito a non sporgere querela nei confronti della madre della vittima, “perché comprendiamo il dolore e la sofferenza”. Il dietrofront questa mattina in diretta su Radio Marte, nel corso del programma “La Radiazza” di Gianni Simioli, durante un confronto con il parlamentare Francesco Emilio Borrelli.
La querela e la segnalazione all’Ordine degli avvocati
Raviele aveva annunciato l’intenzione di sporgere querela nei giorni scorsi, a seguito di un video, aveva detto, in cui la madre di Santo Romano, insieme al deputato, aveva diffuso le generalità dell’assassino, la cui identità è tutelata dalla legge in quanto minorenne.
Il parlamentare aveva successivamente fatto sapere di avere presentato una segnalazione all’Ordine degli Avvocati in merito al comportamento di Raviele e alle sue dichiarazioni rilasciate nelle fasi successive all’omicidio: “Una cosa è difendere l’assistito – aveva detto Borrelli in diretta Facebook – un’altra è farsi portavoce o addirittura insinuare in modo assolutamente discutibile la bontà di una persona”.
Il legale del 17enne che ha ucciso Santo Romano: “È stato aggredito, forse…
Cronaca
La camorra controllava gli appalti pubblici a Pagani: 8 arresti. Il clan ha provato anche a pilotare le elezioni
Il clan Fezza-De Vivo, operante a Pagani, si era infiltrato nell’amministrazione comunale, grazie alla complicità di un politico e imprenditore locale, controllando alcuni appalti in città. Il clan ha provato a condizionare anche le elezioni, imponendo il voto dei propri candidati.
L’ombra della camorra era ben ammantata sul Comune di Pagani, nella provincia di Salerno, tanto da controllarne la gestione di molti appalti pubblici: questa mattina, i carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, hanno arrestato 8 persone (3 in carcere, 5 agli arresti domiciliari), indagate a vario titolo di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento personale; tutti i reati sono aggravati dalla finalità di agevolare il clan Fezza-De Vivo, operante a Pagani e nelle aree limitrofe.
Secondo le risultanze investigative degli inquirenti, il clan era riusciti a infiltrarsi nel tessuto amministrativo ed economico del Comune di Pagani, grazie alla complicità dell’imprenditore Alfonso Marrazzo – per 20 anni consigliere comunale e fino al 2016 assessore all’Ambiente, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa – e della cooperativa PE.DE.MA., di cui era presidente. In particolare, Marrazzo e la sua cooperativa riuscivano a ottenere, in maniera illegittima, appalti pubblici comunali, come ad esempio la gestione del…
Cronaca
Prende a calci la porta del Pronto Soccorso, denunciato un 43enne ad Aversa
Ha danneggiato la porta del Pronto Soccorso dell’ospedale di Aversa: denunciato un 43enne, deve rispondere di danneggiamento aggravato.
Immagine di repertorio
Ha preso a calci la porta del triage del Pronto Soccorso, e per questo è stato denunciato dalla Polizia: protagonista un 43enne, che ora dovrà rispondere di danneggiamento aggravato davanti all’Autorità Giudiziaria. Tutto è accaduto all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile San Giuseppe Moscati di Aversa, in provincia di Caserta: qui, il 43enne aveva avuto un’animata discussione col personale sanitario in servizio presso la struttura, finendo poi per inveire contro di loro e passando poi a prendere a calci la porta del triage del pronto soccorso, danneggiangola.
Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Aversa sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’accaduto, grazie anche alle immagini delle videocamere del sistema di sorveglianza interno dell’ospedale. Una volta identificato l’uomo, che ha anche precedenti specifici, e ricostruito la vicenda, per lui è scattata la denuncia per danneggiamento aggravato. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza che si verifica in questi giorni all’interno di ospedali e pronto soccorso vari della Campania: non ci sono state ripercussioni, in questo caso, per i medici, ma solo tanta paura.