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Cronaca

Napoli: arrestato per aver picchiato compagna e figlio difensore

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Napoli: arrestato per aver picchiato compagna e figlio difensore

# Aggressione a Napoli: 53enne arrestato per violenza contro la compagna e il figlio

Un uomo di 53 anni è stato arrestato dai Carabinieri a Bagnoli, Napoli, per aver aggredito la sua compagna di 40 anni e il figlio undicenne all’interno di un B&B situato in piazzale D’Annunzio.

La chiamata di emergenza

La donna, spaventata e ferita, ha immediatamente allertato il numero di emergenza 112, raccontando di essere stata picchiata e di aver bisogno di aiuto. Anche il figlio, che aveva cercato coraggiosamente di difendere la madre, aveva riportato ferite evidenti.

Intervento dei Carabinieri

All’arrivo sul luogo dell’incidente, i Carabinieri hanno trovato la donna con il volto tumefatto e il figlio in lacrime. L’aggressore, già noto alle forze dell’ordine, si trovava nella stanza insieme alle vittime e stava cercando di nascondere un borsello.

Droga nel borsello

Durante l’ispezione, i militari hanno scoperto che all’interno del borsello vi erano 56 grammi di hashish, un coltello e materiale necessario per il confezionamento delle dosi.

Arresto e accuse

L’uomo è stato immediatamente arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio e denunciato per lesioni aggravate e porto abusivo di arma. La compagna dell’arrestato ha riportato ferite guaribili in 20 giorni, mentre il figlio necessitava di 5 giorni di cure mediche per riprendersi dalle sue ferite.

Conclusione

Questo tragico episodio mette in luce ancora una volta la necessità di intensificare le campagne di sensibilizzazione contro la violenza domestica e l’importanza di fornire sostegno e protezione alle vittime di questi abusi.

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Pazienti contenuti all’ospedale San Paolo, l’ASL Napoli 1: “Seguita procedura prevista dal Ministero”

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Pazienti contenuti all’ospedale San Paolo, l’ASL Napoli 1: “Seguita procedura prevista dal Ministero”

L’Asl Napoli 1 ha concluso l’indagine interna sul contenimento di due pazienti nella Neurologia dell’ospedale San Paolo: non sono stati ravvisati “comportamenti censurabili”.

Esito dell’Indagine

L’indagine era stata avviata in seguito alla segnalazione di due pazienti contenuti nel reparto di Neurologia. Dopo un’attenta analisi, l’Asl Napoli 1 ha confermato che le procedure adottate erano conformi alle normative ministeriali.

Normative e Procedure

Secondo le leggi vigenti, il contenimento di pazienti deve essere effettuato seguendo precisi protocolli al fine di garantire la sicurezza degli stessi e del personale sanitario. L’Asl Napoli 1 ha verificato che in questo caso specifico tali protocolli sono stati rispettati.



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Statuetta che ha causato la morte di Chiara Jaconis potrebbe essere stata lanciata accidentalmente dal terzo piano

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Statuetta che ha causato la morte di Chiara Jaconis potrebbe essere stata lanciata accidentalmente dal terzo piano

Individuato l’appartamento da cui è precipitato l’oggetto che ha ferito mortalmente la turista padovana; potrebbe essere stato lanciato per errore. L’incidente che ha visto la tragica scomparsa di Chiara Jaconis, giovane turista padovana, è avvenuto in uno dei quartieri centrali di Napoli. Le indagini hanno portato all’individuazione dell’appartamento dal quale è precipitata la statuetta che ha provocato il drammatico incidente.

Proseguono le indagini

Le autorità stanno continuando a investigare sulle circostanze che hanno portato alla morte di Chiara. Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella del lancio accidentale dal terzo piano di un edificio. Gli inquirenti stanno ascoltando i residenti dell’appartamento per capire cosa sia effettivamente accaduto.

Ipotesi di colpa e responsabilità

Gli investigatori stanno valutando se procedere con accuse di negligenza o se si possa configurare una responsabilità penale per chi ha lanciato l’oggetto. La morte di Chiara Jaconis ha sollevato molte domande e preoccupazioni sulla sicurezza in zone ad alta densità abitativa e la vicenda potrebbe portare a nuove regolamentazioni.

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Operazione contro il clan Esposito-Nappi di Bagnoli: il capobanda Massimiliano “lo Scognato” è in fuga, effettuati 11 arresti

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Operazione contro il clan Esposito-Nappi di Bagnoli: il capobanda Massimiliano “lo Scognato” è in fuga, effettuati 11 arresti

Operazione contro il clan Esposito-Nappi: 11 arresti

Un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di undici membri del clan Esposito-Nappi, noto per il controllo del traffico di droga e dei parcheggi abusivi nella zona. Tuttavia, tra gli indagati ci sono anche due figure di spicco ancora in fuga, inclusa quella del boss Massimiliano Esposito, soprannominato "lo Scognato".

Indagati in Fuga

Durante il blitz, le autorità sono riuscite a catturare la maggior parte degli affiliati alla clan, ma due individui, tra cui il capo dell’organizzazione, sono riusciti a sottrarsi all’arresto. Le ricerche per la loro cattura sono tuttora in corso, mentre le indagini continuano per smantellare completamente le attività illecite del clan.

Potrete leggere ulteriori dettagli sull’operazione qui..

Controllo del Territorio

Il clan Esposito-Nappi esercitava un controllo capillare sul territorio, soprattutto attraverso il traffico di sostanze stupefacenti e la gestione di parcheggi abusivi. Le indagini hanno richiesto un lungo periodo di monitoraggio e raccolta prove per poter effettuare un’operazione così imponente e ben coordinata.

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