Cronaca
Napoli: Agguato a Nunzio Saltalamacchia forse per donna contesa

Giovani Camorristi Arrestati a Napoli: Agguato a Nunzio Saltalamacchia per Ragioni Criminali e Sentimentali
Napoli. Esaminando il loro curriculum criminale si potrebbe pensare che siano personaggi con una lunga carriera nella malavita napoletana. Sorprendentemente, non è così. Si tratta di giovani tra i 21 e i 24 anni, con legami a importanti vecchi boss di camorra dei Quartieri Spagnoli. Nonostante la loro età, questi giovani sono già noti per la loro propensione a usare le armi e a fomentare conflitti.
Gli Arresti e i Sospetti
Ieri, la polizia ha arrestato sei giovani: Giuseppe Cavaliere, Emanuele Caiazzo, Salvatore Delle Rosse, Luigi Ammendola, Cristian Uccello e Mimini Beskin. Questi individui sono accusati di essere i mandanti, gli esecutori materiali e i complici del tentato omicidio avvenuto il 27 giugno scorso nei confronti di Nunzio Saltalamacchia, rimasto lievemente ferito, e del cameriere Alessio Bianco.
Dettagli dell’Agguato
Durante la fuga successiva alla sparatoria, Francesco Marino, un amico di Saltalamacchia, è rimasto ferito riportando escoriazioni dopo una caduta. I sei giovani sono ora accusati di tentato triplice omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, tutti aggravati dalle circostanze mafiose. Nonostante la giovane età, questi individui erano già noti agli investigatori.
Chi Sono gli Arrestati?
Giuseppe Cavaliere, come riportato da "Il Roma", vive ai Quartieri Spagnoli ma è spesso visto in via Sedile di Porto e in compagnia del gruppo Trongone. Salvatore Delle Rosse è cugino del ras detenuto Vincenzo Masiello, noto come "’Cucù" (estraneo alla vicenda). Emanuele Caiazzo, originario di Bagnoli, ha collegamenti con il clan Esposito ed è stato arrestato all’inizio di luglio insieme a Delle Rosse per possesso di un fucile a pompa.
Il Piano dell’Agguato
La polizia ritiene che questi tre siano gli organizzatori della spedizione punitiva contro Saltalamacchia. Gli esecutori materiali dell’agguato sarebbero stati Luigi Ammendola, già coinvolto in un’inchiesta sulla malavita dei fratelli Minieri, e Cristian Uccello, il meno conosciuto del gruppo. Mimini Beskin, amico di Cavaliere, avrebbe avuto il ruolo di prelevare gli esecutori e di nasconderli nella sua abitazione a Castel Volturno.
Indagini e Movente
La Squadra Mobile, guidata dal dirigente Giovanni Leuci, ha avviato le indagini partendo dalle immagini della videosorveglianza. In seguito, sono proseguite con intercettazioni telefoniche e ambientali, riscontri su passaggi in moto prima e dopo l’agguato e sull’abbigliamento indossato dai sospetti. Il controllo dei profili social dei giovani ha fornito ulteriori indizi.
Motivi dell’Agguato
Le investigazioni sono iniziate da un evento avvenuto giorni prima: un litigio tra il gruppo di Nunzio Saltalamacchia e quello di Cavaliere, portando gli investigatori a seguire una pista ritenuta valida. Il movente dell’agguato può essere duplice: segnare il territorio dal punto di vista criminale e una disputa sentimentale per una ragazza che vive ai Banchi Nuovi. Oggi è prevista l’udienza di convalida, alla presenza degli avvocati difensori Alberto Mazziotti e Francesco Esposito.
(nella foto il luogo dell’agguato e da sinistra in alto Nunzio Saltalamacchia, Alessio Bianco, Cristian Uccello e Luigi Ammendola. In basso da sinistra Salvatore Delle Rosse, Emanuele Caiazzo, Giuseppe Cavaliere e Mimini Beskin)
Cronaca
Taxi di Napoli in protesta per gli stalli cancellati ai concerti

Napoli Città della Musica: Il Festival Imperdibile di Settembre
Napoli si sta preparando per la seconda edizione di “Napoli Città della Musica – Live Festival”, una manifestazione musicale che si svolgerà dal 6 al 28 settembre nella suggestiva Piazza del Plebiscito. Durante questi giorni, saranno protagonisti artisti di fama internazionale come Gigi D’Alessio, Riccardo Cocciante, Nino D’Angelo, Sal Da Vinci e molti altri, promettendo una celebrazione indimenticabile della musica.
Gli Artisti del Festival
Il festival ospiterà una serie di concerti che vedranno salire sul palco alcuni dei nomi più illustri della musica italiana. Gigi D’Alessio, con il suo repertorio iconico, e Riccardo Cocciante, noto per le sue melodie romantiche, riescono sempre a coinvolgere il pubblico. Non mancheranno le performance di Nino D’Angelo e Sal Da Vinci, che porteranno i loro successi dal sapore partenopeo.
La Location: Piazza del Plebiscito
Piazza del Plebiscito sarà il cuore pulsante della manifestazione, un luogo carico di storia e cultura. Questo spazio ampio e accogliente rappresenta il palcoscenico ideale per un evento di tale portata, offrendo una vista mozzafiato e un’atmosfera unica, perfetta per celebrare la musica dal vivo.
Eventi Collaterali e Attività
Oltre ai concerti, il festival prevede una serie di eventi collaterali, tra cui workshop, incontri con artisti e performance di artisti emergenti. Queste attività consentiranno di ampliare l’offerta culturale e coinvolgere un pubblico variegato, facendo di Napoli Città della Musica un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati.
Impatto sul Trasporto Locale
In previsione degli eventi in programma, sarà fondamentale considerare l’impatto sul trasporto locale. Recentemente, ci sono state polemiche riguardo alla soppressione di alcuni stalli per taxi durante i concerti. Queste modifiche hanno suscitato preoccupazioni tra i tassisti, che temono di subire perdite economiche e disagio nella loro operatività.
Conclusioni: Un Festival da Non Perdere
“Napoli Città della Musica – Live Festival” rappresenta una straordinaria opportunità per vivere la musica in uno dei luoghi più affascinanti d’Italia. Con un cartellone ricco di artisti e un’atmosfera vibrante, il festival promette di diventare un appuntamento annuale da segnare in calendario. Non perdete l’occasione di essere parte di questa celebrazione della musica a Napoli!
Cronaca
Fratello di Vassallo: “Lo Stato deve essere presente al processo”

L’ombra dell’omicidio di Angelo Vassallo: un caso che non si spegne
A 15 anni dall’orribile omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Acciaroli, il dolore e la ricerca di giustizia continuano a permeare la comunità. Vassallo, ucciso la sera del 5 settembre 2010 con nove colpi di pistola, rappresenta non solo una triste pagina di cronaca, ma anche una ferita mai chiusa per i suoi cari e per i cittadini che hanno sempre creduto nella sua visione per il futuro del paese. L’udienza preliminare prevista per il 16 settembre presso il Tribunale di Salerno segna un momento cruciale per il fratello di Angelo, Dario Vassallo, impegnato instancabilmente nella ricerca della verità.
L’importanza della memoria
Ricordare Angelo Vassallo significa mantenere viva la sua eredità. Il sindaco-pescatore era molto più di un semplice politico; era un simbolo di integrità e dedizione verso la sua comunità. Fue un promotore di valori fondamentali, come la sostenibilità e la tutela dell’ambiente, che oggi più che mai risultano attuali.
I processi ‘Strade Fantasma’ e ‘Due Torri Bis’
I processi denominati ‘Strade Fantasma’ e ‘Due Torri Bis’ rivestono un’importanza decisiva nel contesto legale attuale. La Fondazione Vassallo continua a seguire con attenzione l’evoluzione di questi processi, sottolineando la necessità di una presenza costante e vigile, soprattutto da parte dei rappresentanti politici. Tuttavia, la mancanza di partecipazione del Partito Democratico solleva interrogativi sulla serietà della lotta contro la criminalità, un tema che merita di essere approfondito.
La ricerca di giustizia continua
La volontà di Dario Vassallo di procedere con determinazione nell’attuazione della giustizia per suo fratello è un esempio di resilienza. La comunità guarda con attenzione a questo processo, sperando che finalmente si possa fare luce su un omicidio che ha scosso le basi della stessa società civile. La strada verso la verità è lunga e complessa, ma la determinazione di chi lotta per la giustizia è un faro di speranza per tutti.
Conclusione
Il triste anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo non è solo una commemorazione, ma un’appello a non dimenticare e a continuare a richiedere giustizia. L’attenzione su questo caso riporta alla luce temi fondamentali come l’impegno civico e la lotta contro l’omertà. Ogni passo verso il chiarimento della verità è un passo verso una società più giusta e consapevole.
Cronaca
Napoli, vietati i bagni tra Nisida e Gaiola: acque inquinate secondo Arpac

Divieto di Balneazione tra Nisida e Gaiola: Stop ai Bagni a Napoli
La meravigliosa cartolina del litorale napoletano sta affrontando una problematica seria: l’inquinamento delle acque. Recenti controlli condotti dall’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, hanno portato a un avviso di divieto di balneazione nel tratto di mare che si estende tra Nisida e la Gaiola. L’allerta è stata generata da campionamenti che hanno rivelato la presenza di sostanze inquinanti.
Rilevamenti dell’Arpac
L’Arpac ha eseguito analisi approfondite delle acque, obbligando le autorità locali a prendere misure immediate. Questo intervento si basa su protocolli rigorosi che garantiscono la salute pubblica e la sicurezza dei bagnanti. I risultati delle analisi sono stati inequivocabili, evidenziando valori di inquinamento superiori ai limiti consentiti.
Conseguenze per il Turismo
Il divieto di balneazione non solo mette a rischio la salute dei cittadini, ma ha anche un impatto significativo sul turismo locale. Il litorale napoletano è una delle mete predilette dai turisti durante la stagione estiva, e una situazione di inquinamento potrebbe influenzare il numero di visitatori. È fondamentale per gli operatori turistici e le autorità locali trovare soluzioni rapide e efficaci.
Azioni Preventive
Di fronte a questo scenario, è necessario intensificare le azioni di monitoraggio e prevenzione. Le istituzioni dovrebbero implementare misure concrete per proteggere l’ambiente marino, promuovendo anche campagne di sensibilizzazione sui temi della preservazione delle risorse idriche. Un impegno condiviso può contribuire a ripristinare la qualità delle acque e garantire un futuro sostenibile per questa area.
Conclusione
In sintesi, il divieto di balneazione tra Nisida e la Gaiola è un campanello d’allarme per l’intera comunità. È essenziale agire in modo tempestivo e decisivo per affrontare l’inquinamento delle acque, affinché il litorale napoletano possa tornare a essere un luogo sicuro e salvaguardato per tutti.