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Cronaca

Maxi blitz antidroga a Marano: 18 arresti, coinvolti latitanti.

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Maxi blitz antidroga a Marano: 18 arresti, coinvolti latitanti.

# Maxi Blitz Antidroga a Marano di Napoli: 18 Arresti, Inclusi Latitanti

I Carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli hanno realizzato un’importante operazione contro lo spaccio di droga. Questo blitz ha portato all’arresto di 18 persone, mentre altre sono tuttora ricercate.

Dettagli del Blitz Antidroga

L’operazione è stata condotta in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli – sezione riesame, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arrestati sono accusati di appartenere a un’organizzazione che gestiva un vasto traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Gli Arrestati e i Reati Contestati

Gli arrestati, 11 dei quali sono stati portati in carcere e 7 agli arresti domiciliari, sono indiziati di reati legati al traffico e alla detenzione di droga a fini di spaccio. Alcuni imputati hanno presentato ricorso, ma la Corte di Cassazione ha respinto ogni appello, rendendo definitiva l’ordinanza cautelare.

La Rete di Spaccio

L’attività criminale aveva base a Marano di Napoli e si estendeva nei comuni limitrofi. La distribuzione di stupefacenti copriva diverse aree della Campania. Gli affiliati all’organizzazione ricevevano mensilmente una “mesata” per il loro contributo allo smercio della droga.

Persone Attivamente Ricercate

Oltre agli arrestati, ci sono altri individui implicati in questa operazione che risultano latitanti e sono attivamente ricercati dalle autorità.

Nomi degli Arrestati

Ecco i nomi delle persone finite in manette: Luciano Campus, Pasquale Carbone, Sandrino Castellano, Luigi Cesaro, Maurizio Esposito, Gaetano Marrandino, Aurelio Castellano, Gennaro Corrado, Marcello Tipaldi, Diego Vallozzi, Aniello Zampella, Gennaro Carbone, Raffaele Cerullo, Pasquale Corrado, Luca Gargiulo, Giovanni Montagna, Antonio Pinto, Mirko Russo.

Questa operazione rappresenta un duro colpo al traffico di droga nella regione, sottolineando ancora una volta l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine.

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Denunciato l’uomo che ha colpito con un martello in testa un 51enne in Zona Ospedaliera

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Denunciato l’uomo che ha colpito con un martello in testa un 51enne in Zona Ospedaliera

Denunciato ai carabinieri e segnalato all’Asl il presunto aggressore che avrebbe picchiato un uomo di 51 anni, senza motivo, mentre andava a lavoro, colpendolo con una chiave inglese in testa e procurandogli un trauma cranico.

Immagine di repertorio

Un 51enne viene assalito mentre va al lavoro la mattina, picchiato ripetutamente e colpito con una chiave inglese alla testa. Una violenza cieca e senza motivo. L’uomo cerca di difendersi, scappa, inseguito, chiama aiuto, sviene per le botte subite. Viene soccorso da un passante che chiama la Polizia di Stato e il 118 e portato all’ospedale Cto dove gli vengono diagnosticati un trauma cranico e lesioni al braccio. L’aggressione inspiegabile è avvenuta il 10 novembre scorso attorno alle 7 del mattino nella Zona Ospedaliera, nella V Municipalità Vomero-Arenella. L’uomo, vittima di aggressione, ha poi sporto denuncia ai carabinieri contro il presunto aggressore.

Il caso segnalato a Questura, Asl e servizi sociali

La vicenda è stata segnalata dalla consigliera regionale Roberta Gaeta, che ha inviato una lettera alla Questura di Napoli ed ai Commissariati di Chiaiano e Arenella: “Ho segnalato la presenza in Zona Ospedaliera di un soggetto pericoloso che, senza alcun motivo, aggredisce i passanti e i residenti. Il soggetto in questione, da quanto appreso per le vie brevi, soffrirebbe di disturbi mentali, che lo rendono particolarmente pericoloso per il prossimo, visto che gli episodi segnalati pare siano numerosi. Questi casi di fragilità vanno affrontati con cura a attenzione a tutela della salute dei pazienti e dell’incolumità delle persone. Per questo, abbiamo segnalato la vicenda, oltre…

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Fugge all’alt, 19enne arrestato a Napoli dopo inseguimento: in auto aveva più di 60mila euro

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Fugge all’alt, 19enne arrestato a Napoli dopo inseguimento: in auto aveva più di 60mila euro

Il 19enne è stato intercettato dalla polizia nel quartiere Barra e arrestato dopo un lungo inseguimento, durante il quale ha anche danneggiato l’auto di servizio.

Immagine di repertorio

Quando ha visto il posto di blocco dei poliziotti, si è dato prontamente alla fuga: bloccato dopo un lungo inseguimento, in auto gli hanno trovato più di 60mila euro. È accaduto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 13 novembre, a Barra, quartiere della periferie orientale di Napoli, dove gli agenti del commissariato San Giovanni-Barra della Polizia di Stato hanno arrestato un ragazzo di 19 anni.

I poliziotti, durante un servizio di controllo del territorio, mentre percorrevano via Chiaromonte, hanno notato sopraggiungere un’auto e uno scooter i cui conducenti, alla loro vista, si sono dati prontamente alla fuga nonostante gli agenti gli avessero intimato l’alt. Pertanto, gli operatori di polizia hanno deciso di inseguire l’automobile, il cui conducente ha effettuato manovre pericolose per la circolazione stradale e per l’incolumità degli altri automobilisti, impattando anche contro la volante; giunto in piazzetta Spinelli, il fuggitivo è stato costretto a fermarsi a causa della foratura di uno pneumatico.

Non senza difficoltà, gli agenti hanno bloccato il conducente dell’auto, che ha tentato la fuga a piedi: si tratta di un 19enne, con precedenti, che è stato trovato in possesso di 1.075 euro. La scoperta più consistente è stata effettuata nell’abitacolo, dove i poliziotti hanno scoperto 62.750 euro, suddivisi in banconote di vario taglio, dei quali il giovane non ha saputo spiegare la provenienza; il 19enne è stato così arrestato per lesioni…

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Le intercettazioni sulla rapina a David Neres: “Come ho fatto con Zuniga…”

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Le intercettazioni sulla rapina a David Neres: “Come ho fatto con Zuniga…”

Uno dei rapinatori accusato del colpo a David Neres, intercettato, dice di voler usare la stessa tecnica che aveva adottato quando aveva portato via l’orologio a Camilo Zuniga.

David Neres e Camilo Zuniga

“A questo lo seguivo già prima perché giocava nel Benfica, è forte come giocatore, tiene i mostri…”. A parlare, intercettato, è Giuseppe Vecchione, uno dei tre indagati raggiunti dalla misura cautelare eseguita oggi dai carabinieri per la rapina all’attaccante brasiliano David Neres. L’interlocutore è Gianluca Cuomo, anche lui in manette questa mattina insieme al terzo presunto complice, Giuseppe Vitale. I “mostri” sono gli orologi preziosi: quello che il calciatore porta al polso, dal valore di oltre centomila euro, ma anche quello che, sempre su Internet, hanno visto indossato dalla moglie.

Nel dialogo Vecchione fa riferimento a un vecchio episodio, a quando il calciatore Camilo Zuniga venne rapinato dell’orologio. E se ne assume la responsabilità, con orgoglio, dicendo di voler usare la stessa tecnica.

L’orologio “studiato” sui video su Internet

Quell’orologio, un Patek Philippe da oltre centomila euro, i rapinatori lo avevano notato guardando un video pubblicato da una testata giornalistica specializzata in notizie sul Calcio Napoli. Osservando il video di Neres che usciva dal minivan avevano riconosciuto la marca, ma non il modello preciso, tanto che la conferma l’avevano avuta (e con gioia) soltanto dopo il raid: era la versione ancora più preziosa.

Neres rapinato in inglese. Tra i complici due dipendenti Asia, i vestiti nel camion dei rifiuti

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