Cronaca
Il sen. Orfeo Mazzella: “No allo scippo del hub a Torre Annunziata”
Dogana di Torre Annunziata: Il Senatore Orfeo Mazzella si Oppone al Degrado dell’Hub Strategico
Il Senatore Orfeo Mazzella ha espresso preoccupazione e fermo dissenso riguardo le notizie recenti che indicano un possibile accorpamento della Dogana di Torre Annunziata con quella di Castellammare di Stabia. Secondo Mazzella, una tale mossa rappresenterebbe una minaccia significativa per l’infrastruttura portuale torrese.
Preoccupazioni sul Futuro della Dogana di Torre Annunziata
Mazzella ha evidenziato che Castelmmare di Stabia, con un porto meno rilevante, non può sostituire adeguatamente Torre Annunziata. Una riorganizzazione di questo tipo avrebbe ripercussioni negative per il già fragile equilibrio economico della zona.
Sostegno a Confartigianato Imprese di Napoli
Il senatore si è anche schierato a favore delle preoccupazioni sollevate dal Presidente di Confartigianato Imprese di Napoli, il quale ha fatto appello al Direttore Regionale ADM per proteggere l’importante ruolo del porto di Torre Annunziata.
Un Precedente Preoccupante
Non è la prima volta che un evento del genere si verifica. La chiusura della Dogana di Torre del Greco ha già creato scompiglio tra gli operatori economici locali. La situazione attuale rischia di aggravare ulteriormente il disagio nel settore dell’import/export.
L’Importanza Strategica del Porto di Torre Annunziata
Il porto di Torre Annunziata non è un’infrastruttura qualsiasi; rappresenta un hub di fondamentale importanza per il territorio e la comunità locale. Proprio per questa ragione, Mazzella aveva già depositato un’interrogazione parlamentare per prevenire l’accorpamento delle competenze dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Un Appello al Governo
Mazzella ha quindi rinnovato il suo appello al Governo per impedire il "furto" di questo asset strategico. Secondo il senatore, la comunità oplontina merita di mantenere il controllo su un’infrastruttura che, per storia e professionalità, deve rimanere nelle mani di chi ha contribuito a farla crescere.
In una nota conclusiva, Mazzella ha ribadito l’importanza di evitare il depotenziamento dell’architettura portuale torrese a favore di altre infrastrutture, sottolineando la vitale importanza di questo hub per l’economia locale.
Scritto da Luciano Carotenuto
Cronaca
Insegnante di sostegno picchiata da 30 genitori in una scuola di Castellammare: in ospedale con trauma cranico
L’aggressione si è verificata nella scuola media Salvati di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. I genitori inferociti hanno aggredito anche il padre dell’insegnante. Il sindaco ha parlato di “episodio di enorme gravità”.
Una insegnante di sostegno aggredita a scuola da circa 30 genitori: momenti di follia sono andati in scena alla scuola media Salvati di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. Da quanto si apprende, l’aggressione si è verificata giovedì 14 novembre, intorno alle 10.30 del mattino, quindi in pieno orario di svolgimento delle lezioni: secondo una prima ricostruzione, l’aggressione sarebbe maturata dopo che sui social sarebbero cominciate a circolare alcune voci circa il comportamento della docente nei confronti di alcuni alunni.
Quando i genitori inferociti sono giunti nell’istituto scolastico, erano presenti anche i genitori dell’insegnate: oltre alla donna, infatti, i circa 30 genitori hanno malmenato anche suo padre ed entrambi hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche. Mentre il genitori ha riportato la frattura di un polso, per la docente invece la diagnosi è stata quella di trauma cranico provocato dai colpi ricevuti. A scuola si è reso necessario l’intervento dei carabinieri per ristabilire la calma.
Il sindaco di Castellammare: “Episodio grave e violento”
Su quanto accaduto alla scuola media Salvati è intervenuto anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, che ha così commentato: “È un episodio di enorme gravità e di violenza estrema. Confido nella capacità investigativa dei carabinieri per accertare la verità dei fatti….
Cronaca
In giro per i baretti di Chiaia con un coltello e un manganello: nei guai due 20enni
Controlli dei carabinieri nel cuore della movida di Chiaia, nella zona dei cosiddetti baretti: tanti i giovani controllati dai militari e trovati in possesso di armi o droga.
Dopo i recenti fatti di cronaca, con tre giovani uccisi da coetanei nel giro di due settimane circa, si sono intensificati i controlli delle zone dell’ordine nelle zone più frequentate di Napoli, quelle della cosiddetta movida. Pertanto, nelle scorse ore, i carabinieri della compagnia Centro, unitamente a quelli del Reggimento Campania, hanno setacciato la zona dei baretti di Chiaia, uno dei luoghi di ritrovo di giovani più noti della città, in una operazione volta proprio al contrasto della violenza giovanile e della diffusione di armi.
Durante i controlli, pertanto, un 19enne è stato trovato in possesso di un manganello telescopico, arma ingombrante nonché pericolosa. Arma trovata addosso anche a un 20enne, sorpreso con un coltello da 15 centimetri in tasca; il giovane è stato denunciato. E ancora, un altro ragazzo ha provato a eludere i controlli dandosi alla fuga a bordo di uno scooter: raggiunti, è stato trovato in possesso di una piccola quantità di sostanza stupefacente. Denunciati anche 5 parcheggiatori abusivi, mentre due uomini sono stati fermati perché alla guida dei loro ciclomotori senza patente.
E ancora, durante i controlli i carabinieri hanno controllato anche gli esercizi commerciali: due sono stati sospesi per violazioni delle normative vigenti, mentre altri due sono sanzionati per diffusione di musica oltre l’orario consentito. Durante le operazioni sono stati sequestrati anche 100 chili di alimenti privi di tracciabilità.
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Cronaca
Salvatore Cannova, scomparso in centro a Napoli e trovato morto dopo qualche ora: cosa è successo al 50enne?
L’uomo, che viveva in un basso nel cuore di Napoli, è scomparso lo scorso 8 novembre e poi è stato trovato morto quella stessa notte con evidenti segni di violenza sul volto. La famiglia chiede di sapere cosa gli sia accaduto.
È avvolta dal mistero la morte di Salvatore Cannova, un uomo di 50 anni, dapprima scomparso nel cuore di Napoli e poi ritrovato morto qualche ora dopo, con evidenti segni di violenza sul volto. La famiglia del 50enne vuole sapere cosa sia accaduto a Salvatore Cannova e si è rivolta all’associazione “Penelope”, che si sta adoperando per fare piena luce sulla vicenda: “L’associazione Penelope è accanto alla famiglia di Salvatore Cannova per fare chiarezza su quanto gli è accaduto. Chiunque abbia informazioni a riguardo ci può contattare, anche in anonimo” scrive l’associazione.
Sulla vicenda indaga la polizia di stato, per comprendere cosa sia successo al 50enne, se sia rimasto vittima di un incidente o se possa essersi invece trattato di un omicidio, avvenuto magari in seguito a una lite. In questo senso, molto importanti saranno gli esiti dell’autopsia, che dovrebbero chiarire la precise cause della morte di Salvatore Cannova.
La scomparsa di Salvatore Cannova e il ritrovamento del cadavere
Le tracce di Salvatore Cannova si sono perse lo scorso 8 novembre, quando il 50enne si è allontanato, insieme al suo cane, dal basso in cui viveva nella zona di San Domenico Maggiore, nel cuore del centro storico di Napoli, alla quale aveva fatto ritorno soltanto l’animale. La famiglia, allarmata dalla scomparsa, si era rivolta alle autorità e anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” si era occupata della…