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Cronaca

Falso fotografo attira 16enne in hotel e tenta violenza a Capaccio

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Falso fotografo attira 16enne in hotel e tenta violenza a Capaccio

Una Ragazzina Denuncia Abusi da Parte di un Uomo di 40 Anni, Adescata con il Pretesto di un Book Fotografico. L’Uomo È Stato Identificato dai Carabinieri.

Una triste vicenda ha recentemente scosso la tranquillità di una comunità, quando una ragazzina ha denunciato di essere stata vittima di abusi da parte di un uomo di 40 anni. L’uomo, secondo la denuncia, avrebbe utilizzato il pretesto di un book fotografico per adescare la giovane. Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri, l’uomo è stato rapidamente individuato.

La Dinamica dell’Accaduto

Secondo le informazioni fornite, la giovane è stata contattata dal 40enne, che si è spacciato per un fotografo professionista in cerca di nuovi volti per un presunto progetto fotografico. La ragazzina, con l’entusiasmo tipico della sua età e ignara delle reali intenzioni dell’uomo, ha accettato l’offerta.

L’Incontro Fatale

La situazione è degenerata quando la giovane è stata invitata in un hotel con la scusa di effettuare alcuni scatti professionali. Invece di un legittimo shooting fotografico, l’uomo ha tentato di abusare della ragazza. Fortunatamente, la prontezza della giovane le ha consentito di sfuggire all’aggressore e di denunciare subito quanto accaduto.

Intervento dei Carabinieri e Identificazione dell’Uomo

Grazie alla denuncia tempestiva della vittima e alla collaborazione degli inquirenti, i carabinieri sono riusciti a individuare e fermare l’aggressore in tempi rapidi. Questo caso sottolinea l’importanza di reagire prontamente e di denunciare qualsiasi comportamento sospetto alle autorità competenti.

Sensibilizzazione e Prevenzione

Questo evento deve servire come monito per sensibilizzare le giovani generazioni e i loro genitori sui rischi legati all’incontro con sconosciuti, soprattutto online. È fondamentale educare i ragazzi a essere diffidenti e a verificare sempre l’autenticità delle persone con cui entrano in contatto.

Per maggiori dettagli sulla vicenda, è possibile consultare l’articolo completo su Fanpage.

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Cronaca

Omicidio Vassallo, le accuse a Cagnazzo: “Depistaggio anche la vicinanza alla famiglia”

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Omicidio Vassallo, le accuse a Cagnazzo: “Depistaggio anche la vicinanza alla famiglia”

L’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica

7 Novembre 2024

19:38

Per gli inquirenti il colonnello Cagnazzo avrebbe mostrato vicinanza alla famiglia del “sindaco pescatore” per sviare le indagini verso lo spacciatore su cui voleva far ricadere la colpa.

Anche la vicinanza alla famiglia di Angelo Vassallo, che il colonnello Fabio Cagnazzo aveva mostrato nei momenti immediatamente successivi all’omicidio, sarebbe “un tassello di non trascurabile rilievo” dell’opera di depistaggio che l’ufficiale dell’Arma avrebbe messo in atto per allontanare le indagini da se stesso e indirizzarle verso un cittadino brasiliano. Lo ritengono gli investigatori e gli inquirenti della Procura di Salerno che, a 14 anni dall’omicidio del “sindaco pescatore”, hanno firmato il provvedimento che è valso l’arresto per quattro indagati, tra cui l’ufficiale.

Omicidio Vassallo, quattro arresti dopo 14 anni

L’ordinanza è stata eseguita oggi, 6 novembre, dai carabinieri del Ros: agli arresti, oltre a Cagnazzo, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e figlio del boss del clan omonimo attivo a Scafati (Salerno). I quattro sono ritenuti coinvolti nell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ammazzato la sera del 5 settembre del 2010 mentre…

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La ragazza adescava uomini sui social, i due complici li picchiavano e rapinavano

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La ragazza adescava uomini sui social, i due complici li picchiavano e rapinavano

Tre persone arrestate nel Salernitano dai carabinieri: avrebbero rapinato diverse vittime tra Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Castel San Giorgio.

Le vittime andavano al luogo dell’incontro credendo che ad aspettarli ci fosse la ragazza, invece ci trovavano due complici che le picchiavano e rapinavano. Modus operandi consolidato, quello di un terzetto che, usando questa tecnica, si sarebbe reso responsabile di numerosi episodi avvenuti in vari comuni della provincia di Salerno. Agli arresti sono finiti una ventiseienne e due uomini di 27 e 38 anni, tutti residenti nell’Agro Nocerino Sarnese, è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore, è stata eseguita ieri sera, 6 novembre, dai carabinieri delle stazioni di Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Castel San Giorgio. Le accuse, a vario titolo, sono di rapina pluriaggravata e lesioni personali aggravate, oltre che di tentata estorsione, violenza privata e furto in abitazione.

Gli incontri, hanno ricostruito gli inquirenti, avvenivano nei territori di Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Castel San Giorgio, ovvero i comuni dove abitano i tre. Il contatto avveniva tramite chat, sui social: la ragazza, che sostanzialmente faceva da esca, adescava le vittime e proponeva loro appuntamenti a sfondo sessuale indicando diverse località. Nel luogo dell’incontro, però, si presentavano i due uomini, che…

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Cronaca

Perché è stato ucciso il sindaco Angelo Vassallo. La scoperta del traffico di droga e i depistaggi

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Perché è stato ucciso il sindaco Angelo Vassallo. La scoperta del traffico di droga e i depistaggi

L’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica

7 Novembre 2024

17:44

Il sindaco di Pollica è stato ucciso il 6 settembre, poche ore prima di denunciare un traffico di stupefacenti. Il colonnello Cagnazzo avrebbe depistato le indagini.

Il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, aveva scoperto un giro di stupefacenti riconducibile ad un gruppo di camorra, aveva scoperto anche quali insospettabili erano coinvolti e aveva intenzione di denunciare tutto; non è riuscito a farlo soltanto perché, poche ore prima di incontrare il comandante dei carabinieri di cui si fidava, è stato ammazzato. È questa la ricostruzione degli inquirenti che, a 14 anni dall’omicidio, ha portato in manette quattro indagati: il colonnello Fabio Cagnazzo, l’ex carabiniere (all’epoca in servizio) Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e figlio del boss del clan omonimo attivo a Scafati (Salerno).

Il giro di droga degli insospettabili ad Acciaroli

Il movente viene indicato nelle oltre 400 pagine dell’ordinanza eseguita oggi, 7 novembre, dai carabinieri del Ros e che ha portato l’ufficiale dell’Arma nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Il provvedimento, firmato dal gip Annamaria Ferraiolo, vengono ricostruite le ultime ore del sindaco Vassallo, ucciso la sera…

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