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Cronaca

Coppia arrestata per truffa ad Agnano, incendiata l’auto di un parente

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Coppia arrestata per truffa ad Agnano, incendiata l’auto di un parente

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Possibile Connessione tra l’Arresto dei Coniugi a Napoli e l’Incendio di un’Auto



Possibile Connessione tra l’Arresto dei Coniugi a Napoli e l’Incendio di un’Auto

A Napoli, due coniugi sono stati recentemente arrestati con l’accusa di truffa. Subito dopo l’arresto, l’auto di un loro parente è stata incendiata. Le autorità stanno ora considerando l’ipotesi che i due eventi siano connessi e che il rogo possa essere una forma di ritorsione.

Gli Eventi Recenti a Napoli

La città di Napoli è stata il teatro di due episodi che potrebbero avere un legame significativo. I due coniugi sono stati fermati dalla polizia con l’accusa di aver orchestrato una truffa. Poche ore dopo, l’auto di uno dei loro parenti è stata ritrovata in fiamme, sollevando sospetti su una possibile vendetta.

L’Arresto dei Coniugi

Le forze dell’ordine di Napoli hanno lavorato duramente per smascherare la truffa di cui i due coniugi sono accusati. Gli arresti sono avvenuti ad Agnano, quartiere di Napoli, e hanno destato notevole attenzione tra i media locali. La coppia è ora in custodia, mentre le indagini continuano per determinare tutte le responsabilità coinvolte.

Ipotesi di Ritorsione

Subito dopo l’arresto, il rogo dell’auto di un loro parente ha fatto pensare a una possibile ritorsione. Le autorità stanno investigando per scoprire se l’incendio sia stato un atto deliberato di vendetta. La connessione temporale tra i due eventi ha infatti alimentato forti sospetti in questa direzione.

Indagini in Corso

Le indagini proseguono senza sosta per chiarire la natura del legame tra i due eventi. Gli investigatori stanno raccogliendo prove e testimonianze per capire se ci sia effettivamente una correlazione tra l’arresto per truffa e l’incendio dell’auto. Ulteriori sviluppi sono attesi nei prossimi giorni.

Per più dettagli su questi avvenimenti ti invitiamo a continuare a leggere su Fanpage.




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“Non fornite dati e password via mail o per telefono”: i consigli di Poste Italiane ai napoletani per evitare truffe

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“Non fornite dati e password via mail o per telefono”: i consigli di Poste Italiane ai napoletani per evitare truffe

Dopo un corso di formazione ai suoi dipendenti a Napoli e provincia su come sventare le truffe, Poste Italiane ha stilato una lista di consigli per gli utenti su come non cadere nelle trappole dei malviventi.

È grazie a corsi di formazione come quello andato in scena nei giorni scorsi se gli operatori riescono a sventare sempre più truffe ai danni di malcapitati clienti. A Napoli e provincia, infatti, Poste Italiane ha organizzato un corso di formazione di 945 ore per formare i suoi dipendenti su come riconoscere truffe e truffatori quando si presentano agli sportelli. Oltre a dare le competenze giuste ai dipendenti, Poste Italiane ha anche stilato una lista di consigli per gli utenti, mettendoli in guardia soprattutto sul fornire dati sensibili, come credenziali e password di accesso ai conti, via mail o per telefono.

“Oggi truffe e truffatori hanno cambiato abito – fa notare Eugenio Simioli, responsabile della funzione Fraud Management Sud di Poste Italiane -. I rapinatori di strada sono stati sostituiti da abili professionisti della persuasione e astuti criminali informatici capaci di sottrarre importi ingenti alle loro vittime. Con l’utilizzo di tecniche psicologiche in grado di far credere al malcapitato ciò che non è,  o attraverso sofisticati strumenti tecnologici, i malfattori inducono l’ignaro interlocutore ad effettuare operazioni di trasferimento fondi o a fornire loro le chiavi di accesso segrete a conti e libretti”.

I consigli per evitare le truffe

Come detto, Poste Italiane ha fornito agli utenti anche una serie di consigli utili a riconoscere ed evitare possibili raggiri. Ecco quali sono:

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Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati

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Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati

� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, dove 4 giovani tra i 16 e i 24 anni sono stati denunciati dai carabinieri: la banconota da 50 euro che hanno cercato di rifilare a un negoziante è apparsa subito palesemente falsa.

Come Totò e Peppino nel film cult “La banda degli onesti”, si sono improvvisati falsari e hanno cercato di spendere banconote contraffatte da 50 euro in vari esercizi commerciali, ma la scarsa fattura delle stesse, che a vista d’occhio apparivano palesemente false, li ha fatti scoprire: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, quattro giovani – hanno tra i 16 e i 24 anni – sono stati denunciati dai carabinieri.

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 novembre, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti dopo numerose segnalazioni giunte al numero di emergenza 112 da parte di alcuni commercianti di San Felice a Cancello: quattro giovani, a più riprese, avevano cercato di spendere nei negozi cittadini delle banconote da 50 euro che risultavano palesemente false.

Immediate le indagini dei militari dell’Arma, che hanno rintracciato i quattro truffatori in erba, in piazza Castra Marcelli, a bordo di una Fiat Panda. Identificati e sottoposti a perquisizione, i quattro giovani sono stati trovati in possesso di 6 banconote da 50 euro false e di una somma di denaro di 720 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, non contraffatte. Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, mentre i giovani sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello stato, senza concerto, di monete falsificate in concorso tra loro.

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Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano

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Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano

Su un profilo TikTok di un amico di Crescenzo Marino è stato pubblicato un fumetto che difende il figlio del boss, condannato ad agosto a 10 anni di carcere; scritto in prima persona, sarebbe autobiografico.

L’infanzia in un quartiere difficile, l’arresto del padre, la scoperta di essere figlio di un boss di camorra e i tentativi di allontanarsi da quel mondo che l’hanno portato anche a stringere amicizia col rapper Geolier, fino a quando le manette sono scattate anche per lui e alla detenzione da innocente. Tutto raccontato in un fumetto che ieri sera è stato pubblicato su un profilo TikTok e che sarebbe stato disegnato da Crescenzo Marino, il figlio del capoclan Genny McKay. “Nato a Secondigliano”, questo è il titolo. E, subito sotto, la nota: “a cura di Crescenzo Marino”.

Il fumetto sulla vita del figlio del capoclan Marino

Non è sicuro che l’autore del fumetto sia effettivamente Crescenzo Marino, attualmente detenuto, ma è certo che il profilo su cui è stato pubblicato viene gestito da qualcuno molto vicino al ragazzo. Nato nel 1997, il giovane aveva appena sette anni quando è scoppiata la faida di Scampia, nel 2004. Il racconto a fumetti, scritto in prima persona e con protagonista Marino, inizia proprio da quel periodo: “Ricordo che giocavamo a pallone tra i colpi di pistola”.

Nel giro di qualche vignetta, la prima svolta: l’arresto di Gennaro Marino (2004). Le bugie della madre per non dirgli la verità: “Papà lavora in un castello”. Poi le “cose strane” che succedevano durante l’infanzia e l’adolescenza: i ragazzi che volevano essere suo amici e quelli che gli dicevano che non potevano invitarlo a casa perché “le loro…

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