Cronaca
Angela Celentano, prorogate le indagini sulla pista turca
Angela Celentano avrebbe oggi 31 anni. I genitori non si sono mai fermati nella ricerca di ritrovarla. Emerge una novità sulla cosiddetta “pista turca”.
La Sparizione di Angela Celentano
Angela Celentano scomparve all’età di tre anni, durante una gita in montagna con la sua famiglia. Era il 10 agosto 1996 quando la piccola Angela sparì senza lasciare tracce. Da quel giorno, la famiglia Celentano non ha mai smesso di cercarla, mantenendo viva la speranza di ritrovarla.
Il Percorso della Famiglia Celentano
Nel corso degli anni, i genitori di Angela hanno affrontato numerose piste e ipotesi sull’eventuale destino della loro figlia. Hanno seguito ogni indizio possibile, collaborando con le forze dell’ordine e investigatori privati, partecipando a trasmissioni televisive e diffondendo appelli disperati per ritrovare la loro bambina.
La Pista Turca
Recentemente, è emersa una nuova ipotesi, definita “pista turca”. Questa pista, che ha attirato l’attenzione delle autorità, ha portato a un rinnovo delle indagini. La scoperta di possibili collegamenti in Turchia ha spinto gli investigatori a mantenere aperto un canale di comunicazione e a seguire nuovi filoni di ricerca, nella speranza di fare finalmente luce sul mistero della scomparsa di Angela.
Cronaca
Mattone lanciato contro un’ambulanza in corsa, sfonda il parabrezza: follia a Marcianise
Questa notte un ignoto che si aggirava in strada ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118 di Caserta mentre si trovava a Marcianise; solo per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.
Notte di follia, quella appena trascorsa, a Marcianise, nella provincia di Caserta, dove qualcuno ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118, che stava rientrando in postazione e quindi era in marcia. Soltanto per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.
A raccontare la vicenda sono stati i diretti interessati, che si sono rivolti all’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che ha poi diffuso via social le immagini dei danni riportati dall’ambulanza, riportando anche le parole dell’equipaggio:
118 Caserta, 16 novembre, zona Marcianise. Verso le 04:00, mentre rientravamo in postazione, una persona ignota che si aggirava per strada a piedi, ci lancia un mattone sul parabrezza dell’ambulanza. Sottolineo che la persona in questione è ancora in giro! Come si può continuare così, su una strada isolata, di passaggio continuo camion per scarico merci, col rischio di sbandare o peggio, che potesse prendere in pieno l’autista visto che l’ha sfiorato, per fortuna, di pochi millimetri
Anche il dottor Manuel Ruggiero, presidente di “Nessuno tocchi Ippocrate”, ha commentato quanto accaduto questa notte a Marcianise:
Rubano merce al centro commerciale Campania e la nascondono nel passeggino del bimbo: denunciati mamma e papà
Restiamo basiti dalle immagini ricevute; il foro di penetrazione del mattone è in corrispondenza della…
Cronaca
Appalti e favori in cambio di voti per le Regionali, chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco e fratello
Il pm di Avellino ha chiesto i rinvii a giudizio per gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra (Avellino); tra i 14 capi di accusa ci sono corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali.
Immagine di repertorio
Il prossimo 28 gennaio compariranno davanti al gip gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra: il pm del Tribunale di Avellino, Cecilia De Angelis, ha chiesto i rinvio a giudizio per 14 capi di accusa, tra cui corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali. Tra gli indagati figurano Antonio Aufiero e suo fratello Emanuele Aufiero, che all’epoca erano, rispettivamente, Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco del comune dell’Avellinese. Per gli inquirenti gli illeciti sarebbero stati commessi anche per favorire la candidatura alle elezioni Regionali del settembre 2020 di Antonio Aufiero.
In particolare, l’ex presidente del consiglio comunale avrebbe promesso posi di lavoro, incarichi e favori in cambio di voti. Lo stesso indagato, insieme al fratello, ed Angelo Capone, vicesindaco all’epoca dei fatti, sono accusati di avere accettato le promesse di denaro da parte di imprenditori in cambio dell’aggiudicazione degli appalti aggirando le normali procedure. Emanuele Aufiero, la ex responsabile del settore tecnico Simona Silano e l’ex vicesindaco Capone sono accusati, infine, di turbativa d’asta in merito ad una gara d’appalto per l’illuminazione pubblica che sarebbe stata manipolata.
Alle urne Antonio Aufiero (detto Tonino) aveva ottenuto 3.059 preferenze e non era stato eletto. Gli sviluppi dell’inchiesta avevano portato, nell’ottobre 2023, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali…
Cronaca
“Otto ragazzini mi hanno devastato l’auto, uno aveva una pistola”: la denuncia di un tassista a Napoli
Il tassista si è rivolto al deputato Francesco Emilio Borrelli per denunciare la devastazione della sua vettura da parte di un gruppo di giovanissimi.
È diventata virale la denuncia di un tassista napoletano che, con tanto di foto, ha documentato i danni arrecati al suo taxi da un gruppo di ragazzini che, entrati nell’abitacolo da clienti, hanno devastato gli interni della vettura. Stando a quanto racconta l’uomo, in piazza Plebiscito otto giovanissimi hanno chiesto al tassista di portarli a San Giovanni a Teduccio. Una volta all’interno del taxi, però, hanno distrutto gli interni, andando via poi senza pagare la corsa.
Nel tentativo che la sua denuncia avesse una eco più forte, il tassista si è rivolto al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato le parole del malcapitato, ma soprattutto le foto degli interni del taxi devastati, sui suoi profili social. Il tassista ha scritto al deputato:
Signor Borrelli, sono un tassista vittima della follia dei ragazzini. L’altra notte avevo caricato sul mio taxi dei ragazzi a piazza a piazza del Plebiscito per andare a San Giovanni a Teduccio. Erano in 8 e mi hanno devastato tutti gli interni e poi sono scappati senza nemmeno pagarmi la corsa. Ho allertato il 112 che è intervenuto senza riuscire ad acciuffarli. Tra quei balordi ce n’era anche uno armato di pistola