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Cronaca

Sparatoria a Paestum dopo lite: tre feriti gravi

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Sparatoria a Paestum dopo lite: tre feriti gravi

Sparatoria a Paestum: Tre Feriti Gravi a Seguito di una Lite

Una lite scoppiata tra due fratelli e un gruppo di biker ha scatenato una sparatoria a Paestum, culminata con tre feriti gravi. La vicenda è attualmente oggetto di indagine da parte dei carabinieri, che stanno cercando di ricostruire esattamente quanto accaduto e individuare i responsabili di questo atto violento.

Le Indagini dei Carabinieri

I carabinieri sono intervenuti prontamente sulla scena del crimine, tentando di comprendere le dinamiche dell’accaduto. Da una prima ricostruzione, sembra che gli spari siano avvenuti proprio durante la lite tra i due fratelli e il gruppo di biker. Attualmente stanno interrogando testimoni e analizzando le prove raccolte sul luogo dell’incidente per fare luce sulle cause e su chi abbia aperto il fuoco.

La Ricostruzione dell’Accaduto

Secondo le prime testimonianze, il conflitto tra i due fratelli e i biker è degenerato rapidamente, portando a un’escalation di violenza che ha culminato con l’uso di armi da fuoco. La natura esatta della disputa non è ancora chiara, ma gli investigatori stanno lavorando senza sosta per mettere insieme i pezzi del puzzle.

Condizioni dei Feriti

Le vittime della sparatoria sono ora ricoverate in ospedale e versano in gravi condizioni. I medici stanno facendo tutto il possibile per stabilizzare i pazienti e prevenire ulteriori complicazioni. Nel frattempo, le famiglie dei feriti attendono con ansia aggiornamenti sulle loro condizioni.

Appello alla Comunità

Le forze dell’ordine hanno lanciato un appello alla comunità locale, chiedendo a chiunque abbia informazioni rilevanti di farsi avanti. Ogni dettaglio potrebbe essere cruciale per risolvere il caso e portare i colpevoli davanti alla giustizia.

La situazione rimane critica e le indagini sono in corso. Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti su questa tragica vicenda. Continua a leggere

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Cronaca

Falsi Pomodorini del Piennolo, sequestrati 35 chili di prodotti illegali nel Napoletano

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Falsi Pomodorini del Piennolo, sequestrati 35 chili di prodotti illegali nel Napoletano

La scoperta a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli: i pomodori venivano venduti come Pomodorini del Piennolo, ma non lo erano.

Erano venduti come pomodorini del Piennolo ma in realtà non lo erano affatto: sono 35 i chili sequestrati dai carabinieri del Parco Nazionale del Vesuvio di San Sebastiano al Vesuvio, intervenuti assieme ai ai militari del Nucleo Carabinieri Parco di Ottaviano. Il sequestro è avvenuto a Sant’Anastasia, all’interno di una ditta che utilizzava la denominazione di origine protetta dei Pomodorini del Piennolo pur non essendo la titolare iscritta nel circuito dell’organismo di controllo agroqualità, né al consorzio di tutela del prodotto vesuviano.

Dopo accurati controlli, i carabinieri hanno trovato circa sei scatole di cartone per confezione e tutte con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” e con all’interno pomodorini freschi già confezionati, 400 etichette con la dicitura di “Pomodorino del Piennolo” ed altri grappoli di pomodorini freschi muniti di etichetta anche in questo caso: un totale di 35 chili di prodotti pronti ad essere venduti nonostante avessero false etichettature. Alla fine, è scattato il sequestro da parte dei militari dell’Arma. Per la titolare, una multa pari a 4mila euro.

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Cronaca

“Arcangelo mi sfidava a sparare”: Renato Caiafa resta in carcere, può condizionare gli amici

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“Arcangelo mi sfidava a sparare”: Renato Caiafa resta in carcere, può condizionare gli amici

Il gip non ha convalidato il fermo per Renato Caiafa ma ha disposto il carcere: la sua versione e quella degli amici vengono ritenute inverosimili, per il giudice l’arma era già in possesso dei giovani.

A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra

La versione di Renato Caiafa sul ritrovamento dell’arma viene ritenuta totalmente inverosimile dagli inquirenti, secondo i quali anche gli amici hanno concordato una versione di comodo per non ammettere che quella pistola era già nelle disponibilità del gruppetto: è il ragionamento del gip che, pur non convalidando il fermo, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 19enne, in carcere per la detenzione e l’uso della pistola e indagato per la morte dell’amico, Arcangelo Correra, raggiunto da un proiettile in fronte nella notte del 9 novembre nel centro di Napoli, adiacente a via dei Tribunali.

Il ritrovamento della pistola

Renato Caiafa, prima agli inquirenti e agli investigatori e successivamente al gip, ha raccontato di non avere mai visto prima quella pistola. Di averla trovata in piazzetta Sedil Capuano, dove spesso stava con gli amici, e di averla impugnata credendo che si trattasse di una replica, di un giocattolo. Di averla maneggiata mentre Arcangelo, mostrando il petto, lo sfidava. E che si sarebbe accorto di avere tra le mani una pistola vera soltanto dopo il colpo, partito involontariamente, e dopo avere visto il sangue dell’amico.

Innanzitutto, rileva il giudice, quella pistola ha un grosso valore per i criminali, essendo un’arma con matricola abrasa, quindi non rintracciabile, e dotata di un caricatore esteso che può contenere 26 cartucce; di…

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Cronaca

Rompono la serranda del supermercato e fuggono con 25mila euro di bottino: caccia alla banda

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Rompono la serranda del supermercato e fuggono con 25mila euro di bottino: caccia alla banda

Furto in un supermercato, banditi portano via una cassaforte con 25mila euro all’interno a Sperone, in provincia di Avellino. Nella notte un colpo simile anche a Montoro.

I carabinieri sul luogo del furto, davanti al supermercato

Un bottino di quasi 25mila euro quello di un colpo in un supermercato di Sperone, in provincia di Avellino: ed ora è caccia alla banda di sei persone che nella notte hanno colpito in via Carlo Marx, scappando a bordo di un’Audi A3, dopo aver forzato la serranda metallica ed aver portato via la cassaforte all’interno del supermercato. Il bottino è di circa 25mila euro: i carabinieri, allertati da una chiamata al 112, hanno eseguito i rilievi del caso, riscontrando che a compiere il furto sarebbero state sei persone, con volto travisato e guanti, giunti a bordo della stesa Audi A3 con la quale poi dopo il colpo si sono allontanati. Le indagini sono in corso da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Baiano e della Stazione di Avella anche attraverso l’ausilio delle immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato.

Nella stessa notte, a Montoro, in via Municipio c’è stato un altro colpo simile, al momento senza collegamenti diretti con quanto accaduto a Sperone, distante diversi chilometri: in questo caso, sarebbero stati cinque i soggetti, anche loro con viso coperto e guanti, giunti a bordo di un’autovettura BMW, che anche in questo caso hanno prima tagliato la serranda e poi rotto la porta scorrevole in vetro, riuscendo ad entrare nell’esercizio commerciale ed asportando la cassa automatica. Qui il danno è ancora in corso di quantificazione: le indagini sono state affidate…

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