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Cronaca

“Scusa, che ore sono?” e strappa cellulare a 12enne a S. Sebastiano

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“Scusa, che ore sono?” e strappa cellulare a 12enne a S. Sebastiano

# Uomo Ruba Cellulare a una 12enne Dopo Averle Chiesto L’Ora: La Polizia è Alla Sua Ricerca

In un episodio preoccupante accaduto a San Sebastiano, un uomo ha rubato il telefono cellulare di una bambina di 12 anni. Il malfattore ha utilizzato un classico trucco, fermando la ragazza per chiederle l’orario, solo per strappare il cellulare dalle sue mani subito dopo. Fortunatamente, la giovane vittima non ha riportato ferite e sta bene, nonostante lo shock dell’accaduto. Le forze dell’ordine sono attualmente alla ricerca dell’uomo responsabile di questo atto vile.

Il Modus Operandi del Ladro

L’incidente è avvenuto in un’area trafficata di San Sebastiano, dove la bambina stava passeggiando tranquillamente. L’uomo si è avvicinato alla 12enne con una falsa richiesta di aiuto, chiedendole l’ora. Questo stratagemma è purtroppo comune tra i ladri che cercano di distrarre le loro vittime per poi derubarle.

La Reazione Della Bambina e le Conseguenze

Sebbene scioccata, la bambina ha reagito rapidamente, riuscendo a descrivere l’uomo e l’evento agli agenti di polizia. Le forze dell’ordine stanno ora utilizzando questa descrizione per tracciare il ladro e impedire ulteriori crimini di questo genere.

Azioni delle Forze dell’Ordine

La polizia di San Sebastiano ha intensificato le pattuglie e i controlli nella zona per aumentare la sicurezza dei cittadini, specialmente dei più giovani. L’episodio è stato riportato ai media locali nella speranza che qualcuno possa riconoscere l’uomo e fornire ulteriori informazioni utili alle indagini.

Raccomandazioni per la Sicurezza

Le autorità hanno emesso alcune raccomandazioni di sicurezza rivolte a tutti, ma in particolare a genitori e giovani. Si consiglia di prestare sempre attenzione all’ambiente circostante e di evitare di mostrare oggetti di valore, come i telefoni cellulari, in pubblico. In caso di approcci sospetti da parte di sconosciuti, è importante allontanarsi immediatamente e cercare aiuto.

Supporto alla Famiglia

Dopo l’incidente, la comunità locale si è unita per offrire supporto e conforto alla famiglia della giovane vittima. Diversi enti e organizzazioni del territorio hanno offerto assistenza psicologica per aiutare la bambina a superare lo shock e l’ansia derivanti da questo spiacevole episodio.

La protezione dei nostri figli è una priorità assoluta, e questo increscioso evento sottolinea ulteriormente l’importanza di educare i giovani alla prudenza e alla sicurezza in ogni situazione. Le autorità continueranno a lavorare instancabilmente per assicurare che il responsabile venga catturato e portato di fronte alla giustizia.

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Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati

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Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati

� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, dove 4 giovani tra i 16 e i 24 anni sono stati denunciati dai carabinieri: la banconota da 50 euro che hanno cercato di rifilare a un negoziante è apparsa subito palesemente falsa.

Come Totò e Peppino nel film cult “La banda degli onesti”, si sono improvvisati falsari e hanno cercato di spendere banconote contraffatte da 50 euro in vari esercizi commerciali, ma la scarsa fattura delle stesse, che a vista d’occhio apparivano palesemente false, li ha fatti scoprire: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, quattro giovani – hanno tra i 16 e i 24 anni – sono stati denunciati dai carabinieri.

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 novembre, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti dopo numerose segnalazioni giunte al numero di emergenza 112 da parte di alcuni commercianti di San Felice a Cancello: quattro giovani, a più riprese, avevano cercato di spendere nei negozi cittadini delle banconote da 50 euro che risultavano palesemente false.

Immediate le indagini dei militari dell’Arma, che hanno rintracciato i quattro truffatori in erba, in piazza Castra Marcelli, a bordo di una Fiat Panda. Identificati e sottoposti a perquisizione, i quattro giovani sono stati trovati in possesso di 6 banconote da 50 euro false e di una somma di denaro di 720 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, non contraffatte. Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, mentre i giovani sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello stato, senza concerto, di monete falsificate in concorso tra loro.

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Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano

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Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano

Su un profilo TikTok di un amico di Crescenzo Marino è stato pubblicato un fumetto che difende il figlio del boss, condannato ad agosto a 10 anni di carcere; scritto in prima persona, sarebbe autobiografico.

L’infanzia in un quartiere difficile, l’arresto del padre, la scoperta di essere figlio di un boss di camorra e i tentativi di allontanarsi da quel mondo che l’hanno portato anche a stringere amicizia col rapper Geolier, fino a quando le manette sono scattate anche per lui e alla detenzione da innocente. Tutto raccontato in un fumetto che ieri sera è stato pubblicato su un profilo TikTok e che sarebbe stato disegnato da Crescenzo Marino, il figlio del capoclan Genny McKay. “Nato a Secondigliano”, questo è il titolo. E, subito sotto, la nota: “a cura di Crescenzo Marino”.

Il fumetto sulla vita del figlio del capoclan Marino

Non è sicuro che l’autore del fumetto sia effettivamente Crescenzo Marino, attualmente detenuto, ma è certo che il profilo su cui è stato pubblicato viene gestito da qualcuno molto vicino al ragazzo. Nato nel 1997, il giovane aveva appena sette anni quando è scoppiata la faida di Scampia, nel 2004. Il racconto a fumetti, scritto in prima persona e con protagonista Marino, inizia proprio da quel periodo: “Ricordo che giocavamo a pallone tra i colpi di pistola”.

Nel giro di qualche vignetta, la prima svolta: l’arresto di Gennaro Marino (2004). Le bugie della madre per non dirgli la verità: “Papà lavora in un castello”. Poi le “cose strane” che succedevano durante l’infanzia e l’adolescenza: i ragazzi che volevano essere suo amici e quelli che gli dicevano che non potevano invitarlo a casa perché “le loro…

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Infermiere preso a schiaffi all’Ospedale del Mare: arriva la Polizia

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Infermiere preso a schiaffi all’Ospedale del Mare: arriva la Polizia

Aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare. Infermiere preso a schiaffi. Arriva la Polizia.

Infermiere aggredito al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare oggi pomeriggio. Preso a schiaffi da un parente di una paziente che era arrivata nel nosocomio partenopeo, per una intossicazione, ma poi aveva deciso di andare via, rifiutando le cure. Uno degli infermieri, a quanto apprende Fanpage.it, è stato aggredito dai familiari sopraggiunti poco dopo sul posto, alla ricerca del loro parente ammalato.

Infermiere del Pronto Soccorso preso a schiaffi

L’aggressione è avvenuta prima da parte di un parente, ma solo verbalmente, poi da parte di un altro parente che avrebbe assalito l’infermiere alle spalle, schiaffeggiandolo. Alla fine i due parenti sono stati allontanati dalla sicurezza. Sul posto è arrivata la Polizia di Stato, allertata dal personale sanitario. L’infermiere colpito, invece, è stato refertato dai medici dell’ospedale.

La Polizia di Stato all’Ospedale del Mare

Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta attorno alle ore 15,00 di oggi, venerdì 22 novembre 2024. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza contro il personale sanitario registrato negli ultimi mesi all’interno dei nosocomi napoletani. Le istituzioni sono impegnate per contrastare questo fenomeno. Per questi motivi sono stati istituiti dei drappelli delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso ospedalieri e sono state installate le telecamere a bordo dell’ambulanze del 118. Le difficoltà vissute da medici e infermieri all’interno dei pronto soccorso, purtroppo, rendono anche poco…

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