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Cronaca

Scuola a Napoli occupata abusivamente: danni richiesti ai dirigenti

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Scuola a Napoli occupata abusivamente: danni richiesti ai dirigenti

OCCUPAZIONE ABUSIVA DEI LOCALI DI UNA SCUOLA: CHIESTI DANNI ANCHE AI DIRIGENTI SCOLASTICI

Un’ex custode di una scuola a Napoli è morto da oltre dieci anni, ma i suoi eredi continuano a occupare l’alloggio dell’istituto in modo illegittimo. Oltre a questo, stanno sfruttando in modo indebito anche la fornitura idrica della scuola.

Uno dei familiari è stato addirittura arrestato per coltivazione di marijuana nel cortile della scuola. A seguito di un’indagine condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Napoli Vomero, la Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti ha notificato agli attuali Dirigenti Scolastici un invito a dedurre per un presunto danno erariale di oltre 25mila euro.

Le condotte negligentemente contestate riguardano l’ex alloggio del custode della scuola, attualmente occupato illegalmente dai suoi eredi che hanno usufruito anche in modo indebito della fornitura idrica dell’istituto.

INDAGINI E ACCERTAMENTI

L’indagine ha rivelato una mancanza d’azione da parte della Dirigenza Scolastica pro tempore, che non ha segnalato all’ente locale proprietario dell’immobile la situazione illegale. Questo ha provocato un danno erariale e impedito l’adozione di misure tempestive per risolvere la questione evitando la prescrizione.

Durante l’ispezione è emerso che un familiare dell’ex custode, precedentemente arrestato per coltivazione di marijuana nel cortile della scuola, è coinvolto nella questione. Inoltre, la Dirigenza Scolastica ha fornito in alcuni casi i codici dell’allarme dell’istituto agli occupanti abusivi, mettendo a rischio la sicurezza del materiale didattico.

L’occupazione dei locali ha arrecato un danno alla formazione degli studenti, impedendo il loro utilizzo come aule e interferendo con il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica, mettendo a repentaglio la sicurezza dei bambini presenti.

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Dalla Nigeria a Napoli, 17enne ha un sarcoma che le comprime il cuore: salvata all’ospedale Pascale

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Dalla Nigeria a Napoli, 17enne ha un sarcoma che le comprime il cuore: salvata all’ospedale Pascale

La giovane, proveniente dalla Nigeria, sieropositiva dalla nascita e con un sarcoma di 15 centimetri, è stata sottoposta a un intervento di 7 ore all’ospedale Pascale di Napoli.

Un intervento di solidarietà quello effettuato all’ospedale Pascale di Napoli su una ragazzina di 17 anni proveniente dalla Nigeria, Jovita il suo nome, sieropositiva dalla nascita e affetta da un sarcoma di 15 centimetri che le comprimeva il cuore, la pleura, i muscoli, la coste e la cute: la giovane è stata sottoposta a un intervento chirurgico durato 7 ore e adesso sta bene e ha potuto fare ritorno a casa.

La vicenda prende le mosse qualche mese fa, quando la 17enne – orfana di entrambi i genitori, morti di AIDS – si accorge di un bozzo in corrispondenza del seno sinistro che cresce sempre di più. Nel villaggio in cui abita in Nigeria, Jovita allerta l’associazione di volontariato che si occupa di ragazzi in difficoltà come lei; l’associazione si allerta immediatamente affinché la 17enne venga visitata e, così, alla ragazza viene diagnosticato un sarcoma all’emitorace sinistro.

L’associazione lancia così un appello per Jovita, raccolto dal Pascale, l’Istituto Tumori di Napoli, che si offre di operare la ragazza: e così l’equipe dell’UOC di Chirurgia Toracica, diretta dal professore Edoardo Mercadante, con un delicato intervento durato 7 ore ha asportato alla 17enne il tumore; alla ragazza sono state tolte 4 coste, sostituite con delle barre di titanio. L’operazione è riuscita completamente e Jovita, dopo 10 giorni di degenza, ha potuto fare ritorno in Nigeria.

Auto senza controllo si schianta e…

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Giovane donna si getta nel fiume Volturno, vigilessa la salva tenendole la testa fuori dall’acqua

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Giovane donna si getta nel fiume Volturno, vigilessa la salva tenendole la testa fuori dall’acqua

Storia a lieto fine questa mattina a Capua, nel Casertano, dove una giovane donna ha tentato il suicidio, gettandosi nel fiume Volturno. Una vigilessa l’ha raggiunta con una canoa, tenendole la testa fuori dall’acqua; le due donne sono poi state recuperate dai vigili del fuoco.

Una storia tragica, conclusasi fortunatamente con un lieto fine, quella che arriva da Capua, nella provincia di Caserta. Verso le ore 10 di oggi, mercoledì 4 dicembre, una giovane donna, nel tentativo di suicidarsi, si è lanciata nel fiume Volturno dal Ponte Romano. Alcuni passanti hanno assistito alla scena e hanno allertato subito i soccorsi: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Caserta, il Nucleo SFA (Soccorritori Fluviali Alluvionali) con un gommone e il Nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale).

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Raggiunta la donna, i vigili del fuoco hanno constatato che la malcapitata era assistita da una vigilessa della locale stazione che, dopo averla raggiunta con una canoa, le teneva la testa fuori dall’acqua, permettendole di respirare. Pertanto, i vigili del fuoco hanno provveduto a effettuare una manovra di recupero per entrambe le donne, che sono state riportate sulla sponda e affidate alle cure dei sanitari del 118, che le hanno trasportate in ospedale per i controlli del caso.

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Nonnine fanno scoprire tre truffe nella provincia di Avellino grazie ai consigli dei carabinieri letti in città

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Nonnine fanno scoprire tre truffe nella provincia di Avellino grazie ai consigli dei carabinieri letti in città

Tre anziane di età compresa tra i 70 e i 90 anni hanno fatto sventare altrettanti tentativi di truffa agli anziani nella provincia di Avellino: hanno riconosciuto la truffa grazie ai volantini affissi dai carabinieri in città con i consigli su come riconoscere il raggiro.

Le forze dell’ordine stanno ponendo molta attenzione alla salvaguardia degli anziani, troppo spesso vittime di truffe e raggiri. Nella provincia di Avellino, ad esempio, i carabinieri hanno affisso, in molte città, volantini che forniscono consigli utili per riconoscere il raggiro: proprio grazie a questi consigli, a Solofra, Montoro e San Michele di Serino, tre anziane tra i 70 e i 90 anni hanno fatto scoprire e sventare ai militari dell’Arma altrettanti tentativi di truffa ai loro danni.

Il modus operandi utilizzato dai malviventi è il medesimo in tutte e tre le circostanze: le anziane vittime sono state contattate telefonicamente e gli è stata chiesta una somma di denaro per aiutare un parente in difficoltà. In tutti e tre i casi, però, le nonnine, memori dei consigli dei carabinieri letti in città, hanno allertato i parenti che, a loro volta, hanno informato i militari dell’Arma; sono in corso le opportune indagini per identificare i malviventi.

Soltanto qualche giorno fa, proprio i carabinieri di Solofra e Montoro avevano incontrato la comunità locale per metterla in guardia sui pericoli delle truffe agli anziani. Il comandante della stazione dei carabinieri di Montoro ha parlato alla platea in una chiesa locale, fornendo suggerimenti utili a riconoscere i truffatori.

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