Cronaca
Scampia: occupata sede Uni Federico II, tensioni dopo crollo Vela Celeste
Gli Sfollati della Vela Celeste Occupa la Sede dell’Università a Scampia
Gli sfollati della Vela Celeste, poco dopo le ore 14, hanno deciso di occupare la sede dell’Università Federico II a Scampia. Una mossa drammatica che arriva in un momento di grande tensione e incertezza per la comunità locale.
Cause dell’Occupazione
L’occupazione è stata motivata dal recente crollo di parte della Vela Celeste, un evento che ha lasciato molte famiglie senza una casa e con poche risposte concrete dalle autorità. Gli sfollati hanno così scelto un’azione forte per richiamare l’attenzione sui loro problemi e sollecitare un intervento rapido.
Conseguenze Immediate
A seguito dell’occupazione, la tensione nel quartiere è salita alle stelle. Le forze dell’ordine sono state chiamate sul posto per evitare ulteriori incidenti e garantire la sicurezza di studenti e personale universitario. Nel frattempo, le famiglie sfollate hanno rivolto un appello accorato ai media e al governo per trovare una soluzione adeguata alla loro situazione.
Interventi delle Autorità
Le autorità locali e regionali sono ora sotto una crescente pressione per fornire una risposta rapida e efficace alla crisi abitativa provocata dal crollo della Vela Celeste. Discussioni sono in corso per determinare nuove misure di sicurezza e soluzioni abitative temporanee per le famiglie coinvolte.
Impatto sulla Comunità Universitaria
L’occupazione ha inevitabilmente impattato anche la comunità universitaria. Le lezioni e le attività accademiche sono state sospese, e molti studenti si sono trovati bloccati fuori dalla sede. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e la gestione delle emergenze all’interno dei campus universitari.
Guardando al Futuro
Se da una parte l’occupazione della sede universitaria ha portato la questione della Vela Celeste sotto i riflettori, dall’altra solleva timori sul futuro del quartiere di Scampia. Gli sfollati chiedono risposte rapide e concrete, e l’intera comunità attende con ansia le prossime mosse delle autorità.
Per ulteriori dettagli sulla situazione e gli sviluppi in corso, continua a leggere.
Cronaca
Il forte vento stacca le lamiere da una scuola a Montoro: all’interno 20 tra studenti e docenti
Il forte vento che ha soffiato sull’Irpinia ha fatto cadere rami e alberi in tutta la provincia: a Montoro si staccano le lamiere dal tetto di una scuola.
Il forte vento che si è abbattuto oggi su tutta la Campania ha fatto danni soprattutto in Irpinia, dove si registrano diversi rami caduti un po’ ovunque su tutto il territorio e, soprattutto, a Montoro, dove in serata il forte vento ha fatto staccare alcune lamiere dal tetto dell’Istituto Alberghiero, in via Cerreto Cappella. Nonostante l’episodio sia avvenuto nel tardo pomeriggio, all’interno dell’istituto c’erano una ventina di persone, tra frequentatori dei corsi serali e docenti.
Sul posto sono accorsi i carabinieri della stazione di Montoro, in attesa dell’intervento dei vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell’istituto. Non si registrano feriti, ma solo tanta paura.
Cronaca
Picchia la compagna incinta al terzo mese con un bastone: arrestato un 30enne nel Sannio
Arrestato un 30enne: picchiava la compagna con un bastone mentre lei era incinta. Già in passato era stato condannato per maltrattamenti verso un’altra persona.
Immagine di repertorio
Era arrivato a picchiare la propria compagna, incinta al terzo mese, con un bastone: ma i comportamenti violenti nei suoi confronti erano stati numerosi anche in precedenza. Per lui, un 30enne sannita, sono scattate così le manette con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della compagna. Questa mattina i carabinieri lo hanno raggiunto su mandato della Procura della Repubblica di Benevento, e portato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Tutto è iniziato il mese scorso, quando la donna venne aggredita con un bastone di legno riportando varie lesioni, come un ematoma sottocutaneo in regione frontale destra, e una ferita lacero contusa tra l’anulare e il mignolo della mano destra: segni che i militari dell’Arma videro anche chiaramente al momento dell’arresto in flagranza di reato. Dalle dichiarazioni della donna, e dagli accertamenti dei carabinieri, era poi emerso che non si trattasse di un episodio sporadico, ma che fosse solo l’ultimo di una serie di comportamenti vessatori da parte dell’uomo nei confronti della compagna: minacce fisiche, verbali, perfino di morte, nonché ingiurie verso di lei e davanti al figlio minore della donna. Tutti episodi nati per futili motivi, talvolta mentre l’uomo fosse sotto effetto di alcol, durante i quali non avrebbe esitato ad aggredire la donna a calci, tirandole i capelli e sbattendola addirittura con la testa nel muro. L’uomo, che in passato era già stato…
Cronaca
La casa esplosa ad Ercolano era tornata al proprietario un anno fa grazie alle dirette social
L’immobile della fabbrica di fuochi esplosa ad Ercolano era stato al centro di dirette social e manifestazioni un anno fa. Il proprietario chiedeva aiuto per cacciare un occupante abusivo.
I carabinieri sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano
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Quell’immobile di contrada Patacca, ad Ercolano, solo un anno fa era diventato “famoso”. Prima che diventasse una fabbrica di fuochi d’artificio illegale, quella saltata in aria il 18 novembre uccidendo tre persone, era stata al centro di una storia paradossale che si era trascinata in tribunale, nelle manifestazioni e nelle dirette social: il proprietario, che ora è stato denunciato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo, si era battuto a lungo per entrare in possesso dell’appartamento e aveva coinvolto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli e il giornalista Pino Grazioli.
Le dirette sui social per chiedere lo sgombero
In diversi video, risalenti all’estate 2023 e ancora disponibili sul web, si vede il 38enne che si lamenta delle condizioni dell’appartamento al civico 94 di contrada Patacca e afferma di essere costretto a dormire in automobile. L’uomo, documenti alla mano, sosteneva di averlo acquistato, ma un anziano si era infilato dentro dicendo di avere un contratto d’affitto stipulato con l’ex proprietario. A favor di telecamera (anzi, di telefonino), l’uomo ribadiva che quella casa era intestata alla figlia di 12 anni e di essere stato sbattuto fuori insieme alla bambina e alla moglie incinta.
Per la sua situazione si erano mossi anche diversi cittadini, che avevano…