Cronaca
Scampia: il Comune fornisce 150 brande per Università occupata
<h3>150 Brande in Arrivo per l’Università di Scampia dall’Amministrazione Comunale di Napoli
Il Comune di Napoli sta per inviare 150 brande destinate all’Università di Scampia, luogo d’accoglienza per i residenti sfollati dal crollo della Vela Celeste. Questo provvedimento, autorizzato dalla Prefettura, mira a sostenere le famiglie evacuate che hanno temporaneamente occupato il nuovo edificio universitario, inaugurato solo quest’anno.
Problemi di Alloggio per gli Sfollati
Gli sfollati, che hanno dovuto dormire a terra o su sedie, hanno rifiutato precedenti offerte di alloggio temporaneo in scuole e associazioni locali. “Siamo vicini ai residenti”, ha dichiarato l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, aggiungendo che le brande arriveranno presto. Tuttavia, l’assessore consiglia comunque ai residenti di considerare altre sistemazioni, come palestre scolastiche e sedi di associazioni, attrezzate con letti, docce e bagni per ospitare tra 20 e 35 persone.
Un Passo Importante per Alleviare le Difficoltà
L’iniziativa del Comune risponde all’esigenza urgente di garantire condizioni di soggiorno dignitose agli sfollati di Scampia. L’obiettivo primario è fornire soluzioni immediate e adeguate per fronteggiare l’emergenza abitativa derivante dal crollo della Vela Celeste. Sebbene la situazione rimanga critica, il supporto e la collaborazione tra istituzioni locali e cittadini rappresentano un primo, significativo passo verso la risoluzione del problema.
Collaborazione tra Istituzioni e Cittadini
Il coordinamento tra Comune, Prefettura e cittadini è essenziale per gestire al meglio questa emergenza abitativa. Le brande destinate all’Università di Scampia sono solo una delle molte iniziative volte a sostenere le famiglie in difficoltà. Tuttavia, l’amministrazione comunale continua a cercare soluzioni a lungo termine, inclusi ulteriori spazi abitativi alternativi e risorse per migliorare le strutture già a disposizione.
Conclusioni
L’invio di 150 brande dal Comune all’Università di Scampia è una risposta necessaria e tempestiva per garantire una sistemazione dignitosa agli sfollati. Mentre la situazione resta difficile, la solidarietà e il lavoro congiunto tra istituzioni e cittadini offrono speranza per una rapida soluzione.
Fonte
Cronaca
Ritrovato in California Ethan, bambino di Sorrento portato via dal padre: sarà affidato alla mamma
aggiornamento
19 Novembre 2024
13:30
Le autorità statunitensi hanno individuato Ethan, bimbo di 7 mesi di Piano di Sorrento, in California: preso in custodia, il piccolo sarà affidato alla mamma, Claudia Ciampa, che nei giorni scorsi aveva denunciato la scomparsa del bimbo, portato via negli Usa dal papà.
Claudia Ciampa, mamma del piccolo Ethan
Dopo mesi di appelli e indagini, si conclude, almeno per il momento, la vicenda legata al piccolo Ethan, bimbo di 7 mesi di Piano di Sorrento, nella provincia di Napoli, la cui madre, Claudia Ciampa, ne aveva denunciato la scomparsa, asserendo che il piccolo fosse stato portato via dal padre negli Stati Uniti. E proprio negli USA, precisamente in California, le autorità locali hanno trovato Ethan che, preso in custodia, sarà affidato alla madre, come disposto da un provvedimento d’urgenza da un giudice; Claudia Ciampa, dunque, nelle prossime ore arriverà a Los Angeles. Ai sensi della Convenzione dell’Aja, poi, nei prossimi giorni ci sarà un’altra udienza per discutere del rimpatrio in Italia del bambino.
A riferire la notizia è stato l’avvocato Gian Ettore Gassani, legale di Claudia Ciampa. “Questa vicenda ha tenuto con il fiato sospeso un’intera nazione. Tuttavia, ho sempre coltivato la certezza che prima o poi ci sarebbe stato un lieto fine in questa storia che ha portato nuovamente all’attenzione un fenomeno terribile che riguarda padri e madri. Il peso specifico delle nostre autorità politiche e diplomatiche è stato ancora una volta decisivo”.
Claudia…
Cronaca
Agguato a Bagnoli, 27enne ferito da un proiettile al ginocchio
Un giovane è stato ferito ieri sera in via Beccadelli; indaga la Polizia di Stato, in due gli avrebbero sparato contro diversi colpi, non si sarebbe trattato di una rapina.
In due lo avrebbero affiancato in via Beccadelli e, senza dire nulla, avrebbero cominciato a sparare, centrandolo con una pallottola al ginocchio. Versione attualmente al vaglio degli investigatori, quella di C. F., 27enne di Fuorigrotta, che nella serata di ieri, 19 novembre, è arrivato all’ospedale “San Paolo”. Sull’accaduto indaga la Polizia di Stato, non si esclude che il ferimento possa essere inquadrato nei contrasti tra i gruppi criminali dell’area Ovest di Napoli.
Il 27enne è arrivato al Pronto Soccorso con mezzi propri e con una ferita al ginocchio sinistro; i medici hanno escluso il pericolo di vita. In ospedale sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo per l’avvio delle indagini. Secondo il racconto del giovane non si sarebbe trattato di una rapina: i due, entrambi a volto coperto, lo avrebbero raggiunto all’altezza dell’ex hotel San Germano e non gli avrebbero detto nulla, avrebbero direttamente esploso diversi colpi, dinamica che farebbe pensare all’intento di uccidere e non solo di ferire.
Per ricostruire l’accaduto si parte dal profilo della vittima e dalle sue frequentazioni: residente a Fuorigrotta, con precedenti per stupefacenti, sarebbe vicino ad un gruppo criminale attivo nella zona di via Campegna e antagonista del clan Troncone. Il ferimento potrebbe quindi essere inquadrato nel riassetto degli equilibri criminali dell’area ovest, in fibrillazione in particolar modo dopo l’arresto del boss Massimiliano Esposito alias “lo…
Cronaca
Chi sono Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani morti nell’esplosione ad Ercolano
La Procura indaga per omicidio plurimo e disastro colposi per la tragedia di Ercolano, dove è esplosa una fabbrica di fuochi d’artificio uccidendo tre ragazzi.
La conferma ufficiale delle loro identità non c’è ancora, ma ormai si tratta soltanto di una terribile formalità: i giovani morti nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva sono le sorelle gemelle Aurora e Sara Esposito, 26 anni, di Marigliano, e Samuel Tafciu, 18enne di origini albanesi che viveva a Napoli. Erano loro, tutti giovanissimi, i tre al lavoro nella baracca di via Patacca, dove si confezionavano i botti per Capodanno: niente autorizzazioni, locali inadeguati, praticamente un bomba a pochi passi dalle abitazioni.
Indagine per omicidio colposo e disastro colposo
Samuel Tafciu aveva una bimba di 4 mesi. L’esplosione ha scagliato il suo corpo a decine di metri. Era il suo primo giorno di lavoro, ha raccontato la madre della compagna 17enne. Primo giorno anche per Aurora Esposito e la sorella Sara, i cui corpi sono stati recuperati oggi: la fabbrica era stata allestita nel fine settimana ed era stata avviata ieri. Una manciata di ore di attività e, intorno alle 15, il botto che ha spazzato via tre vite.
I carabinieri e i vigili del fuoco sul luogo dell’esplosione, ad Ercolano
Sulla vicenda la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto Vincenzo Toscano. Al momento non ci sono indagati iscritti nel registro, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Il proprietario dell’immobile è stato nel frattempo identificato dai carabinieri; accompagnato dal suo avvocato, non ha voluto rilasciare…