Cronaca
Rione Sanità: crolla solaio in via S. Maria Antesecula, anziano illeso
Il solaio di un appartamento è crollato a Napoli, distruggendo la camera da letto sottostante. Fortunatamente, un uomo di 83 anni, che si trovava in un’altra stanza al momento dell’incidente, è rimasto illeso.
Incidente nel Rione Sanità
Il drammatico episodio si è verificato nel popoloso quartiere del Rione Sanità, precisamente in via Santa Maria Antesecula. L’abitazione coinvolta nell’incidente si trova in una delle tante palazzine storiche che adornano la zona. Il crollo del solaio ha portato gravi danni strutturali alla camera da letto sottostante, rendendo l’appartamento inabitabile.
L’anziano illeso
L’occupante dell’appartamento, un uomo di 83 anni, è uscito miracolosamente illeso dall’incidente. Al momento del crollo, l’anziano si trovava in un’altra parte della casa, evitando così danni fisici. Tuttavia, il trauma emotivo e la perdita dei suoi beni personali sono esperienze difficili da superare.
Intervento delle autorità
Le autorità locali sono intervenute prontamente sul luogo del crollo. I vigili del fuoco sono stati i primi a giungere, mettendo in sicurezza l’area e valutando la stabilità dell’intero edificio. Nel frattempo, i tecnici comunali stanno effettuando le verifiche necessarie per comprendere le cause del cedimento strutturale. L’edificio è stato temporaneamente evacuato per garantire la sicurezza degli altri residenti.
Cause ancora incerte
Al momento, le cause del crollo sono ancora in fase di accertamento. Diverse ipotesi sono al vaglio degli esperti, tra cui possibili infiltrazioni d’acqua o materiali di costruzione non idonei. Questa tragedia sottolinea la necessità di monitorare continuamente lo stato di salute delle strutture edili, soprattutto in quartieri con edifici storici.
Preoccupazione tra i residenti
L’incidente ha sollevato un clima di preoccupazione tra i residenti del Rione Sanità, un quartiere già noto per le sue difficoltà economiche e sociali. Molti abitanti temono che altri crolli possano verificarsi, alimentando ansie e insicurezze. Le autorità hanno promesso di fare tutto il possibile per prevenire ulteriori disastri e per garantire la sicurezza dei cittadini.
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Cronaca
Sparatoria in piazza Mercato a Napoli: sparati cinque colpi, ipotesi stesa
Una stesa a ridosso del corso Umberto I, non lontano dalla zona in cui poco tempo fa venne ucciso Emanuele Tufano, di soli 15 anni. Cinque cartucce recuperate.
Immagine di repertorio
Cinque colpi di pistola, tre contro un palazzo: una sparatoria o forse una stesa. Si torna a sparare a Napoli, in pieno centro storico. Questa mattina, attorno alle 5.30, la Polizia di Stato è intervenuta sul posto, a ridosso del Corso Umberto I e non lontano dal luogo della sparatoria in cui perse la vita il giovane Emanuele Tufano, ucciso a 15 anni in via Carminiello al Mercato pochi giorni fa. Stavolta gli spari si sono registrati in via Casciari al Pendino, una delle tante traverse che si trovano tra il Corso Umberto I e piazza del Mercato.
Cinque le cartucce ritrovate a terra dagli inquirenti, tre i fori dei colpi andati a segno. Due di questi hanno raggiunto una saracinesca in zona, un altro ha raggiunto una parete. Non è escluso che sia trattato di una stesa, ovvero una dimostrazione di forza da parte di soggetti armati che, spesso sfrecciando su motorini, sparano all’impazzata rischiando talvolta di colpire anche persone inermi che si trovano in casa. Nessuna pista è però esclusa: indagano gli agenti della Polizia di Stato.
Cronaca
I punti ancora oscuri dell’omicidio Vassallo: non si sa ancora chi sparò al sindaco. Il gip: “Clima omertoso”
A distanza di 14 anni, e dopo 4 arresti, non si chiudono le indagini sulla morte del “sindaco pescatore”: gli inquirenti non hanno individuato gli esecutori materiali.
Angelo Vassallo
Ricostruiti (anche se non completamente) gli scenari, i retroscena e il contesto, ma nelle indagini sulla morte di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, resta ancora un grande interrogativo: non sono stati individuati gli autori materiali dell’omicidio, ovvero chi materialmente fece fuoco nella serata del 5 settembre 2010. È un aspetto su cui il gip che ha firmato l’ordinanza si è soffermato più volte, lasciando intendere che l’inchiesta non si chiude con l’arresto dei quattro indagati.
Il colonnello Cagnazzo tra i quattro arrestati
Gli arresti sono scattati ieri mattina, 7 novembre. Destinatari dell’ordinanza della Procura di Salerno, emessa a seguito delle indagini dei carabinieri del Ros di Roma, sono il colonnello Fabio Cagnazzo, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi (già condannato a 15 anni per droga), l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e figlio del boss del clan omonimo attivo a Scafati (Salerno).
L’accusa contestata a Cagnazzo è di omicidio volontario in concorso aggravato per avere agevolato un clan e per coprire un altro reato; il riferimento è a un traffico di droga, nel quale i due carabinieri sarebbero stati coinvolti, e che il sindaco Vassallo aveva scoperto e che voleva denunciare. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Eugenio D’Atri, Cagnazzo avrebbe…
Cronaca
Rubano farmaci per la chemioterapia in ospedale: valgono 2 milioni. Arrestati due fratelli a Napoli
Il furto è andato in scena lo scorso 22 dicembre nella farmacia dell’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. A quasi un anno di distanza, due fratelli napoletani sono stati arrestati nel capoluogo campano.
A quasi un anno di distanza dal reato, due fratelli napoletani sono stati arrestati nel capoluogo campano dai carabinieri. I due sono indagati per aver rubato, insieme ad altri complici, alcuni farmaci antitumorali, utilizzati per la chemioterapia, dalla farmacia dell’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna: i medicinali valgono 2 milioni di euro. Per il maggiore dei due fratelli i militari dell’Arma hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre il minore è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il furto risale alla notte del 22 dicembre 2023. I malviventi, dopo aver forzato una grata di metallo e una finestra, riuscirono ad entrare nella farmacia del nosocomio bolognese e a rubare 815 confezioni di farmaci chemioterapici antitumorali, del valore complessivo di 1.909.680 euro. Grazie alla collaborazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna e di quelli partenopei, i due fratelli sono stati individuati e rintracciati, 11 mesi dopo, e nei loro confronti sono state applicate le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura emiliana.