Cronaca
Pugile Kevin Di Napoli ferito in sparatoria a Casoria, grave un uomo
Il pugile di Ostia Kevin di Napoli e il suo accompagnatore, Raffaele Scotti, sono stati vittime di un’aggressione a Casoria. Durante l’incidente, sia Kevin di Napoli che Scotti sono stati feriti; in particolare, Scotti, un dipendente della comunità a cui Kevin è affidato, è ora in condizioni critiche. Le prime ricostruzioni suggeriscono che potrebbe essersi trattato di una rapina finita male.
Dettagli dell’incidente
L’aggressione è avvenuta in pieno giorno, in una zona solitamente tranquilla di Casoria, gettando la comunità locale nello shock. Kevin di Napoli, noto pugile di Ostia, era in compagnia di Scotti quando sono stati attaccati. Secondo le prime indagini, gli aggressori avrebbero aperto il fuoco nel tentativo di rubare, lasciando entrambi i malcapitati feriti.
Le condizioni di Kevin di Napoli
Kevin di Napoli, sebbene ferito, non sembra aver riportato lesioni mortali. Dopo l’incidente, il pugile è stato rapidamente trasportato in ospedale, dove ha ricevuto le prime cure mediche. Le sue condizioni, al momento, vengono definite stabili ma rimane in osservazione per monitorare eventuali complicazioni.
La situazione critica di Raffaele Scotti
Di ben diversa entità sono le condizioni di Raffaele Scotti. Il 62enne, dipendente della comunità a cui è affidato Kevin, versa in uno stato critico. La polizia e i medici stanno facendo tutto il possibile per salvarlo, ma al momento Scotti resta in pericolo di vita.
Indagini in corso
Le forze dell’ordine stanno lavorando incessantemente per risalire agli autori della rapina. Diverse piste sono al vaglio degli investigatori, mentre si cerca di raccogliere testimonianze e prove che possano condurre all’identificazione dei colpevoli. Nel frattempo, la comunità locale rimane con il fiato sospeso in attesa di ulteriori aggiornamenti.
Sicurezza nella comunità
Questo grave episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nella comunità di Casoria e dintorni. In molti chiedono maggiori misure di prevenzione e controllo per evitare che episodi del genere possano ripetersi. Intanto, la priorità resta garantire la salute e la sicurezza dei feriti.
Questa triste vicenda è un promemoria delle minacce quotidiane che molte persone affrontano e sottolinea l’importanza di una risposta rapida ed efficace da parte delle autorità per garantire la sicurezza di tutti.
Cronaca
Insegnante di sostegno picchiata da 30 genitori in una scuola di Castellammare: in ospedale con trauma cranico
L’aggressione si è verificata nella scuola media Salvati di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. I genitori inferociti hanno aggredito anche il padre dell’insegnante. Il sindaco ha parlato di “episodio di enorme gravità”.
Una insegnante di sostegno aggredita a scuola da circa 30 genitori: momenti di follia sono andati in scena alla scuola media Salvati di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. Da quanto si apprende, l’aggressione si è verificata giovedì 14 novembre, intorno alle 10.30 del mattino, quindi in pieno orario di svolgimento delle lezioni: secondo una prima ricostruzione, l’aggressione sarebbe maturata dopo che sui social sarebbero cominciate a circolare alcune voci circa il comportamento della docente nei confronti di alcuni alunni.
Quando i genitori inferociti sono giunti nell’istituto scolastico, erano presenti anche i genitori dell’insegnate: oltre alla donna, infatti, i circa 30 genitori hanno malmenato anche suo padre ed entrambi hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche. Mentre il genitori ha riportato la frattura di un polso, per la docente invece la diagnosi è stata quella di trauma cranico provocato dai colpi ricevuti. A scuola si è reso necessario l’intervento dei carabinieri per ristabilire la calma.
Il sindaco di Castellammare: “Episodio grave e violento”
Su quanto accaduto alla scuola media Salvati è intervenuto anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, che ha così commentato: “È un episodio di enorme gravità e di violenza estrema. Confido nella capacità investigativa dei carabinieri per accertare la verità dei fatti….
Cronaca
In giro per i baretti di Chiaia con un coltello e un manganello: nei guai due 20enni
Controlli dei carabinieri nel cuore della movida di Chiaia, nella zona dei cosiddetti baretti: tanti i giovani controllati dai militari e trovati in possesso di armi o droga.
Dopo i recenti fatti di cronaca, con tre giovani uccisi da coetanei nel giro di due settimane circa, si sono intensificati i controlli delle zone dell’ordine nelle zone più frequentate di Napoli, quelle della cosiddetta movida. Pertanto, nelle scorse ore, i carabinieri della compagnia Centro, unitamente a quelli del Reggimento Campania, hanno setacciato la zona dei baretti di Chiaia, uno dei luoghi di ritrovo di giovani più noti della città, in una operazione volta proprio al contrasto della violenza giovanile e della diffusione di armi.
Durante i controlli, pertanto, un 19enne è stato trovato in possesso di un manganello telescopico, arma ingombrante nonché pericolosa. Arma trovata addosso anche a un 20enne, sorpreso con un coltello da 15 centimetri in tasca; il giovane è stato denunciato. E ancora, un altro ragazzo ha provato a eludere i controlli dandosi alla fuga a bordo di uno scooter: raggiunti, è stato trovato in possesso di una piccola quantità di sostanza stupefacente. Denunciati anche 5 parcheggiatori abusivi, mentre due uomini sono stati fermati perché alla guida dei loro ciclomotori senza patente.
E ancora, durante i controlli i carabinieri hanno controllato anche gli esercizi commerciali: due sono stati sospesi per violazioni delle normative vigenti, mentre altri due sono sanzionati per diffusione di musica oltre l’orario consentito. Durante le operazioni sono stati sequestrati anche 100 chili di alimenti privi di tracciabilità.
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Cronaca
Salvatore Cannova, scomparso in centro a Napoli e trovato morto dopo qualche ora: cosa è successo al 50enne?
L’uomo, che viveva in un basso nel cuore di Napoli, è scomparso lo scorso 8 novembre e poi è stato trovato morto quella stessa notte con evidenti segni di violenza sul volto. La famiglia chiede di sapere cosa gli sia accaduto.
È avvolta dal mistero la morte di Salvatore Cannova, un uomo di 50 anni, dapprima scomparso nel cuore di Napoli e poi ritrovato morto qualche ora dopo, con evidenti segni di violenza sul volto. La famiglia del 50enne vuole sapere cosa sia accaduto a Salvatore Cannova e si è rivolta all’associazione “Penelope”, che si sta adoperando per fare piena luce sulla vicenda: “L’associazione Penelope è accanto alla famiglia di Salvatore Cannova per fare chiarezza su quanto gli è accaduto. Chiunque abbia informazioni a riguardo ci può contattare, anche in anonimo” scrive l’associazione.
Sulla vicenda indaga la polizia di stato, per comprendere cosa sia successo al 50enne, se sia rimasto vittima di un incidente o se possa essersi invece trattato di un omicidio, avvenuto magari in seguito a una lite. In questo senso, molto importanti saranno gli esiti dell’autopsia, che dovrebbero chiarire la precise cause della morte di Salvatore Cannova.
La scomparsa di Salvatore Cannova e il ritrovamento del cadavere
Le tracce di Salvatore Cannova si sono perse lo scorso 8 novembre, quando il 50enne si è allontanato, insieme al suo cane, dal basso in cui viveva nella zona di San Domenico Maggiore, nel cuore del centro storico di Napoli, alla quale aveva fatto ritorno soltanto l’animale. La famiglia, allarmata dalla scomparsa, si era rivolta alle autorità e anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” si era occupata della…