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Cronaca

Pizzaiolo di Casalnuovo, ferito in Brasile, torna con volo militare

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Pizzaiolo di Casalnuovo, ferito in Brasile, torna con volo militare

<strong>Raffaele De Simone Rientra in Italia: Un Viaggio di Speranza e Solidarietà

Raffaele De Simone, un pizzaiolo di trentadue anni originario di Casalnuovo di Napoli, è finalmente rientrato in Italia. De Simone era rimasto coinvolto in un incidente in Brasile ad aprile e ha subito gravi lesioni alla colonna vertebrale. L’Aeronautica Militare Italiana è stata protagonista del suo volo di ritorno, reso possibile grazie a un incredibile sforzo di solidarietà.

Una Caduta che Ha Cambiato la Vita di Raffaele

Raffaele è stato ricoverato in terapia intensiva presso un ospedale brasiliano, che ha addebitato alla sua famiglia una fattura molto elevata, pari a circa 350mila euro. Fortunatamente, una raccolta fondi avviata nei mesi scorsi ha fatto sì che una parte delle spese potesse essere coperta, alleviando il peso economico sulla famiglia De Simone.

La Lotta della Famiglia e il Supporto della Comunità

La sorella di Raffaele, Leandra De Simone, ha descritto la situazione come un incubo. "L’ospedale privato ha presentato una fattura di oltre 350mila euro," racconta Leandra. "Abbiamo affrontato una situazione drammatica in un paese con una legislazione completamente diversa dalla nostra. Senza il supporto economico e morale della comunità, sarebbe stato impossibile affrontare tutto questo."

L’Intervento delle Istituzioni

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, una volta informato della situazione, ha immediatamente richiesto agli uffici regionali di organizzare e coprire le spese per l’equipe medica necessaria per il volo militare che ha trasportato Raffaele da Rio de Janeiro a Roma. Una volta in Italia, Raffaele è stato trasferito a una struttura sanitaria di neurochirurgia per ulteriori cure.

Il Sostegno Legale e le Indagini sull’Incidente

Oltre al supporto umanitario, la famiglia De Simone ha ricevuto anche assistenza legale. Gli avvocati Claudio Cerciello e Domenico La Gatta di CLG Legal Partners stanno indagando per chiarire la dinamica dell’incidente. Le prime ricostruzioni indicano che Raffaele sarebbe caduto da un muretto, ma le indagini continueranno fino a ottenere una comprensione completa di quanto accaduto.

La storia di Raffaele De Simone è un esempio commovente di resilienza e solidarietà. La sua famiglia, insieme alla comunità e alle autorità, hanno unito le forze per riportarlo in Italia e dargli la possibilità di ricevere le cure necessarie. Resta da vedere come evolverà la sua situazione, ma il sostegno ricevuto finora lascia ben sperare per il futuro.

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Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

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Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall

Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.

I carabinieri all'interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l'incidente

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente

Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.

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Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

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Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.

Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.

È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.

L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…

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