Cronaca
Operazione Continuum Bellum 2: arresti per armi e droga a Castellammare
Castellammare: Armi, Droga e Arresti nell’Operazione “Continuum Bellum 2”
In una vasta operazione denominata “Continuum Bellum 2”, i carabinieri hanno effettuato arresti e sequestri di droga e armi nel territorio di Castellammare e Monti Lattari. L’operazione, caratterizzata da perquisizioni meticolose e incursioni in aree difficilmente accessibili, ha portato alla scoperta di importanti arsenali e coltivazioni di sostanze stupefacenti.
Scoperta di Arsenali Nascosti a Lettere
I militari hanno setacciato le zone più remote e pericolose di Castellammare e Monti Lattari. A Lettere, un arsenale ben nascosto è stato rinvenuto nel “canale grande”, avvolto dalla fitta vegetazione. Qui, i carabinieri hanno trovato un fucile semiautomatico con matricola cancellata, pronto per l’uso, e munizioni calibro 20. Questa scoperta conferma la presenza di attività criminali ben radicate nel territorio.
Scoperte Coltivazioni di Marijuana
Proseguendo le perlustrazioni, i carabinieri hanno individuato una coltivazione di marijuana nascosta tra le canne. Sono state trovate 24 piante mature, alte circa un metro. Quest’ulteriore scoperta evidenzia un’attività illecita ben organizzata e radicata. Le piante, una volta sequestrate, potranno fornire ulteriori indizi per risalire ai responsabili della coltivazione.
Armi e Droga Sequestrate a Castellammare
Mentre si procedeva con le indagini a Lettere, nella città di Castellammare di Stabia, i carabinieri hanno arrestato Giovanni Vanacore, già noto alle forze dell’ordine, per spaccio di droga. Nella sua abitazione sono state trovate dosi di cocaina pronte per la vendita, bilancini di precisione e 30 grammi di hashish suddivisi in piccole dosi. Inoltre, sei proiettili sono stati rinvenuti a sottolineare il pericoloso legame tra narcotraffico e armi da fuoco.
Un Segnale Decisivo contro la Criminalità Organizzata
L’operazione “Continuum Bellum 2” rappresenta un colpo decisivo contro la criminalità organizzata nella zona di Castellammare. Con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori Carabinieri di Calabria, i carabinieri stanno dimostrando grande professionalità e determinazione nel garantire la sicurezza dei cittadini e nel ripristinare la legalità. Le attività di indagine continuano e si prevedono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.
Cronaca
Ponticelli, falegname di 71 anni trovato morto con ferite alla testa
Il corpo senza vita di un 71enne è stato rinvenuto nella sua falegnameria di via dei Mosaici, a Ponticelli; le indagini sono affidate ai carabinieri.
Immagine di repertorio
Il corpo senza vita di un uomo, Arturo Panico, è stato trovato in una falegnameria di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, intorno alle 20 di oggi, 18 novembre. L’attività si trova in via dei Mosaici, al civico 40. L’uomo, 71 anni, originario di Sant’Anastasia (Napoli) ma residente a Ponticelli, era già noto alle forze dell’ordine.
A quanto si apprende Panico aveva delle ferite lacerocontuse alla nuca e alla fronte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini coordinati dalla Procura di Napoli. Al momento le indagini sono a 360 gradi, l’ipotesi dell’omicidio non viene esclusa. Nella falegnameria è arrivato il medico legale per il primo esame sul corpo.
Cronaca
Incendio a Napoli, fiamme visibili dalla Tangenziale nei pressi dell’uscita Zona Ospedaliera
Incendio in Zona Ospedaliera, a Napoli: le fiamme visibili dalla Tangenziale. Vigili del fuoco e polizia sul posto.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Un vasto incendio si è sviluppato nella serata di oggi, lunedì 18 novembre, nella Zona Ospedaliera di Napoli: le fiamme, ben visibili dalla Tangenziale, sono state segnalate sui social da diversi residenti. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e la polizia.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Cronaca
L’omicidio di Arcangelo Correra e il muro di omertà degli amici
Omicidio di Arcangelo Correra
18 Novembre 2024
20:00
Renato Caiafa, reo confesso, e gli amici hanno fornito versioni che non convincono gli inquirenti: il nodo resta la provenienza della pistola che ha sparato al 19enne.
Renato Caiafa dice di avere trovato quella pistola un attimo prima della tragedia, di averla presa e di essersi messo a scherzare davanti agli occhi degli amici; che lo stesso Arcangelo Correra lo avrebbe sfidato, sempre scherzando, a sparargli. Gli altri ragazzi, invece, non avrebbero visto nulla: hanno detto che erano presenti, che non sapevano di quell’arma e che, proprio al momento dello sparo, erano voltati da un’altra parte. Due versioni che non coincidono, e che rappresentano un ostacolo alle indagini: i giovanissimi che erano presenti quella sera, gli unici che potrebbero dire come è andata, stanno mentendo.
L’omicidio di Arcangelo Correra a Napoli
Per ora l’unica cosa certa è che il ragazzo, 19 anni, è stato ucciso da un unico proiettile, che lo ha centrato in fronte. L’ipotesi dell’incidente viene quella ritenuta maggiormente verosimile, ma sono i contorni ad essere fumosi. E la pistola resta il nodo dell’inchiesta: nel fermo nei confronti di Caiafa il gip evidenzia che i comportamenti del giovane, reo confesso, non avrebbero senso se davvero la pistola fosse stata trovata in quel momento.
Quella pistola, scrive il gip, non poteva essere vista nelle condizioni descritte da Caiafa: è di…