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Napoli: trovato in garage a San Giovanni con 5 kg di marijuana

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Napoli: trovato in garage a San Giovanni con 5 kg di marijuana

Napoli: 57enne Ricercato Arrestato in un Garage a San Giovanni a Teduccio

Un’operazione portata avanti dagli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra ha condotto all’arresto di un 57enne napoletano, latitante dal giugno del 2023. L’uomo, che si nascondeva per evitare l’arresto legato a reati di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale, è stato rintracciato lunedì pomeriggio in un garage nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.

L’origine dell’indagine

L’indagine risale al 13 maggio 2023, quando l’uomo, alla guida di un veicolo, ha ignorato l’alt di una volante dei poliziotti. Ne è seguita una fuga rocambolesca per le vie del quartiere San Giovanni-Barra. Dopo aver abbandonato l’auto, ha tentato di scappare a piedi, ma senza successo.

Il ritrovamento della droga

Nel veicolo abbandonato, gli agenti hanno trovato 1 kg di marijuana, spiegando il motivo della sua fuga disperata. Le successive indagini hanno permesso di raccogliere un quadro probatorio sufficiente per emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 57enne.

L’arresto dopo un anno di latitanza

Nonostante le attività investigative proseguissero incessantemente, l’uomo è riuscito a rimanere irreperibile per più di un anno. Tuttavia, le perseveranti ricerche degli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra hanno portato al suo arresto lunedì pomeriggio all’interno di un garage situato nel quartiere stesso.

Documenti falsi e ulteriori ritrovamenti

Durante l’arresto, l’uomo ha esibito un documento d’identità con la sua fotografia ma con generalità diverse, aggiungendo quindi l’accusa di possesso e fabbricazione di documenti falsi. Le sue attività illecite non sono finite qui: estendendo la perquisizione a un locale nel comune di Caivano, gli agenti hanno trovato 11 involucri contenenti oltre 5 kg di marijuana e 47 panetti per un totale di circa 4 kg di hashish.

Conclusioni dell’operazione

Questo arresto rappresenta un importante risultato per le forze dell’ordine di Napoli, che hanno dimostrato tenacia e determinazione nel portare avanti le indagini. La quantità di droga sequestrata mette in evidenza la gravità delle attività delittuose messe in atto dall’uomo, contribuendo a colpire una significativa fonte di rifornimento di sostanze stupefacenti.

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“Cani avvelenati al Parco Virgiliano”, uno ricoverato all’ospedale veterinario: scattano i controlli

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“Cani avvelenati al Parco Virgiliano”, uno ricoverato all’ospedale veterinario: scattano i controlli

Un cane è stato ricoverato alla Clinica Manzoni per avvelenamento. La consigliera Gaeta: “Usare veleno per topi è illegale”. De Giovanni: “Subito le telecamere, a rischio anche bimbi piccoli”

Immagine di repertorio

Allarme cani avvelenati al parco Virgiliano. Il tam tam corre sui social, scatenando la paura tra i “pet mate”, i “proprietari” degli amici a quattro zampe, che frequentano il polmone verde di Posillipo. Un avviso a stare in allerta è stato pubblicato sulla pagina social del gruppo “SOS amici aiutiamoci tra noi”. Ma cosa è accaduto in realtà? Fanpage.it ha approfondito la vicenda. Un cane, effettivamente, è stato ricoverato d’urgenza nella giornata di ieri, lunedì 11 novembre 2024, presso la Clinica Veterinaria Manzoni dopo aver fatto una passeggiata al parco Virgiliano con il suo “padrone”.

L’animale sarebbe rimasto avvelenato, secondo il personale sanitario, dopo aver mangiato del veleno per topi. Il personale veterinario che ha assistito lo sfortunato cagnolino, infatti, ha trovato tracce della polvere azzurra topicida. Non risultano, al momento, altri casi di avvelenamento di cani nella clinica.

Gaeta: “Usato veleno per topi, ma è illegale”

La vicenda è stata oggetto di una segnalazione alla consigliera regionale Roberta Gaeta, che a Fanpage.it spiega: “Abbiamo contattato la Clinica veterinaria Manzoni ed abbiamo accertato che si è trattato di un avvelenamento da veleno per topi di cui è rimasto vittima un cane”.

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“Stai con me”: le ultime parole di Arcangelo Correra a Renato Caiafa

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“Stai con me”: le ultime parole di Arcangelo Correra a Renato Caiafa

Il 19enne resta in carcere dopo l’udienza di convalida; il giovane durante l’interrogatorio ha raccontato le ultime parole della vittima, pronunciate prima di perdere i sensi.

A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra

“Stai con me”. Sarebbero state queste le ultime parole di Arcangelo Carrera, il giovane ucciso ferito mortalmente poco prima delle 5 di sabato scorso, in piazzetta Sedil Capuano a Napoli, con un proiettile in fronte partito da una pistola che in quel momento era tra le mani di un suo amico, Renato Caiafa. A portarlo in ospedale furono gli stessi amici mentre poche ore dopo lo stesso Caiafa si è costituito, convinto da una zia.

L’udienza di convalida si è svolta questa mattina, il gip ha disposto la detenzione in carcere ma non ha convalidato il fermo. Caiafa è accusato dalla Procura di Napoli e dalla Squadra Mobile di detenzione e ricettazione dell’arma, una pistola con matricola abrasa, e per questi reati era stato emesso il provvedimento; il giovane è inoltre stato denunciato a piede libero per omicidio colposo.

Secondo l’avvocato del giovane, Giuseppe de Gregorio, Caiafa avrebbe risposto a tutte le domande del giudice ribadendo sostanzialmente il contenuto degli interrogatori giàa resi: “Il mio assistito ha ripetuto di aver rinvenuto la pistola nella stessa occasione in cui l’ha maneggiata e dice di averla trovata alloggiata sul pneumatico di un’autovettura che sosta spesso in quel punto. Dice di essersi incuriosito, di averla presa e una volta mostrata agli amici sarebbe partito il colpo”.

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Omicidio Arcangelo Correra, l’amico Renato Caiafa resta in carcere per la pistola

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Omicidio Arcangelo Correra, l’amico Renato Caiafa resta in carcere per la pistola

Fermo non convalidato, ma disposta detenzione in carcere, per Renato Caiafa; il giovane è anche indagato a piede libero per l’omicidio di Arcangelo Correra.

La vittima. il 18enne Angelo Correra, e il luogo del ferimento mortale

Resta in carcere Renato Caiafa, il 19enne accusato dell’omicidio dell’amico, il 18enne Arcangelo Correra, colpito da un proiettile alla fronte la notte del 9 novembre e deceduto poche ore dopo in ospedale. Il giovane, reo confesso, è comparso questa mattina davanti al gip di Napoli Iaculli, che ha ritenuto di non convalidare il provvedimento di fermo emesso ma ha disposto la detenzione in carcere.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Napoli e affidate alla Squadra Mobile (dirigente Giovanni Leuci). Il 19enne è indagato a piede libero per omicidio colposo, mentre il fermo era scattato per la ricettazione e la detenzione della pistola, una Beretta calibro 9×21 con matricola abrasa. Caiafa, che dopo aver colpito l’amico lo aveva accompagnato in ospedale, si era presentato successivamente in Questura, su impulso di una zia, e aveva confessato; aveva parlato di un incidente, sostenendo che il proiettile fosse partito per errore mentre maneggiava un’arma che aveva appena trovato in strada, nascosta sullo pneumatico di un’automobile parcheggiata.

Nel corso dell’interrogatorio il giovane, difeso dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, ha confermato al gip la versione che aveva già reso nei giorni scorsi. Al gip ha riferito anche le ultime parole che Arcangelo Correra avrebbe detto prima di perdere i sensi. Il legale si è opposto alla convalida del fermo sostenendo che, essendosi il giovane presentato…

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