Cronaca
Napoli: 7 intossicati da latte di mandorla, caccia all’uomo
<img width="696" height="464" src="https://www.cronachedellacampania.it/wp-content/uploads/2022/07/ospedale-vecchio-pellegrini-napoli-1655716115106-1024x682.jpg" class="attachment-large size-large wp-post-image" alt="Napoli 7 persone intossicate" style="margin-bottom: 15px" />
<p>I Carabinieri di Napoli sono coinvolti in due indagini distinte su episodi di intossicazione che si sono verificati a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, entrambi associati al consumo di latte di mandorla.</p>
<h3>Allarme tra i Cittadini: Social Media in Tumulto</h3>
<p>La situazione ha generato notevole preoccupazione tra i cittadini. Numerosi utenti hanno condiviso su TikTok video che mostrano il volto del presunto responsabile, amplificando il panico.</p>
<h3>Dagli Sospetti allo Stato di Emergenza: La Caccia all'Uomo</h3>
<p>Inizialmente si pensava fosse solo uno scherzo di cattivo gusto rivolto alla persona ritratta nelle foto. Tuttavia, con il passare delle ore e dei giorni, è emerso che si trattava davvero di un caso di <a href="https://www.cronachedellacampania.it/2024/06/benevento-avvelenamento-al-cinema-san-marco/">avvelenatore seriale</a>, scatenando così una vera e propria caccia all'uomo.</p>
<h3>Tre Persone Intossicate Ieri</h3>
<p>Ieri pomeriggio, tre persone – il proprietario di una genepesca in via Foria, sua figlia e una commessa – sono arrivate al Pronto Soccorso dell'ospedale Pellegrini accusando malesseri dopo aver consumato il latte di mandorla offerto da uno sconosciuto. Fortunatamente, le loro condizioni non erano gravi e sono state dimesse in breve tempo.</p>
<h3>Un Altro Episodio di Intossicazione Qualche Giorno Fa</h3>
<p>Alcuni giorni fa, quattro commesse di un discount di Piazza Poderico (di età 49, 22, 20 e 29 anni) sono state portate in ospedale con sintomi simili dopo aver consumato latte di mandorla consegnato da un individuo. Anche in questo caso, le vittime sono state dimesse.</p>
<h3>Indagini in Corso: Collegamenti tra i Due Episodi</h3>
<p>I Carabinieri stanno investigando per determinare se i due episodi siano collegati e per identificare il responsabile. Si sospetta che il latte di mandorla possa essere stato contaminato con una sostanza nociva. Le indagini sono ancora in corso e nessuna pista viene esclusa al momento.</p>
<h3>Avvertenza: Rischio di Imitazione</h3>
<p>Le autorità invitano la popolazione a essere vigile e a non accettare bevande da sconosciuti. In caso di malesseri dopo aver consumato un prodotto alimentare, è fondamentale consultare immediatamente un medico.</p>
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Cronaca
Cercano di spendere 50 euro falsi nei negozi, ma le banconote sono contraffatte male: 4 giovani denunciati
�� accaduto a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, dove 4 giovani tra i 16 e i 24 anni sono stati denunciati dai carabinieri: la banconota da 50 euro che hanno cercato di rifilare a un negoziante è apparsa subito palesemente falsa.
Come Totò e Peppino nel film cult “La banda degli onesti”, si sono improvvisati falsari e hanno cercato di spendere banconote contraffatte da 50 euro in vari esercizi commerciali, ma la scarsa fattura delle stesse, che a vista d’occhio apparivano palesemente false, li ha fatti scoprire: a San Felice a Cancello, nella provincia di Caserta, quattro giovani – hanno tra i 16 e i 24 anni – sono stati denunciati dai carabinieri.
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 novembre, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti dopo numerose segnalazioni giunte al numero di emergenza 112 da parte di alcuni commercianti di San Felice a Cancello: quattro giovani, a più riprese, avevano cercato di spendere nei negozi cittadini delle banconote da 50 euro che risultavano palesemente false.
Immediate le indagini dei militari dell’Arma, che hanno rintracciato i quattro truffatori in erba, in piazza Castra Marcelli, a bordo di una Fiat Panda. Identificati e sottoposti a perquisizione, i quattro giovani sono stati trovati in possesso di 6 banconote da 50 euro false e di una somma di denaro di 720 euro, suddivisa in banconote di vario taglio, non contraffatte. Tutto il denaro è stato posto sotto sequestro, mentre i giovani sono stati denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per spendita e introduzione nello stato, senza concerto, di monete falsificate in concorso tra loro.
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Cronaca
Su TikTok il fumetto che difende Crescenzo Marino, il figlio di McKay, boss di Secondigliano
Su un profilo TikTok di un amico di Crescenzo Marino è stato pubblicato un fumetto che difende il figlio del boss, condannato ad agosto a 10 anni di carcere; scritto in prima persona, sarebbe autobiografico.
L’infanzia in un quartiere difficile, l’arresto del padre, la scoperta di essere figlio di un boss di camorra e i tentativi di allontanarsi da quel mondo che l’hanno portato anche a stringere amicizia col rapper Geolier, fino a quando le manette sono scattate anche per lui e alla detenzione da innocente. Tutto raccontato in un fumetto che ieri sera è stato pubblicato su un profilo TikTok e che sarebbe stato disegnato da Crescenzo Marino, il figlio del capoclan Genny McKay. “Nato a Secondigliano”, questo è il titolo. E, subito sotto, la nota: “a cura di Crescenzo Marino”.
Il fumetto sulla vita del figlio del capoclan Marino
Non è sicuro che l’autore del fumetto sia effettivamente Crescenzo Marino, attualmente detenuto, ma è certo che il profilo su cui è stato pubblicato viene gestito da qualcuno molto vicino al ragazzo. Nato nel 1997, il giovane aveva appena sette anni quando è scoppiata la faida di Scampia, nel 2004. Il racconto a fumetti, scritto in prima persona e con protagonista Marino, inizia proprio da quel periodo: “Ricordo che giocavamo a pallone tra i colpi di pistola”.
Nel giro di qualche vignetta, la prima svolta: l’arresto di Gennaro Marino (2004). Le bugie della madre per non dirgli la verità: “Papà lavora in un castello”. Poi le “cose strane” che succedevano durante l’infanzia e l’adolescenza: i ragazzi che volevano essere suo amici e quelli che gli dicevano che non potevano invitarlo a casa perché “le loro…
Cronaca
Infermiere preso a schiaffi all’Ospedale del Mare: arriva la Polizia
Aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare. Infermiere preso a schiaffi. Arriva la Polizia.
Infermiere aggredito al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare oggi pomeriggio. Preso a schiaffi da un parente di una paziente che era arrivata nel nosocomio partenopeo, per una intossicazione, ma poi aveva deciso di andare via, rifiutando le cure. Uno degli infermieri, a quanto apprende Fanpage.it, è stato aggredito dai familiari sopraggiunti poco dopo sul posto, alla ricerca del loro parente ammalato.
Infermiere del Pronto Soccorso preso a schiaffi
L’aggressione è avvenuta prima da parte di un parente, ma solo verbalmente, poi da parte di un altro parente che avrebbe assalito l’infermiere alle spalle, schiaffeggiandolo. Alla fine i due parenti sono stati allontanati dalla sicurezza. Sul posto è arrivata la Polizia di Stato, allertata dal personale sanitario. L’infermiere colpito, invece, è stato refertato dai medici dell’ospedale.
La Polizia di Stato all’Ospedale del Mare
Ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta attorno alle ore 15,00 di oggi, venerdì 22 novembre 2024. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza contro il personale sanitario registrato negli ultimi mesi all’interno dei nosocomi napoletani. Le istituzioni sono impegnate per contrastare questo fenomeno. Per questi motivi sono stati istituiti dei drappelli delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso ospedalieri e sono state installate le telecamere a bordo dell’ambulanze del 118. Le difficoltà vissute da medici e infermieri all’interno dei pronto soccorso, purtroppo, rendono anche poco…