Cronaca
Morti gli avvocati Valiante e Fezza in un incidente a Eboli
<strong>Tragedia a Eboli: deceduti gli avvocati di Salerno, Mario Valiante e Wilma Fezza
Questa mattina, lungo l’autostrada del Mediterraneo, in prossimità di Eboli, si è consumata una tragedia stradale che ha visto la perdita di due noti avvocati salernitani: Mario Valiante e Wilma Fezza. I due legali, rispettivamente di 64 e 65 anni, viaggiavano a bordo di un’Audi quando si è verificato l’incidente fatale.
Una Vita di Impegno Legale e Politico
Entrambi erano figure molto conosciute nella provincia di Salerno, non solo per la loro attività professionale, ma anche per il loro impegno politico. Mario Valiante era il fratello di Gianfranco, ex sindaco di Baronissi, e aveva ricoperto il ruolo di segretario cittadino di Salerno per l’Udeur. Recentemente, era stato nominato presidente del collegio arbitrale della Lega Nazionale Dilettanti. La moglie Wilma Fezza, dal canto suo, aveva esercitato il ruolo di consigliere comunale a Salerno dal 2007 al 2011. Entrambi erano residenti a Pellezzano.
Il Dolore della Comunità di Pellezzano
La comunità di Pellezzano è in lutto. Il sindaco Francesco Morra ha espresso il proprio sgomento sui social media: "Apprendiamo con sgomento che due nostri concittadini, gli avvocati Mario Valiante e la moglie Wilma Fezza, sono deceduti tragicamente questa mattina nel gravissimo incidente avvenuto a Eboli. È impossibile trovare le parole giuste per rappresentare il dolore di tutta la nostra comunità. Mario Valiante e Wilma Fezza, uniti nel tragico destino, erano due professionisti stimati e conosciuti, impegnati anche nell’associazionismo e nello sport. In questo difficile e triste momento, giungano alla famiglia le mie personali condoglianze, quelle dell’Amministrazione comunale e dell’intera città di Pellezzano. Un abbraccio particolarmente affettuoso lo rivolgo al fratello Gianfranco, già sindaco di Baronissi. Un pensiero di vicinanza e speranza anche a tutte le persone coinvolte in questo terribile incidente con un augurio di pronta guarigione".
Riapertura dell’Autostrada e Indagini in Corso
L’autostrada del Mediterraneo è stata riaperta al traffico subito dopo le 13:00. La polizia stradale è attualmente impegnata a ricostruire la dinamica dell’incidente, coinvolgendo otto veicoli, tra cui un autoarticolato. Il tratto autostradale era stato temporaneamente chiuso per permettere le operazioni di soccorso, gestite dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118.
Indagini sulla Causa dell’Incidente
Il conducente del Tir, che pare abbia perso il controllo del mezzo causando l’incidente, è stato sottoposto a diversi esami per verificare la sua idoneità alla guida al momento dell’impatto. La Procura di Salerno ha già avviato un’indagine per omicidio stradale.
Commozione al Teatro Charlot di Salerno
In segno di rispetto, la direzione del Cinema Teatro Charlot di Salerno ha deciso di rinviare lo spettacolo “Una comica tragedia”, inizialmente programmato per questa sera alle 21:00, al prossimo 3 agosto. Un sincero messaggio di condoglianze è stato espresso alle famiglie Valiante e Fezza per la loro grave perdita.
Questa tragica notizia ha scosso profondamente la comunità di Salerno e dintorni, mostrando quanto fossero amate e rispettate queste due figure professionali e umane.
Cronaca
Guerra tra i due clan a Ponticelli: il primo pesta i rivali in carcere, il secondo sequestra il fratello del boss
La vicenda vede contrapposti esponenti dei clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino: i primi hanno pestato esponenti del secondo, che hanno sequestrato il fratello di uno degli aggressori per far interrompere le violenze.
Immagine di repertorio
Due persone sono state arrestate nella mattinata di oggi dai carabinieri della tenenza di Cercola, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nell’ambito di una vicenda che vede contrapposti i clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino; i due arrestati devono rispondere di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, commessi ai danni di un uomo di 43 anni residente a Cercola, fratello di un noto esponente dei De Luca Bossa di Ponticelli, attualmente in carcere.
Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dall’antimafia partenopea, hanno permesso di accertare che, nello scorso mese di agosto, il 43enne, mentre si trovava in un bar di Ponticelli – quartiere della periferia orientale di Napoli – era stato prelevato con la forza e costretto a salire in auto, venendo rilasciato soltanto alcune ore dopo.
Stando a quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, il 43enne, che come detto è il fratello di un noto esponente del clan De Luca Bossa, sarebbe stato sequestrato dal clan De Micco-De Martino per fare da mediatore con il fratello detenuto e mettere così fine ai ripetuti pestaggi subiti in carcere da loro affiliati. Secondo gli inquirenti, gli episodi si inseriscono nella guerra di camorra che da anni vede contrapposti i due clan per il controllo delle attività illecite nell’area Est di Napoli.
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Cronaca
Mattone lanciato contro un’ambulanza in corsa, sfonda il parabrezza: follia a Marcianise
Questa notte un ignoto che si aggirava in strada ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118 di Caserta mentre si trovava a Marcianise; solo per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.
Notte di follia, quella appena trascorsa, a Marcianise, nella provincia di Caserta, dove qualcuno ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118, che stava rientrando in postazione e quindi era in marcia. Soltanto per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.
A raccontare la vicenda sono stati i diretti interessati, che si sono rivolti all’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che ha poi diffuso via social le immagini dei danni riportati dall’ambulanza, riportando anche le parole dell’equipaggio:
118 Caserta, 16 novembre, zona Marcianise. Verso le 04:00, mentre rientravamo in postazione, una persona ignota che si aggirava per strada a piedi, ci lancia un mattone sul parabrezza dell’ambulanza. Sottolineo che la persona in questione è ancora in giro! Come si può continuare così, su una strada isolata, di passaggio continuo camion per scarico merci, col rischio di sbandare o peggio, che potesse prendere in pieno l’autista visto che l’ha sfiorato, per fortuna, di pochi millimetri
Anche il dottor Manuel Ruggiero, presidente di “Nessuno tocchi Ippocrate”, ha commentato quanto accaduto questa notte a Marcianise:
Rubano merce al centro commerciale Campania e la nascondono nel passeggino del bimbo: denunciati mamma e papà
Restiamo basiti dalle immagini ricevute; il foro di penetrazione del mattone è in corrispondenza della…
Cronaca
Appalti e favori in cambio di voti per le Regionali, chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco e fratello
Il pm di Avellino ha chiesto i rinvii a giudizio per gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra (Avellino); tra i 14 capi di accusa ci sono corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali.
Immagine di repertorio
Il prossimo 28 gennaio compariranno davanti al gip gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra: il pm del Tribunale di Avellino, Cecilia De Angelis, ha chiesto i rinvio a giudizio per 14 capi di accusa, tra cui corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali. Tra gli indagati figurano Antonio Aufiero e suo fratello Emanuele Aufiero, che all’epoca erano, rispettivamente, Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco del comune dell’Avellinese. Per gli inquirenti gli illeciti sarebbero stati commessi anche per favorire la candidatura alle elezioni Regionali del settembre 2020 di Antonio Aufiero.
In particolare, l’ex presidente del consiglio comunale avrebbe promesso posi di lavoro, incarichi e favori in cambio di voti. Lo stesso indagato, insieme al fratello, ed Angelo Capone, vicesindaco all’epoca dei fatti, sono accusati di avere accettato le promesse di denaro da parte di imprenditori in cambio dell’aggiudicazione degli appalti aggirando le normali procedure. Emanuele Aufiero, la ex responsabile del settore tecnico Simona Silano e l’ex vicesindaco Capone sono accusati, infine, di turbativa d’asta in merito ad una gara d’appalto per l’illuminazione pubblica che sarebbe stata manipolata.
Alle urne Antonio Aufiero (detto Tonino) aveva ottenuto 3.059 preferenze e non era stato eletto. Gli sviluppi dell’inchiesta avevano portato, nell’ottobre 2023, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali…