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Cronaca

Maxi condanna: 540 anni di carcere al clan Napoli Est

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Maxi condanna: 540 anni di carcere al clan Napoli Est

Duro colpo alla Camorra di Napoli Est: 540 anni di carcere per il maxi clan

Nell’ambito di un maxi processo, sono stati inflitti complessivamente 540 anni di carcere ai 55 imputati del cartello camorristico De Luca – Bossa – Casella – Minichini – Rinaldi – Reale, attivo nella zona orientale di Napoli.

L’indagine e il maxi blitz di Novembre 2022

Il processo, celebrato con rito abbreviato davanti al gip Fabio Lombardo del Tribunale di Napoli, è frutto di un’operazione di vasta portata che ha avuto inizio con un maxi blitz nel novembre 2022. Questo ha portato all’arresto di 66 persone appartenenti a diverse famiglie criminali, in contrapposizione ai clan Mazzarella e ai loro alleati come i De Micco, noti come “Bodo”, successivamente alleati con i De Martino “Xx”.

Le fasi dell’indagine

L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a partire dall’aprile 2016, ha avuto origine da un sequestro di sostanze stupefacenti e di manoscritti compromettenti in una delle abitazioni dove veniva gestita l’attività illecita del gruppo criminale. Con il tempo, l’inchiesta si è ampliata, portando alla raccolta di elementi probatori rilevanti sull’associazione malavitosa.

Un secondo segmento dell’indagine, avviato nel settembre 2020 a seguito di atti intimidatori verso cittadini del quartiere Ponticelli, ha evidenziato come il clan continuasse le sue attività criminali, chiedendo tangenti in cambio di alloggi popolari.

Le sentenze e le pene

Tra le condanne, spicca quella di Luigia Cardillo (moglie di Alfredo Minichini), difesa da Giuseppe Milazzo e Immacolata Romano, e di Martina Minichini (sorella di Michele e Alfredo), difesa da Antonio del Vecchio. Per entrambe, il giudice ha derubricato l’accusa di partecipazione mafiosa in ricettazione, reato meno grave.

La pena minore per associazione mafiosa (articolo 416bis) è stata inflitta a Vincenzo Barbato, condannato a 8 anni di carcere. Alfredo Minichini, difeso da Giuseppe Milazzo e Giovanni Abet, ha visto riconosciuta la circostanza aggravante di capo clan, ma senza recidiva, portando la pena a 18 anni anziché 20.

Elenco completo delle condanne

– Michele Minichini: 20 anni
– Alfredo Minichini: 18 anni
– Gennaro Aprea: 18 anni
– Francesco Audino: 17 anni
– Roberto Boccardi: 16 anni
– Umberto De Luca Bossa: 15 anni
– Giuseppe De Luca Bossa: 14 anni
– Eduardo Casella: 14 anni
– Giuseppe Casella: 14 anni
– Giuseppe Righetto: 14 anni
– Luigi Austero: 14 anni
– Emmanuele De Luca Bossa: 12 anni e 8 mesi
– Ciro Cerrato: 12 anni e 8 mesi
– Giovanni De Turris: 12 anni e 8 mesi
– Gabriella Onesto: 12 anni e 8 mesi
– Luigi De Martino: 12 anni
– Fabio Oliviero: 12 anni
– Giuseppe Damiano: 11 anni e 4 mesi
– Domenico Gianniello: 11 anni e 4 mesi
– Antonio Acanfora: 10 anni e 8 mesi
– Domenico Amitrano: 10 anni e 8 mesi
– Luigi Aulisio: 10 anni e 8 mesi
– Vincenzo Casella: 10 anni e 8 mesi
– Ciro Imperatrice: 10 anni e 8 mesi
– Luigi Crisali: 10 anni e 8 mesi
– Luca La Penna: 10 anni e 8 mesi
– Tommaso Schisa: 10 anni e 8 mesi
– Nicola Aulisio: 10 anni
– Mario Sorrentino: 10 anni
– Francesco Clienti: 10 anni
– Luca Concilio: 10 anni
– Ciro Ivan D’Apice: 10 anni
– Francesco Paolo Di dato: 10 anni
– Domenico Di Pierno: 10 anni
– Giovanni Esposito: 10 anni
– Alessandro Ferlotti: 10 anni
– Nicola Onori: 10 anni
– Ciro Ricco: 10 anni
– Giovanni Palumbo: 10 anni
– Cira Cipollaro: 10 anni
– Anna De Luca Bossa: 10 anni
– Maria Lazzaro: 10 anni
– Mariarca Boccia: 8 anni e 8 mesi
– Vincenzo Barbato: 8 anni
– Ciro Postiglione: 6 anni e 8 mesi
– Antonio Pipolo: 5 anni e 4 mesi
– Ciro Esposito: 5 anni e 4 mesi
– Carmine Boccardi: 3 anni
– Enza De Stefano: 3 anni
– Fortuna Ercolano: 3 anni
– Luigia Cardillo: 2 anni
– Vincenza Esposito: 2 anni
– Mariarca Gala: 2 anni
– Martina Minichini: 2 anni

Per gli ultimi quattro imputati, è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena.

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Incendio in un deposito agricolo di Altavilla Irpina: polli e conigli periscono tra le fiamme.

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Incendio in un deposito agricolo di Altavilla Irpina: polli e conigli periscono tra le fiamme.

Un incendio devastante ha colpito un deposito agricolo di Altavilla Irpina, situato nella provincia di Avellino, durante la notte scorsa. Le fiamme hanno causato la morte di numerosi polli e conigli, portando una significativa perdita per gli agricoltori locali. L’incidente ha suscitato preoccupazione nella comunità, che ora si interroga sulle cause e le possibili misure di prevenzione per evitare futuri disastri di questo tipo.

Cause dell’incendio

Le autorità stanno ancora indagando sulle cause esatte che hanno portato allo scoppio dell’incendio nel deposito agricolo. Al momento, non è chiaro se si sia trattato di un incidente o di un atto doloso. Tuttavia, le prime ipotesi suggeriscono che un malfunzionamento elettrico potrebbe essere alla base della tragedia. Gli inquirenti stanno esaminando i resti dell’edificio alla ricerca di indizi utili per chiarire le dinamiche dell’evento.

Impatto sulla comunità locale

L’incendio non ha causato solo la perdita di animali, ma ha anche avuto un forte impatto emotivo sulla comunità agricola di Altavilla Irpina. Gli allevatori locali sono profondamente scossi dalla perdita del bestiame, poiché rappresenta una parte fondamentale della loro fonte di reddito. Il ripristino dell’attività richiederà tempo e risorse, e la comunità si sta già mobilitando per offrire supporto agli agricoltori colpiti.

Per ulteriori dettagli, si consiglia di continuare a leggere.

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Invia chili di marijuana per corrispondenza: la Finanza intercetta il pacco e rinviene la piantagione.

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Invia chili di marijuana per corrispondenza: la Finanza intercetta il pacco e rinviene la piantagione.

Le autorità hanno sequestrato più di 50 chili di marijuana nella provincia di Benevento, a seguito di una scoperta destinata a cambiare il corso delle indagini. Tutto è iniziato con il rinvenimento di una spedizione pronta per essere inviata in Francia. Questo ritrovamento ha dato il via a un’inchiesta più ampia che ha portato alla scoperta di una vasta piantagione.

Sequestro e investigazione

Le Fiamme Gialle sono intervenute rapidamente dopo il ritrovamento del pacco di marijuana. Questa operazione ha condotto le forze dell’ordine a una piantagione nella zona, dove sono stati sequestrati oltre 50 chili della sostanza. Il collegamento tra il pacco e la piantagione ha rivelato un’organizzazione ben strutturata pronta a esportare il prodotto oltre confine.

Implicazioni legali e prossimi passi

Le indagini approfondite stanno cercando di smascherare i responsabili dietro la produzione e il traffico di droga. Gli investigatori stanno esaminando il ruolo dei vari individui coinvolti e la possibilità di reti criminali più ampie. Si prevedono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, con le autorità che lavorano incessantemente per assicurare alla giustizia coloro che hanno avuto un ruolo in questa operazione illegale.

Per ulteriori dettagli sull’operazione, è possibile consultare il seguente link: Continua a leggere.

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Operazione contro i Casalesi, 14 arresti: dopo 24 anni di carcere il boss tentava di riorganizzare il clan.

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Operazione contro i Casalesi, 14 arresti: dopo 24 anni di carcere il boss tentava di riorganizzare il clan.

Operazione a Caserta: colpo al clan dei Casalesi

I carabinieri hanno dato il via a un’importante operazione a Caserta, eseguendo una misura cautelare nei confronti di 14 individui. Questa azione ha portato allo smantellamento di un gruppo criminale strettamente legato al noto cartello dei Casalesi. Il blitz segna un significativo passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

Dettagli dell’operazione

L’operazione è frutto di un’indagine intricata e meticolosa, diretta a scardinare la struttura del clan. Gli investigatori hanno raccolto prove inconfutabili che hanno portato all’emissione delle misure cautelari nei confronti di figure strategiche del gruppo. La loro influenza si estendeva in diversi settori, controllando attività illegali che andavano dal traffico di droga all’estorsione.

Impatti sulla comunità

La presenza del clan ha avuto effetti devastanti sulla comunità di Caserta, creando un clima di paura e intimidazione. L’intervento dei carabinieri non solo ha portato a una significativa riduzione delle attività criminali, ma ha anche segnato una nuova speranza per i residenti della zona. Le azioni legali intraprese segnano un duro colpo per il cartello, ma sottolineano anche la necessità di continuare a vigilare per prevenire una possibile riorganizzazione.

Per ulteriori dettagli sull’operazione, potete consultare l’articolo completo su Fanpage.

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