Cronaca
Ladro ruba sagoma del pizzaiolo Enrico Porzio: “Non imitate”
Ladro Ruba la Sagoma di Enrico Porzio: Il Pizzaiolo Ironico Risponde con Umorismo
Un episodio davvero singolare ha preso luogo in una delle pizzerie più popolari di Napoli, dove il famoso pizzaiolo social Enrico Porzio ha subito un furto insolito: un ladro elegante ha portato via la sua sagoma a grandezza naturale.
Il Racconto dell’Insolito Furto
Enrico Porzio, noto per il suo spirito ironico, ha condiviso un video sui suoi canali social in cui descrive il curioso incidente accaduto presso il punto vendita "Porzio…ni di pizza" situato in via Guglielmo Marconi a Torre del Greco. Con il suo solito tono scherzoso, Porzio ha spiegato la situazione, rimanendo incredulo ma divertito: "Sono cinque giorni che non dormo. Ma come è possibile?" ha esclamato, ottenendo una risposta dai suoi dipendenti che hanno sottolineato: "Non ci sono spiegazioni".
Il Video del Furto
Nel video condiviso, Porzio racconta e mostra il ladro che, con sorprendente disinvoltura, si introduce nell’area esterna della pizzeria, si avvicina alla sagoma, la solleva e la porta via. Le immagini sono tanto sorprendenti quanto comiche, mostrando un furto inaspettato e fuori dai normali schemi.
Le Riflessioni di Enrico Porzio
Dopo aver riportato la sua sagoma nel punto vendita di Torre del Greco, Enrico Porzio, visibilmente divertito, ha aggiunto una nota ironica al video, riflettendo sulle possibili ragioni del furto: "Ma secondo voi, perché questo signore ha rubato la sagoma? La doveva regalare alla moglie? A un figlio? La doveva mettere nella stanza da letto? Si voleva fare una compagnia? Io veramente non riesco a capire".
Invito all’Ironia
In chiusura, Parafrasando il suo noto refrain, Porzio ha lanciato un appello ai suoi follower: "Nn replicate e soprattutto non imitate, perché pure ‘o mariuol e’ sagome saddasapefà. Ma secondo voi, perché ha rubato la sagoma?".
Un furto che ha suscitato sorpresa e ilarità, ma che ancora una volta dimostra come Enrico Porzio sappia affrontare ogni situazione con il sorriso, trasformando un evento bizzarro in un nuovo momento di condivisione con la sua sempre crescente community online.
Conclusione
L’episodio ha generato non solo curiosità ma anche un sorriso nei volti di chi segue il noto pizzaiolo napoletano. Mentre ci interroghiamo sulle reali motivazioni dietro questo insolito furto, una cosa è certa: Enrico Porzio continua a incantare con la sua genuina ironia e spirito positivo.
Cronaca
Santo Romano, ucciso a San Sebastiano: “Difficilmente qualcuno indosserà la sua maglia”
A Fanpage.it parla il presidente del Micri, la squadra di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo di pistola a San Sebastiano.
Giuseppe Visone, presidente dell’ASD Micri
“Difficile che qualcun altro possa indossare questa maglia, dopo quello che è successo”. Così Giuseppe Visone, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Micri, la squadra calcistica di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo d’arma da fuoco nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. “Sembra di vivere in un incubo, e invece è la cruda realtà”, commenta Visone a Fanpage.it, mostrando la maglia numero uno indossata dal giovane. “Erano 15 anni che stava con noi, finiva di lavorare la sera e veniva ad allenarsi. Qui ci stava cinque volte a settimana, più la partita il sabato o la domenica, praticamente trascorreva tutta la settimana qui”.
Visone ha affidato ai microfoni di Fanpage.it il suo ricordo del giovane: “Era un ragazzo umile, serio, molto più grande della sua età vista la sua maturità. Da uomo di sport ti dico che è difficile tenere insieme tante persone, tante teste, tante situazioni diverse”, ha proseguito Giuseppe Visone, “però bisogna educarli e fargli capire ogni giorno qual è la strada giusta. Perché nel momento in cui desisti e lasci perdere, hai perso. E ieri sera (venerdì sera, ndr) abbiamo perso tutti”. E ora che guarda la maglia con il numero uno che indossava il giovane, non ha dubbi: “I compagni sono…
Cronaca
Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”
Il rapper napoletano si sfoga su Instagram. Appena un mese fa aveva detto agli studenti di Pompei: “Un libro è meglio di una pistola”
Il rappert Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo. Foto / Fanpage.it
Un chiaro riferimento ai “facili omicidi” di questi giorni, con l’aggiunta de “La Napoli che non vorrei”, seguita da un “basta”. Si sfoga così, su Instagram, il cantante Geolier (al secolo Emanuele Palumbo), il rapper partenopeo originario di Secondigliano. Lui, che ha un seguito enorme soprattutto tra i più giovani, ha voluto lanciare così un segnale dopo i recenti fatti di cronaca, che hanno visto due giovanissimi essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due minorenni, in due zone e contesti differenti: da una parte Emanuele Tufano, freddato a 15 anni in via Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I, nel cuore di Napoli; dall’altra Santo Romano, 19 anni, ucciso davanti il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio, mentre cercava di fare da paciere ad una rissa. E prima ancora, gli omicidi di Giovanbattista Cutolo, 24 anni, a piazza Municipio e quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, a Mergellina. Tutti giovanissimi uccisi a colpi d’arma da fuoco da coetanei.
La storia Instagram di Geolier
Un messaggio lapidario quello di Geolieri: “Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta”. Il musicista napoletano, arrivato secondo all’ultimo Sanremo, parla chiaro ai suoi tantissimi fan. E mentre proliferano i messaggi per “disarmare Napoli”, come richiesto anche dall’arcivescovo metropolita di Napoli,…
Cronaca
Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”
Il 17enne fermato per l’omicidio di Santo Romano, 19 anni, ha confessato: “L’ho ucciso io, la pistola comprata in un campo rom”.
Santo Romano
Aveva inizialmente negato tutto, dicendo di non saperne nulla. Poi, nella tarda mattinata di oggi, ha ammesso agli inquirenti di avere ucciso lui Santo Romano, il 19enne morto per un colpo di pistola a San Sebastiano nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il 17enne, napoletano del quartiere di Barra, ha confessato il delitto al pubblico ministero della Procura dei Minori. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio, porto e detenzioni di armi, spari in luogo pubblico e droga: quest’ultima è stata ritrovata nell’automobile sequestrata dagli inquirenti ed all’interno della quale il 17enne avrebbe fatto fuoco contro Santo Romano, intervenuto a fare da paciere durante una lite tra coetanei. Oltre alla confessione, il 17enne ha aggiunto che avrebbe comprato l’arma in un campo rom.
Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su di lui incrociando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, ovvero nei pressi del Municipio di San Sebastiano, con la testimonianza del 17enne amico di Santo Romano, rimasto ferito da uno dei due proiettili esplosi. Il giovane arrestato, che domani sarà sottoposto all’interrogatorio per la convalida del fermo, era stato scarcerato dall’Istituto di Pena Minorile di Nisida lo scorso 28 maggio: era stato condannato a un anno e mezzo, con pena sospesa, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini…