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Cronaca

La nuova mappa della camorra di Napoli: i clan al potere nel 2024

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La nuova mappa della camorra di Napoli: i clan al potere nel 2024

La Nuova Mappa della Camorra a Napoli nel 2023: Contese e Dinamiche Criminali

L’ultima relazione dell’Antimafia, relativa al primo semestre del 2023, ha evidenziato un quadro complesso e preoccupante della situazione criminale a Napoli. I dati raccolti mostrano come la città sia ancora sotto il giogo di potenti organizzazioni criminali, tra cui l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, oltre a una settantina di altri gruppi.

Il Controllo del Territorio

Le principali aree di Napoli sono al centro di una serrata lotta per il controllo del territorio. L’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella sono i protagonisti di questa guerra sotterranea per il dominio dei quartieri. Queste organizzazioni non solo cercano di mantenere il predominio sulle attività illecite tradizionali – come il traffico di droga e le estorsioni – ma sono anche impegnate in una continua espansione territoriale.

La Struttura dei Clan

La relazione dell’Antimafia mette in luce come la camorra sia strutturata in modo tale da permettere una flessibilità operativa e una grande capacità di adattamento. La presenza di oltre 70 gruppi criminali sul territorio di Napoli indica una forte frammentazione, ma anche una rete capillare che consente un controllo diffuso e capillare del territorio.

Dinamiche Recenti

Il primo semestre del 2023 ha visto un incremento degli scontri violenti tra i diversi clan, determinato principalmente dalla necessità di garantire il controllo delle piazze di spaccio e delle attività illegali. La relazione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) sottolinea come le forze dell’ordine abbiano intensificato gli sforzi per contrastare queste dinamiche, purtroppo con risultati spesso insufficienti.

L’Evoluzione della Camorra

Un elemento singolare della situazione attuale è la capacità evolutiva della camorra, che si adatta rapidamente ai cambiamenti nelle strutture sociali ed economiche. Lo testimoniano le nuove forme di infiltrazione in settori come l’economia legale e le nuove tecnologie, utilizzate per il riciclaggio di denaro e la comunicazione interna clandestina.

L’influenza capillare dei clan nella vita quotidiana di Napoli rappresenta una sfida complessa per le autorità, che devono affrontare non solo i crimini, ma anche la cultura di omertà e paura che permea il tessuto sociale della città.

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Bloccati al casello di Napoli dell’autostrada A1 con 60mila euro in contanti nascosti nell’auto

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Bloccati al casello di Napoli dell’autostrada A1 con 60mila euro in contanti nascosti nell’auto

Denunciate due persone che viaggiavano su un’auto di grossa cilindrata con 60mila euro in un borsone, monili d’oro e coltello.

Bloccati al casello di Napoli dell’autostrada A1 con 60mila euro in contanti nascosti nell’auto. A bordo trovati anche monili d’oro di dubbia provenienza e un coltello. Nei guai due persone residenti a Roma, entrambe con precedenti di polizia, denunciate dalla Polizia stradale per porto di armi od oggetti atti ad offendere e ricettazione.

I due sono incappati nei controlli della stradale

I due sono incappati nei controlli delle forze dell’ordine nei pressi del casello autostradale avvenuti ieri, martedì 5 novembre 2024. Sul posto c’erano gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Napoli Nord, impegnati in un servizio di vigilanza stradale, nei pressi del casello autostradale dell’A1 direzione Sud.

Le manovre sospette dell’auto hanno attirato l’attenzione

I poliziotti, ad un certo punto, hanno notato un’auto di grossa cilindrata che effettuava manovre sospette. A bordo viaggiavano due persone. Improvvisamente, il conducente, dopo aver superato il casello, con una manovra insolita, si è posizionato dietro un autoarticolato, con molta probabilità nel tentativo di eludere il controllo. Ma l’operazione non è riuscita. I poliziotti, infatti, non si sono lasciati ingannare, ma anzi hanno deciso di approfondire la vicenda.

Bersagliato dalle multe, i poliziotti scoprono che a Napoli c’è un’auto clone della sua

Gli agenti…

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Omicidio di Santo Romano, minacce all’avvocato del 17enne indagato: sporta denuncia

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Omicidio di Santo Romano, minacce all’avvocato del 17enne indagato: sporta denuncia

L’avvocato del 17enne ha presentato denuncia alla Polizia. In corso indagini delle forze dell’ordine.

Ha denunciato di essere stato minacciato l’avvocato Luca Raviele, che difende il 17enne reo confesso per l’omicidio di Santo Romano, il calciatore di 19 anni ucciso con un colpo di pistola al petto nella notte tra il 1 e 2 novembre scorsi a San Sebastiano al Vesuvio. Il legale, che nelle scorse ore aveva rilasciato dichiarazioni sulla vicenda, riportando la versione della difesa, ha dichiarato di aver presentato una denuncia presso il posto di polizia del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, dopo aver ricevuto gravi minacce che lo avrebbero molto scosso. Sulla vicenda sarebbero in corso le indagini delle forze dell’ordine.

Minacce all’avvocato del 17enne indagato

Al momento non si conosce l’entità delle minacce. L’avvocato nel pomeriggio aveva affermato che Santo, dopo il litigio, avrebbe lanciato una pietra nei confronti del 17enne. Quest’ultimo, che, secondo la versione della difesa, stava andando via, sarebbe stato accerchiato e aggredito mentre era in auto e avrebbe poi sparato senza guardare. Diversa la versione degli amici di Santo, che invece sostengono che non ci sia stato alcun lancio di pietre da parte del 19enne né altre aggressioni. Solo il prosieguo delle indagini potrà chiarire cosa sia effettivamente avvenuto quella tragica notte, nella quale un ragazzo di 19 anni ha perso la vita per un motivo futile e assurdo come una scarpa sporcata.

Oggi i funerali di Santo Romano

I funerali di Santo Romano si…

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Sposi scomparsi a Cesa a Chi l’ha visto? Lui: “Non avevamo fatto il viaggio di nozze, lei era triste”

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Sposi scomparsi a Cesa a Chi l’ha visto? Lui: “Non avevamo fatto il viaggio di nozze, lei era triste”

I due sposi scomparsi da Cesa per 5 giorni a Chi l’ha visto? Lei: “Non sapevo nulla”. Il marito: “Volevo regalarle una lunga passeggiata. Chiedo scusa”

I due sposi scomparsi da Cesa a Chi l’ha visto? su Rai Tre

“Abbiamo fatto un matrimonio organizzato in brevissimo tempo e non abbiamo fatto il viaggio di nozze. Lei era triste. Tornavamo dopo il matrimonio a una vita normale come se non fosse successo nulla. Io ho pensato, senza organizzarmi, di farle fare una passeggiata lunga, di farle vedere Milano che lei non conosceva. Voglio chiedere scusa a tutti per la preoccupazione che ho potuto dare. Volevo solo far vivere una gioia a mia moglie”. Spiega così Pietro, ai microfoni di Chi l’ha visto? su Rai Tre il motivo della scomparsa da Cesa, in provincia di Caserta, per 5 giorni, la scorsa settimana. Un’assenza legata al desiderio di avere un viaggio di nozze, come tutte le famiglie normali, della quale, però, la moglie Maria non sapeva nulla, essendo convinta che i familiari fossero al corrente.

La storia dei due novelli sposi, Pietro e Maria, spariti nel nulla a 4 giorni dal matrimonio e poi ricomparsi dopo 5 giorni, ha tenuto col fiato sospeso tutta l’Italia. Dopo la denuncia di scomparsa fatta dai familiari, si sono moltiplicati gli appelli per ritrovarli, rilanciati da rappresentanti istituzionali, come i sindaci di Frattamaggiore e Cesa, e da personaggi pubblici come don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. I due sposini erano convolati a nozze venerdì 25 ottobre scorso. Il martedì successivo,…

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