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Cronaca

Incendio a Striano: Arpac, “Diossine sotto il valore limite”

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Incendio a Striano: Arpac, “Diossine sotto il valore limite”

<strong>Incendio di Striano: L’Arpac Conferma Dati Sotto il Valore di Riferimento

NAPOLI – In seguito all’incendio del 23 luglio all’interno dell’industria dolciaria Ambrosio, situata in località Contrada Le Vecchie a Striano, sono in corso analisi dettagliate. L’Arpac ha avviato il monitoraggio delle diossine, furani e PCB dioxin-like rilasciati nell’aria, utilizzando campionatori ad alto flusso posizionati nelle vicinanze del sito interessato.

Risultati del Monitoraggio

Le prime rilevazioni sono state effettuate tra il 24 e il 25 luglio, con un ciclo di campionamento della durata di 24 ore. I risultati indicano una concentrazione complessiva di PCDD/PCDF e PCB dioxin-like pari a 40 fg/Nm3 I-TEQ (femtogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente). Questi livelli sono notevolmente inferiori rispetto alla soglia di 0.1 pg/m3 (equivalenti a 100 fg/m3), tipicamente rilevati in ambienti urbani, secondo le linee guida dell’OMS Air Quality Guidelines – Second Edition 2000.

Confronto con Linee Guida Internazionali

Inoltre, i dati raccolti sono in conformità con le Linee guida della Germania (LAI-Laenderausschuss fuer Immissionsschutz – Comitato degli Stati per la protezione ambientale), che stabiliscono un valore di riferimento di 0.150 pg I-TEQ (equivalenti a 150 fg/m3). Questo conferma che i livelli di inquinanti sono ben al di sotto di ciò che è considerato pericoloso per la salute umana.

Implicazioni per la Salute Pubblica

Il monitoraggio e i risultati positivi rappresentano un importante rassicurazione per la comunità locale. Le concentrazioni di diossine rilevate rimangono inferiori ai valori di riferimento internazionali, riducendo significativamente i rischi per la salute pubblica.

Futuri Raccolti e Valutazioni

L’Arpac continuerà il monitoraggio nelle settimane a venire per garantire un controllo costante dello stato dell’aria e per fornire ulteriori rassicurazioni alla popolazione locale. Eventuali nuove risposte e aggiornamenti saranno comunicati attraverso i canali ufficiali.

Per maggiori dettagli sull’incendio a Striano, è possibile visitare la notizia originale qui.

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Cronaca

Guerra tra i due clan a Ponticelli: il primo pesta i rivali in carcere, il secondo sequestra il fratello del boss

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Guerra tra i due clan a Ponticelli: il primo pesta i rivali in carcere, il secondo sequestra il fratello del boss

La vicenda vede contrapposti esponenti dei clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino: i primi hanno pestato esponenti del secondo, che hanno sequestrato il fratello di uno degli aggressori per far interrompere le violenze.

Immagine di repertorio

Due persone sono state arrestate nella mattinata di oggi dai carabinieri della tenenza di Cercola, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nell’ambito di una vicenda che vede contrapposti i clan De Luca Bossa e De Micco-De Martino; i due arrestati devono rispondere di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, commessi ai danni di un uomo di 43 anni residente a Cercola, fratello di un noto esponente dei De Luca Bossa di Ponticelli, attualmente in carcere.

Le indagini dei militari dell’Arma, coordinati dall’antimafia partenopea, hanno permesso di accertare che, nello scorso mese di agosto, il 43enne, mentre si trovava in un bar di Ponticelli – quartiere della periferia orientale di Napoli – era stato prelevato con la forza e costretto a salire in auto, venendo rilasciato soltanto alcune ore dopo.

Stando a quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, il 43enne, che come detto è il fratello di un noto esponente del clan De Luca Bossa, sarebbe stato sequestrato dal clan De Micco-De Martino per fare da mediatore con il fratello detenuto e mettere così fine ai ripetuti pestaggi subiti in carcere da loro affiliati. Secondo gli inquirenti, gli episodi si inseriscono nella guerra di camorra che da anni vede contrapposti i due clan per il controllo delle attività illecite nell’area Est di Napoli.

Fonte Verificata

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Mattone lanciato contro un’ambulanza in corsa, sfonda il parabrezza: follia a Marcianise

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Mattone lanciato contro un’ambulanza in corsa, sfonda il parabrezza: follia a Marcianise

Questa notte un ignoto che si aggirava in strada ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118 di Caserta mentre si trovava a Marcianise; solo per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.

Notte di follia, quella appena trascorsa, a Marcianise, nella provincia di Caserta, dove qualcuno ha lanciato un mattone contro un’ambulanza del 118, che stava rientrando in postazione e quindi era in marcia. Soltanto per un caso fortuito nessun membro dell’equipaggio è stato colpito.

Immagine

A raccontare la vicenda sono stati i diretti interessati, che si sono rivolti all’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che ha poi diffuso via social le immagini dei danni riportati dall’ambulanza, riportando anche le parole dell’equipaggio:

118 Caserta, 16 novembre, zona Marcianise. Verso le 04:00, mentre rientravamo in postazione, una persona ignota che si aggirava per strada a piedi, ci lancia un mattone sul parabrezza dell’ambulanza. Sottolineo che la persona in questione è ancora in giro! Come si può continuare così, su una strada isolata, di passaggio continuo camion per scarico merci, col rischio di sbandare o peggio, che potesse prendere in pieno l’autista visto che l’ha sfiorato, per fortuna, di pochi millimetri

Anche il dottor Manuel Ruggiero, presidente di “Nessuno tocchi Ippocrate”, ha commentato quanto accaduto questa notte a Marcianise:

Rubano merce al centro commerciale Campania e la nascondono nel passeggino del bimbo: denunciati mamma e papà

Restiamo basiti dalle immagini ricevute; il foro di penetrazione del mattone è in corrispondenza della…

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Cronaca

Appalti e favori in cambio di voti per le Regionali, chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco e fratello

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Appalti e favori in cambio di voti per le Regionali, chiesto rinvio a giudizio per ex sindaco e fratello

Il pm di Avellino ha chiesto i rinvii a giudizio per gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra (Avellino); tra i 14 capi di accusa ci sono corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali.

Immagine di repertorio

Il prossimo 28 gennaio compariranno davanti al gip gli indagati nell’inchiesta sul Comune di Pratola Serra: il pm del Tribunale di Avellino, Cecilia De Angelis, ha chiesto i rinvio a giudizio per 14 capi di accusa, tra cui corruzione, turbativa d’asta e brogli elettorali. Tra gli indagati figurano Antonio Aufiero e suo fratello Emanuele Aufiero, che all’epoca erano, rispettivamente, Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco del comune dell’Avellinese. Per gli inquirenti gli illeciti sarebbero stati commessi anche per favorire la candidatura alle elezioni Regionali del settembre 2020 di Antonio Aufiero.

In particolare, l’ex presidente del consiglio comunale avrebbe promesso posi di lavoro, incarichi e favori in cambio di voti. Lo stesso indagato, insieme al fratello, ed Angelo Capone, vicesindaco all’epoca dei fatti, sono accusati di avere accettato le promesse di denaro da parte di imprenditori in cambio dell’aggiudicazione degli appalti aggirando le normali procedure. Emanuele Aufiero, la ex responsabile del settore tecnico Simona Silano e l’ex vicesindaco Capone sono accusati, infine, di turbativa d’asta in merito ad una gara d’appalto per l’illuminazione pubblica che sarebbe stata manipolata.

Alle urne Antonio Aufiero (detto Tonino) aveva ottenuto 3.059 preferenze e non era stato eletto. Gli sviluppi dell’inchiesta avevano portato, nell’ottobre 2023, allo scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali…

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