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Cronaca

Fuochi illegali a Piazza Dante incendiando palma e gazebo

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Fuochi illegali a Piazza Dante incendiando palma e gazebo

Piazza Dante, i fuochi d’artificio illegali causano danni. Borrelli: "Zona senza controllo"

Un grave incidente ha turbato la tranquillità di Piazza Dante a Napoli. L’uso irresponsabile di fuochi d’artificio illegali ha causato un incendio che ha distrutto un’antica palma e un gazebo, suscitando forte preoccupazione tra i residenti e le autorità locali.

Fuochi d’artificio illegali: una minaccia per la sicurezza pubblica

L’episodio di Piazza Dante è solo l’ultimo di una serie di eventi che evidenziano i pericoli legati all’uso di fuochi d’artificio illegali. Nonostante le ripetute campagne di sensibilizzazione e le normative severe, molti continuano a ignorare le leggi, mettendo a rischio la sicurezza della comunità. Questo incidente ha riportato l’attenzione su un problema che necessita di un’azione decisa e immediata.

Intervento di Francesco Emilio Borrelli

Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, ha commentato l’incidente definendo Piazza Dante una "zona senza controllo". Borrelli ha sottolineato l’urgenza di intensificare i controlli da parte delle autorità per prevenire futuri incidenti e garantire la sicurezza dei cittadini. Le sue dichiarazioni hanno acceso un dibattito pubblico sulla necessità di migliorare la sorveglianza e l’applicazione delle leggi in aree sensibili della città.

Reazioni e misure future

La reazione dei cittadini non si è fatta attendere: molti hanno espresso la loro preoccupazione per la mancanza di sicurezza e hanno richiesto interventi più efficaci da parte delle autorità. Alcune proposte includono un aumento delle videocamere di sorveglianza, maggiore presenza di forze dell’ordine e campagne di sensibilizzazione più incisive rivolte alla popolazione. La speranza è che questo incidente possa essere un punto di svolta per migliorare la gestione della sicurezza pubblica a Napoli.

Conclusione

L’incidente a Piazza Dante rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È fondamentale che le autorità locali prendano misure concrete e tempestive per contrastare l’uso illegale di fuochi d’artificio e proteggere la sicurezza dei cittadini. Solo attraverso un impegno collettivo e una maggiore vigilanza sarà possibile prevenire simili tragedie in futuro.

Per ulteriori dettagli sull’incidente, è possibile leggere l’articolo completo su Fanpage.

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Cronaca

Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”

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Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”

Il rapper napoletano si sfoga su Instagram. Appena un mese fa aveva detto agli studenti di Pompei: “Un libro è meglio di una pistola”

Il rappert Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo. Foto / Fanpage.it

Un chiaro riferimento ai “facili omicidi” di questi giorni, con l’aggiunta de “La Napoli che non vorrei”, seguita da un “basta”. Si sfoga così, su Instagram, il cantante Geolier (al secolo Emanuele Palumbo), il rapper partenopeo originario di Secondigliano. Lui, che ha un seguito enorme soprattutto tra i più giovani, ha voluto lanciare così un segnale dopo i recenti fatti di cronaca, che hanno visto due giovanissimi essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due minorenni, in due zone e contesti differenti: da una parte Emanuele Tufano, freddato a 15 anni in via Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I, nel cuore di Napoli; dall’altra Santo Romano, 19 anni, ucciso davanti il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio, mentre cercava di fare da paciere ad una rissa. E prima ancora, gli omicidi di Giovanbattista Cutolo, 24 anni, a piazza Municipio e quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, a Mergellina. Tutti giovanissimi uccisi a colpi d’arma da fuoco da coetanei.

La storia Instagram di Geolier

La storia Instagram di Geolier

Un messaggio lapidario quello di Geolieri: “Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta”. Il musicista napoletano, arrivato secondo all’ultimo Sanremo, parla chiaro ai suoi tantissimi fan. E mentre proliferano i messaggi per “disarmare Napoli”, come richiesto anche dall’arcivescovo metropolita di Napoli,…

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Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”

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Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”

Il 17enne fermato per l’omicidio di Santo Romano, 19 anni, ha confessato: “L’ho ucciso io, la pistola comprata in un campo rom”.

Santo Romano

Aveva inizialmente negato tutto, dicendo di non saperne nulla. Poi, nella tarda mattinata di oggi, ha ammesso agli inquirenti di avere ucciso lui Santo Romano, il 19enne morto per un colpo di pistola a San Sebastiano nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il 17enne, napoletano del quartiere di Barra, ha confessato il delitto al pubblico ministero della Procura dei Minori. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio, porto e detenzioni di armi, spari in luogo pubblico e droga: quest’ultima è stata ritrovata nell’automobile sequestrata dagli inquirenti ed all’interno della quale il 17enne avrebbe fatto fuoco contro Santo Romano, intervenuto a fare da paciere durante una lite tra coetanei. Oltre alla confessione, il 17enne ha aggiunto che avrebbe comprato l’arma in un campo rom.

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su di lui incrociando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, ovvero nei pressi del Municipio di San Sebastiano, con la testimonianza del 17enne amico di Santo Romano, rimasto ferito da uno dei due proiettili esplosi. Il giovane arrestato, che domani sarà sottoposto all’interrogatorio per la convalida del fermo, era stato scarcerato dall’Istituto di Pena Minorile di Nisida lo scorso 28 maggio: era stato condannato a un anno e mezzo, con pena sospesa, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini…

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Rientrati a casa i due sposi scomparsi a pochi giorni dalle nozze a Frattamaggiore

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Rientrati a casa i due sposi scomparsi a pochi giorni dalle nozze a Frattamaggiore

Sono rientrati a casa i due sposi scomparsi a Frattamaggiore, nel Napoletano: di loro si erano perse le tracce lo scorso 29 ottobre.

Sono rientrati a casa i due sposi scomparsi a pochi giorni dalle nozze a Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Lo riferisce Chi l’ha visto: c’era ansia e preoccupazione per la loro scomparsa. Dei due, infatti, si erano perse le tracce da martedì 29 ottobre scorso, pochi giorni dopo le nozze, avvenute dopo un periodo di convivenza. I due figli della coppia, un bambino di pochi mesi ed uno più grande che era figlio della donna, erano stati lasciati dai nonni. Poi, il nulla. Erano scattati allarmi e ricerche, del caso si era occupato anche don Maurizio Patriciello. Poi stamattina la lieta notizia: i due stanno bene e sono tornati a casa.

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