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Cronaca

Fiaccolata a Scampia per vittime e feriti della Vela Celeste

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Fiaccolata a Scampia per vittime e feriti della Vela Celeste

Fiaccolata a Scampia per i morti e i feriti nel crollo alla Vela Celeste

Ieri sera, una commovente fiaccolata è stata organizzata a Scampia, in memoria delle vittime e a sostegno dei feriti coinvolti nel drammatico crollo all’interno della Vela Celeste. Numerose persone hanno preso parte all’evento, manifestando solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia.

Presenza delle Autorità Locali

A testimoniare l’importanza dell’evento e la vicinanza delle istituzioni, erano presenti anche la vicesindaco Maria Lieto e l’assessore alla salute Luigi Santagada. La loro partecipazione ha avuto un forte valore simbolico, dimostrando l’impegno dell’amministrazione comunale nel supportare la comunità in questo momento di dolore e lutto.

La Tragedia del Crollo

Il crollo della Vela Celeste ha scosso profondamente l’intera comunità di Scampia. Questa struttura, da tempo in condizioni precarie, ha ceduto improvvisamente, causando la morte di diverse persone e il ferimento di altre. L’incidente ha sollevato numerose questioni sulla sicurezza edilizia e sulla necessità di interventi urgenti per prevenire ulteriori tragedie.

Solidarietà e Commozione

Durante la fiaccolata, i partecipanti hanno espresso il loro cordoglio attraverso canti, preghiere e minuti di silenzio. Le candeline accese e le espressioni di affetto lasciate intorno al luogo del disastro hanno creato un’atmosfera di grande partecipazione emotiva. Questa manifestazione ha dimostrato come, nei momenti di crisi, la comunità possa unirsi e trovare forza nella solidarietà.

Progetti Futuri e Raccolta Fondi

Oltre al sostegno emotivo, sono già in corso iniziative per raccogliere fondi destinati alle famiglie delle vittime e ai feriti. Sono stati istituiti diversi punti di raccolta e avviate campagne di sensibilizzazione per garantire un aiuto concreto a chi sta affrontando questa difficile prova. Inoltre, le istituzioni hanno promesso interventi immediati per la messa in sicurezza degli edifici della zona.

Per ulteriori dettagli sull’evento e per scoprire come contribuire alle iniziative di sostegno, è possibile leggere l’articolo completo su Fanpage.it.

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Cronaca

Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

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Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni

Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall

Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.

I carabinieri all'interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l'incidente

I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente

Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.

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Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

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Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli

Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.

Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

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Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida

Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.

È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.

L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.

Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…

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