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Cronaca

Ercolano, pretendono di passare: minacce a consigliere comunale

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Ercolano, pretendono di passare: minacce a consigliere comunale

Il consigliere comunale di Azione a Ercolano, Ciro Santoro, ha recentemente denunciato di essere stato minacciato e insultato da due giovani su uno scooter che, con arroganza, pretendevano di passare sul marciapiede al Corso Italia, chiedendogli di spostarsi.

Minacce e Insulti Documentati su TikTok

Ciro Santoro ha raccontato l’incidente attraverso un video su TikTok. “Dopo il mio rifiuto, i due hanno iniziato a minacciarmi e insultarmi,” ha spiegato nel video. “Altri cittadini presenti hanno cercato di dissuaderli con lo sguardo, ma loro sono scesi dal marciapiede continuando a rivolgersi a me in maniera aggressiva. Prima di andarsene, uno di loro mi ha sputato addosso.”

Denuncia ai Carabinieri

L’episodio è stato subito segnalato ai Carabinieri della locale Tenenza. Santoro ha aggiunto: “Questa è una situazione che affligge il Corso Italia e altre aree da molto tempo, una situazione che denuncio da anni in collaborazione con il collega Piero Sabbarese. Non possiamo più tollerare che chiunque si senta padrone del territorio, rendendo la città sempre più invivibile. Speriamo che le forze dell’ordine possano intervenire presto per cambiare questa mentalità.”

Il Commento di Piero Sabbarese

Anche Piero Sabbarese ha voluto esprimere il suo sdegno: “È inaccettabile ciò che è accaduto al mio amico e collega di partito, Ciro Santoro. È stato minacciato solo perché chiedeva il rispetto delle regole e di lasciare libero il marciapiede per i pedoni.”

Una Situazione che Si Protrae da Anni

Sabbarese ha sottolineato quanto sia critica la situazione: “Sono anni che denunciamo questi fatti. Scooter che sfrecciano impunemente sulle strade e sui marciapiedi, spesso senza casco. Questi comportamenti ostacolano il passaggio di persone anziane e bambini, rischiando gravi incidenti. Una città in balia di questi delinquenti è inaccettabile e un consigliere che cerca di fare il suo dovere viene aggredito.”

La Necessità di Interventi Decisi

Tempo fa, Sabbarese si era già recato dalle forze dell’ordine per rilasciare dichiarazioni spontanee. Ha concluso: “Bisogna agire con determinazione; le parole ormai non bastano più. I cittadini onesti meritano una città sicura.”

L’intero testo è una chiara chiamata all’azione per migliorare la sicurezza e il rispetto delle regole nella città di Ercolano, sperando che le autorità locali e le forze dell’ordine possano prendere misure efficaci per contrastare queste situazioni critiche.

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Cronaca

Ruba cellulare dal ristorante, i titolari: “Hanno anche svuotato i nostri conti correnti”

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Ruba cellulare dal ristorante, i titolari: “Hanno anche svuotato i nostri conti correnti”

Un uomo è entrato in pizzeria a Napoli e rubato un cellulare nei pressi del registratore di cassa. Poi i proprietari hanno scoperto che, da quel dispositivo, sono riusciti anche a svuotare i conti correnti privati ed aziendali.

Ha rubato il cellulare dalla cassa di un ristorante al Vomero, poi si è allontanato. Ma i proprietari hanno anche scoperto che, proprio attraverso il cellulare, sono anche riusciti a svuotare i loro conti correnti. La vicenda è accaduta a Napoli, protagonista è la pizzeria Gorizia 1916 di via Bernini, che ha anche diffuso in Rete le immagini del furto. Dalle immagini si vede una persona entrare, guardarsi un po’ attorno e, appena nessuno è focalizzato su di lui, afferrare un cellulare nei pressi della cassa e scappare. Ma l’amara scoperta, per i proprietari, è avvenuta nelle ore successive, quando i loro conti correnti sono stati svuotati.

I due hanno infatti spiegato su Facebook:

Volevo condividere con tutti voi (e oltre) il disprezzo, la rabbia e la violenza che abbiamo provato a causa di un truffaldino che, studiando bene la zona, i movimenti e gli oggetti intorno da poter rubare, ha ben pensato di sottrarre un cellulare ad un uomo che lavora 20 ore al giorno, impegnato per l’appunto ad accogliere e far accomodare, come ogni giorno, i suoi ospiti nella nostra amata Gorizia 1916. Purtroppo non era un semplice furto. Il cellulare in questione è finito in mani di hackers che hanno disattivato il blocco, preso possesso dell’id Apple e rubato l’accesso ai conti bancari cambiando le password, lasciandoci lì impotenti mentre i conti aziendali e privati venivano velocemente prosciugati. Ci appelliamo a…

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Cronaca

Indagata l’insegnante aggredita a Castellammare da 30 genitori: sequestrato il suo cellulare

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Indagata l’insegnante aggredita a Castellammare da 30 genitori: sequestrato il suo cellulare

L’insegnante aggredita in una scuola media di Castellammare è stata iscritta nel registro degli indagati: si tratta di un atto dovuto per consentire accertamenti sul suo cellulare, dopo la denuncia presentata da alcuni genitori su alcune presunte chat con gli alunni.

È stata iscritta nel registro degli indagati l’insegnate di sostegno dell’istituto scolastico Salvati, a Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, che lo scorso 14 novembre è stata aggredita a scuola da un gruppo di circa 30 genitori. Si tratta di un atto dovuto, quello della Procura di Torre Annunziata, che indaga sulla vicenda, per consentire ulteriori accertamenti anche sul cellulare della docente, che è stato sequestrato in seguito alla denuncia presentata da cinque genitori, che già nei giorni scorsi avevano raccontato della possibile esistenza di una chat tra l’insegnante e alcuni alunni nella quale la donna avrebbe inviato audio e video con riferimenti a sfondo sessuale.

Parallelamente, gli sforzi degli investigatori si stanno concentrando anche sull’aggressione subita dalla docente. Come detto, lo scorso 14 novembre, circa 30 genitori si sarebbero presentati all’istituto Salvati, che sorge a Scanzano, quartiere periferico di Castellammare, e avrebbero aggredito l’insegnante, che ha riportato un trauma cranico per i colpi ricevuti e ha dovuto fare ricorso alle cure mediche; nell’aggressione è rimasto ferito anche il padre della docente, anch’egli presente a scuola in quel momento, che ha invece riportato la frattura di un polso dopo essere intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Picchiano un 18enne con il suo stesso casco per prendergli la moto: nei guai tre giovani nel Napoletano

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Picchiano un 18enne con il suo stesso casco per prendergli la moto: nei guai tre giovani nel Napoletano

Per un 26enne, un 20enne e un 19enne è scattata la misura dell’obbligo di dimora. I tre, lo scorso 22 aprile, a Sant’Antonio Abate, hanno aggredito un 18enne allo scopo di rapinarlo della sua moto.

Tre giovani nei guai a Sant’Antonio Abate, nella provincia di Napoli: si tratta di un 26enne, un 20enne e un 19enne, nei confronti dei quali, come disposto dalla Procura di Torre Annunziata, è scattato l’obbligo di dimora: i tre sono accusati, in concorso, di lesioni personali aggravate, mentre a due di loro viene contestata anche la tentata rapina, nei confronti di un 18enne. Per il 19enne e il 26enne, inoltre, è stato disposto anche che non si allontanino dalle rispettiva abitazioni tra le ore 20 e le ore 7 del giorno successivo.

I fatti sono avvenuti lo scorso 22 aprile a Sant’Antonio Abate quando i tre, insieme a un minorenne, avrebbero aggredito il 18enne, colpendolo con calci e pugni e poi picchiandolo con il suo stesso casco, che gli era stato strappato dalle mani, nel tentativo di rubargli la motocicletta. Tuttavia, la reazione del 18enne e l’intervento di un amico e di un passante, aveva fatto sì che i tre giovani desistessero dal tentativo di rapina e si dessero alla fuga.

Le successive indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura oplontina, si sono avvalse delle immagini telecamere di videosorveglianza della zona e delle testimonianze delle persone coinvolte e hanno permesso di pervenire all’identità dei tre giovani, nei confronti dei quali è scattata oggi la misura cautelare dell’obbligo di dimora.

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