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Cronaca

Don Patriciello: “Stop ai ghetti, abbatterei tutte le vele”

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Don Patriciello: “Stop ai ghetti, abbatterei tutte le vele”

Don Maurizio Patriciello e la Tragedia del Vela Celeste di Scampia: "Una Tragedia Annunciata"

Caivano, Napoli — "Questa è una tragedia annunciata". Queste sono le parole di Don Maurizio Patriciello, il sacerdote che rappresenta le periferie campane, durante un’intervista rilasciata al QN. Parlando dalla sua chiesa di Caivano, Patriciello ha commentato la tragica vicenda legata alla Vela Celeste di Scampia, un’area nota per le sue problematiche sociali e strutturali.

Errori Ininterrotti e Progetti Fallimentari

Secondo Don Maurizio, molti errori si sarebbero potuti evitare. "Tantissimi errori in sequenza ininterrotta. Come si è potuto pensare di ammassare migliaia di famiglie in un’area priva di servizi, dentro un progetto fallimentare sin dalla sua concezione?" ha affermato. Le sue parole risuonano come una denuncia contro le scelte urbanistiche e sociali che hanno portato all’attuale situazione. "Persino la beffa delle passerelle che dovevano richiamare i vicoli di Napoli. Come quella che è crollata".

La Vela Celeste: Simbolo di Degrado e Rinascita?

La tragedia è avvenuta nella Vela Celeste, un edificio che si trova in fase di ristrutturazione e che si spera di salvare. Don Patriciello esprime però un’opinione contraria: "Io queste Vele le abbatterei tutte. Compresa l’azzurra. Come può diventare l’icona della riqualificazione dopo la tragedia? Naturalmente sperando che il bilancio di morte non si aggravi".

La Necessità di Ripensare le Città

Per Don Patriciello è fondamentale ripensare il modello urbanistico delle città: "Basta costruire città fatte di isole separate. Perché anche i quartieri modello, dove abitano ricchi o benestanti, a modo loro sono ghetti. Le città vanno ripensate e mescolate". Il sacerdote sottolinea l’urgenza di un cambiamento urbano che possa eliminare le differenze e le contraddizioni tra diverse aree della città.

Reazioni Immediate e Mirate

Infine, Patriciello lancia un appello affinché ogni tragedia legata al degrado venga seguita da una reazione concreta da parte dello Stato. "Dobbiamo agire. Altrimenti le contraddizioni delle periferie esploderanno. Perché una società che esclude sistematicamente i poveri prima o poi paga dazio. A Caivano lo Stato ha reagito. Auspico che a ogni tragedia del degrado corrisponda una reazione mirata per prassi costante".

Concludendo la sua intervista, Don Maurizio esprime speranza, ma anche una forte critica sociale, invitando a non sottovalutare i segnali di allarme lanciati dalle periferie italiane.

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