Cronaca
Crollo Scampia: gravi due donne, ore cruciali per bimbe
Napoli. Due delle tre donne ricoverate ieri sera presso l’Ospedale Cardarelli a seguito del crollo di un ballatoio alla Vela Celeste di Scampia sono in condizioni critiche.
Condizioni Critiche delle Donne Ricoverate
Le donne, trasportate in ospedale con urgenza dalle ambulanze del 118, sono state classificate come codice rosso a causa delle loro gravi condizioni. Attualmente, le due donne più gravi si trovano nei letti di rianimazione del padiglione di emergenza, con prognosi riservata per i traumi subiti.
La terza donna, che ha riportato una frattura a un braccio, schiacciamento toracico e un forte stato confusionale, è stata trasferita al Trauma Center per cure appropriate.
Supporto Psicologico e Assistenza
La Direzione Sanitaria del Cardarelli ha attivato il supporto psicologico per i familiari delle pazienti ricoverate, avvalendosi di un’equipe di psicologi interni. Questo intervento è fondamentale per fornire sostegno emotivo in un momento così critico.
Condizioni delle Bambine Ferite
Le due bambine di 7 e 4 anni, ricoverate in condizioni gravissime all’ospedale Santobono, sono ancora in rianimazione a causa di un trauma cranico da schiacciamento e di un edema cerebrale. I medici hanno realizzato interventi chirurgici per decomprimere il cranio e stabilizzare le loro condizioni.
Prognosi e Speranze
La prognosi delle bambine è riservata, e solo nelle prossime 72 ore sarà possibile valutare l’evoluzione clinica. Il direttore medico del Santobono, la dottoressa Daniela Schiavone, ha sottolineato la gravità della situazione e l’importanza del lavoro dei medici, elogiando al contempo la forza dimostrata dalle piccole pazienti.
Le altre bambine ricoverate, sebbene ferite, non sono in pericolo di vita. Le autorità sanitarie continuano a monitorare attentamente la situazione per garantire l’assistenza necessaria ai feriti e agli sfollati.
Fonte
Cronaca
Ucciso con un proiettile alla testa dall’amico, domani Renato Caiafa davanti al gip
Martedì 12 novembre Renato Caiafa davanti al gip per l’udienza di convalida del fermo; il ragazzo anche denunciato per la morte di Arcangelo Correa.
A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra
Si terrà domani, martedì 12 novembre, l’udienza di convalida del fermo emesso nei confronti di Renato Caiafa, il 19enne accusato di possesso e ricettazione di una pistola, l’arma da cui è partito il proiettile che ha ucciso l’amico 18enne Arcangelo Correra nella notte del 9 novembre in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli.
Il giovane fermato: “Colpo partito per errore”
Il ragazzo, che si è costituito in Questura poche ore dopo la tragedia su impulso di una zia, è stato anche denunciato a piede libero per omicidio colposo: secondo la sua versione, su cui sono in corso accertamenti, il colpo sarebbe partito per errore mentre il giovane e gli amici maneggiavano l’arma. La pistola, una calibro 9 con matricola abrasa, sarebbe stata trovata poco prima sullo pneumatico di un’automobile parcheggiata nella zona.
Ad accompagnare Correra in ospedale erano stati gli stessi amici, tra cui Caiafa che subito dopo si era poi dileguato, salvo poi tornare sui suoi passi e presentarsi in via Medina. Il 19enne era arrivato al Pronto Soccorso in condizioni disperate, poco prima delle 11 i sanitari ne hanno constatato il decesso.
La mamma di Renato Caiafa: “Chiedo scusa alla famiglia di Arcangelo. Per rispetto ho lasciato Forcella”
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Cronaca
Tragedia ad Afragola, morto operaio di 43 anni: caduto dal terzo piano
Un operaio di 43 anni è deceduto questa mattina ad Afragola (Napoli); sarebbe caduto dal terzo piano di un palazzo in costruzione.
Immagine di repertorio
Un operaio è deceduto dopo essere caduto dal terzo piano di uno stabile ad Afragola, in provincia di Napoli; è avvenuto nella mattinata di oggi, 11 novembre, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale. Stando ai primi accertamenti l’uomo era al lavoro quando avrebbe perso l’equilibro; inutili i tentativi di soccorso: è morto sul colpo.
La tragedia poco dopo le 11 in via Roma, all’altezza dei civici 29/31. La vittima è un italiano di 43 anni, si trovava al terzo piano di uno stabile in costruzione. Sono in corso indagini per la ricostruzione dell’incidente; parallelamente, sono stati avviati gli accertamenti sull’inquadramento lavorativo dell’uomo.
Cronaca
Omicidio Arcangelo Correra, le indagini: la pistola e il proiettile di calibro diverso
La provenienza dell’arma che ha ucciso Arcangelo Correra è uno degli elementi fondamentali dell’inchiesta: si dovrà capire se è stata trovata o se era già in possesso di Renato Caiafa.
Il proiettile rinvenuto sul luogo del ferimento
Una Beretta calibro 9×21, arrivata da chissà dove e finita chissà come tra le mani di Renato Caiafa, che ha sparato e ha centrato alla fronte Arcangelo Correra, uccidendolo. E un proiettile a terra che potrebbe non essere legato alla vicenda: è di un calibro diverso. Sono i punti su cui stanno lavorando gli inquirenti per fare luce sulla morte del 18enne napoletano. L’arma è considerata clandestina perché la matricola è stata cancellata e si dovrà capire se è stata trovata pochi minuti prima della tragedia, come sostiene il ragazzo reo confesso, o se, al contrario, era già nelle disponibilità del giovane.
La morte di Arcangelo Correra a Napoli
Il 18enne è stato ferito gravemente poco prima delle 5 di sabato in piazzetta Sedil Capuano, adiacente a via dei Tribunali. A portarlo in ospedale sono stati gli amici, in scooter. Poche ore dopo, intorno alle 11, il decesso. Renato Caiafa, dopo aver accompagnato l’amico in ospedale, è inizialmente fuggito, per poi presentarsi in Questura, convinto da una zia; è stato ascoltato insieme all’amico che era con lui.
Ha parlato di un incidente: il colpo sarebbe partito per errore mentre si stavano passando la pistola, avrebbe scarrellato e l’arma avrebbe sparato. Al momento Caiafa, 19 anni, è in carcere con l’accusa di porto e…