Cronaca
Casalnuovo: 35enne denunciato per maltrattamento animali
Casalnuovo: Denunciato 35enne per Maltrattamento di Animali
Un uomo di 35 anni di Casalnuovo di Napoli è stato denunciato per maltrattamento di animali dai Carabinieri della Tenenza locale, in collaborazione con la Polizia Locale e le Guardie Zoofile. L’intervento è scaturito a seguito della diffusione di video sui social network e di segnalazioni da parte di cittadini preoccupati, che avevano assistito al maltrattamento di un cane chiamato Zaira.
Dettagli dell’Incidente
Le forze dell’ordine sono entrate in azione dopo aver visionato un video che mostra l’uomo percuotere violentemente Zaira, un cane di razza pitbull, che si trovava su un balcone. Grazie a precise procedure di osservazione e all’analisi della registrazione, i Carabinieri sono riusciti a identificare rapidamente il colpevole.
Reati Contestati
Il 35enne è stato accusato di numerosi reati, tra cui il maltrattamento di animali, mancata iscrizione all’anagrafe canina, detenzione di cane alla catena e malgoverno di animali. L’uomo dovrà anche pagare una multa di 900 euro. L’animale, trovato in condizioni di salute precarie, è stato sequestrato e affidato al Comune di Casalnuovo di Napoli. Attualmente Zaira è in cura presso il canile comunale, dove riceve le attenzioni necessarie da parte di un veterinario.
Intervento degli Attivisti e delle Autorità Locali
Gabriel Aiello, un attivista locale, ha immediatamente preso in carico la segnalazione, allertando le autorità competenti e mobilitando le guardie zoofile. La Consigliera Roberta Gaeta, Garante Regionale per la Tutela degli Animali, insieme al Co-Portavoce regionale di Europa Verde Visone Rosario Visone, ha fornito supporto sul luogo durante le operazioni.
Visone e Gaeta hanno dichiarato: "Seguiremo passo dopo passo l’evolvere della situazione finché Zaira non troverà una nuova famiglia. Ci aspettiamo una punizione esemplare per il balordo che era il suo padrone."
Anche il deputato Francesco Emilio Borrelli ha espresso il proprio sostegno, ricordando il suo impegno nel far approvare un emendamento per sanzionare chi tiene gli animali domestici in catene. "Quello è stato un primo passo per tutelare i diritti degli animali. Adesso, nonostante il disinteresse del governo verso i diritti degli animali, bisogna impegnarsi sempre di più", ha affermato Borrelli, a cui si erano rivolti vari cittadini.
Cronaca
Cede una parte della tettoia al Maximall Pompei, travolto un operaio di 29 anni
Un operaio di 29 anni è stato travolto questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata dalla caduta di una tettoia: è in ospedale.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall
Incidente sul lavoro questa mattina al Centro Commerciale Maximall Pompei di Torre Annunziata: una parte della tettoia ha ceduto travolgendo un operaio di 29 anni. L’uomo, in stato di incoscienza, è stato portato all’Ospedale del Mare di Ponticelli dal personale del 118, per politraumi da schiacciamento. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sequestrata l’area coinvolta all’interno del Centro Commerciale da parte della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’indagine. Sulla vicenda indagano i carabinieri: sul posto anche personale dell’Asl. Al momento il Centro Commerciale è chiuso al pubblico in vista dell’inaugurazione che si terrà giovedì 28 novembre.
I carabinieri all’interno del centro commerciale Maximall dove è avvenuto l’incidente
Le condizioni dell’operaio sono considerate gravi: l’episodio è avvenuto questa mattina, ma non è chiaro se possa essere imputabile alle pessime condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla Campania, con forti raffiche di vento e pioggia già da questa notte. Sulla vicenda è chiamata ora a fare chiarezza la Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio. L’operaio di 29 anni è all’Ospedale del Mare per politraumi da schiacciamento riportati nell’incidente.
Cronaca
Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli
Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.
Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.
Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…