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Cronaca

Cardarelli di Napoli lancia campagna social per donare sangue

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Cardarelli di Napoli lancia campagna social per donare sangue

Un atto di generosità che giova non solo al prossimo ma anche a te stesso. Ma perché è così importante donare il sangue durante l’estate?

L’importanza della donazione estiva

Con l’arrivo dei mesi caldi, la richiesta di sangue per interventi chirurgici, terapie salvavita e situazioni di emergenza tende a crescere, mentre il numero di donazioni spesso cala. Il Cardarelli di Napoli necessita di circa 1500 litri di sangue ogni mese per sostenere le sue attività.

Il Cardarelli di Napoli: una missione di solidarietà

Il Cardarelli di Napoli sta lanciando una campagna social per incentivare la donazione di sangue, un elemento vitale per il buon funzionamento dell’ospedale. L’obiettivo è di far comprendere l’importanza di questo gesto di altruismo e le sue ricompense.

Donare il sangue: un check-up gratuito per te

Ogni donatore al Cardarelli riceverà gratuitamente esami del sangue e test per le malattie infettive, un ulteriore incentivo per chi desidera contribuire alla collettività. Questo controllo medico può essere fondamentale per la tua salute.

Modalità di donazione

Se desideri donare, puoi recarti al Cardarelli tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 12:00 presso il Centro Trasfusionale al piano terra del Padiglione E. Per la donazione di plasma, è necessario prenotare un appuntamento chiamando il numero 081/7472489 – 331/6702222 o effettuando una prenotazione online tramite il sito ufficiale del Cardarelli: Prenota qui.

Un piccolo gesto per salvare una vita

Donare il sangue è un atto semplice che può avere un impatto enorme sulla vita di qualcuno. Ogni donazione può fare la differenza e contribuire a salvare vite. Non aspettare, recati al Cardarelli e compi un atto di grande solidarietà.

Condividi la tua esperienza sui social e aiuta a far crescere la consapevolezza sull’importanza della donazione di sangue. Ogni goccia conta!

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Cronaca

Santo Romano, ucciso a San Sebastiano: “Difficilmente qualcuno indosserà la sua maglia”

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Santo Romano, ucciso a San Sebastiano: “Difficilmente qualcuno indosserà la sua maglia”

A Fanpage.it parla il presidente del Micri, la squadra di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo di pistola a San Sebastiano.

Giuseppe Visone, presidente dell’ASD Micri

“Difficile che qualcun altro possa indossare questa maglia, dopo quello che è successo”. Così Giuseppe Visone, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Micri, la squadra calcistica di Pomigliano d’Arco dove giocava Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo d’arma da fuoco nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. “Sembra di vivere in un incubo, e invece è la cruda realtà”, commenta Visone a Fanpage.it, mostrando la maglia numero uno indossata dal giovane. “Erano 15 anni che stava con noi, finiva di lavorare la sera e veniva ad allenarsi. Qui ci stava cinque volte a settimana, più la partita il sabato o la domenica, praticamente trascorreva tutta la settimana qui”.

Visone ha affidato ai microfoni di Fanpage.it il suo ricordo del giovane: “Era un ragazzo umile, serio, molto più grande della sua età vista la sua maturità. Da uomo di sport ti dico che è difficile tenere insieme tante persone, tante teste, tante situazioni diverse”, ha proseguito Giuseppe Visone, “però bisogna educarli e fargli capire ogni giorno qual è la strada giusta. Perché nel momento in cui desisti e lasci perdere, hai perso. E ieri sera (venerdì sera, ndr) abbiamo perso tutti”. E ora che guarda la maglia con il numero uno che indossava il giovane, non ha dubbi: “I compagni sono…

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Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”

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Lo sfogo di Geolier: “Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta”

Il rapper napoletano si sfoga su Instagram. Appena un mese fa aveva detto agli studenti di Pompei: “Un libro è meglio di una pistola”

Il rappert Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo. Foto / Fanpage.it

Un chiaro riferimento ai “facili omicidi” di questi giorni, con l’aggiunta de “La Napoli che non vorrei”, seguita da un “basta”. Si sfoga così, su Instagram, il cantante Geolier (al secolo Emanuele Palumbo), il rapper partenopeo originario di Secondigliano. Lui, che ha un seguito enorme soprattutto tra i più giovani, ha voluto lanciare così un segnale dopo i recenti fatti di cronaca, che hanno visto due giovanissimi essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due minorenni, in due zone e contesti differenti: da una parte Emanuele Tufano, freddato a 15 anni in via Carminiello al Mercato all’angolo con corso Umberto I, nel cuore di Napoli; dall’altra Santo Romano, 19 anni, ucciso davanti il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio, mentre cercava di fare da paciere ad una rissa. E prima ancora, gli omicidi di Giovanbattista Cutolo, 24 anni, a piazza Municipio e quello di Francesco Pio Maimone, 18 anni, a Mergellina. Tutti giovanissimi uccisi a colpi d’arma da fuoco da coetanei.

La storia Instagram di Geolier

La storia Instagram di Geolier

Un messaggio lapidario quello di Geolieri: “Facili omicidi. La Napoli che non vorrei. Basta”. Il musicista napoletano, arrivato secondo all’ultimo Sanremo, parla chiaro ai suoi tantissimi fan. E mentre proliferano i messaggi per “disarmare Napoli”, come richiesto anche dall’arcivescovo metropolita di Napoli,…

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Cronaca

Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”

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Santo Romano ucciso a 19 anni nel Napoletano, confessa il 17enne fermato: “L’ho ucciso io”

Il 17enne fermato per l’omicidio di Santo Romano, 19 anni, ha confessato: “L’ho ucciso io, la pistola comprata in un campo rom”.

Santo Romano

Aveva inizialmente negato tutto, dicendo di non saperne nulla. Poi, nella tarda mattinata di oggi, ha ammesso agli inquirenti di avere ucciso lui Santo Romano, il 19enne morto per un colpo di pistola a San Sebastiano nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il 17enne, napoletano del quartiere di Barra, ha confessato il delitto al pubblico ministero della Procura dei Minori. Le accuse nei suoi confronti sono di omicidio, porto e detenzioni di armi, spari in luogo pubblico e droga: quest’ultima è stata ritrovata nell’automobile sequestrata dagli inquirenti ed all’interno della quale il 17enne avrebbe fatto fuoco contro Santo Romano, intervenuto a fare da paciere durante una lite tra coetanei. Oltre alla confessione, il 17enne ha aggiunto che avrebbe comprato l’arma in un campo rom.

Le indagini dei carabinieri si sono concentrate su di lui incrociando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, ovvero nei pressi del Municipio di San Sebastiano, con la testimonianza del 17enne amico di Santo Romano, rimasto ferito da uno dei due proiettili esplosi. Il giovane arrestato, che domani sarà sottoposto all’interrogatorio per la convalida del fermo, era stato scarcerato dall’Istituto di Pena Minorile di Nisida lo scorso 28 maggio: era stato condannato a un anno e mezzo, con pena sospesa, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini…

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