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Cronaca

Capodimonte, strada appena riasfaltata distrutta per lavori Enel

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Capodimonte, strada appena riasfaltata distrutta per lavori Enel

Sopralluogo a Capodimonte: Enel Distrugge la Strada Appena Rinnovata

Napoli – Il deputato Francesco Emilio Borrelli e il consigliere della Municipalità III, Carlo Restaino, hanno effettuato una ispezione in via Miano, vicino al Real Bosco di Capodimonte. Il motivo della visita è stato l’avvio dei lavori di posa di cavi da parte dell’Enel, che stanno gravemente danneggiando il manto stradale, rifatto solo due mesi fa.

Rifacimento dell’Asfalto Vanificato

Appena due mesi fa, la strada era stata soggetta a lavori di rifacimento dell’asfalto, costati ingenti risorse pubbliche. Ora, l’intervento dell’Enel sta nuovamente distruggendo quel manto stradale appena riparato. I lavori stanno creando notevoli disagi alla viabilità, con chiusure parziali e totali che peggiorano ulteriormente la situazione.

I Disagi per i Cittadini

I residenti e i cittadini del quartiere avevano già dovuto affrontare numerosi disagi a causa delle chiusure delle strade per ben sei mesi. Oggi, trovano nuovamente interrotta la viabilità a causa di nuovi cantieri che non fanno altro che aggravare la situazione già critica. La qualità della vita dei residenti è drasticamente compromessa.

La Richiesta di Rimedi e Azioni Legali

“Chiediamo che i dirigenti del Comune responsabili di questo spreco di denaro pubblico e del disagio inflitto ai cittadini vengano ‘arrestati’ e che risarciscano di tasca propria per questo scempio", dichiarano Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, e Carlo Restaino, consigliere della Municipalità III per Europa Verde. Non è accettabile che una strada, consegnata rinnovata solo due mesi fa, torni ad essere distrutta e ingombra di cantieri che ne ostacolano la circolazione.

Appello a Una Indagine Approfondita

"La situazione è nuovamente fuori controllo, con cantieri che bloccano la circolazione e una strada di nuovo distrutta senza che vengano effettuati lavori di copertura adeguati. I residenti e i cittadini subiscono continui disagi e gravi problemi alla viabilità. Questi comportamenti sono gravemente colpevoli e non possono rimanere impuniti. Chiedo che si apra un fascicolo di indagine per individuare i responsabili di questo scempio e comprendere le ragioni di tali decisioni", concludono Borrelli e Restaino.

La questione è ora nelle mani delle autorità competenti, con l’auspicio che si possa trovare una rapida soluzione che risarcisca i cittadini e ripristini la viabilità nel quartiere.

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Incendio distrugge appartamento a San Giuseppe Vesuviano, le fiamme partite dal camino

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Incendio distrugge appartamento a San Giuseppe Vesuviano, le fiamme partite dal camino

Due coniugi in ospedale a San Giuseppe Vesuviano (Napoli): il loro appartamento ha preso fuoco, l’incendio sarebbe collegato all’accensione del camino.

Immagine di repertorio

Le fiamme sarebbero partite dal camino, avrebbero raggiunto le tende e gli altri arredi, divorando in pochi minuti i mobili: sono ancora in corso accertamenti per l’incendio che, nel tardo pomeriggio di ieri, 19 novembre, ha distrutto completamente un appartamento a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli; dentro c’erano due coniugi di 62 e 59 anni, rimasti intossicati e accompagnati in ospedale ma le cui condizioni non destano preoccupazione.

Sul posto, a seguito dell’allarme, sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano della Polizia di Stato. L’incendio, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe collegato all’accensione del camino; non è chiaro se si sia trattato di una distrazione o se, al contrario, possa essere riconducibile ad un malfunzionamento.

Al termine delle operazioni di spegnimento la casa era distrutta: le fiamme avevano raggiunto in pochissimo tempo anche le altre stanze, avvolgendo mobilia e suppellettili. Le due persone all’interno, un uomo di 62 anni e la moglie di 59 anni, sono state soccorse e accompagnate all’ospedale di Nola; non hanno riportato ferite di rilievo ma sono state trattenute in osservazione per intossicazione e affidate alle cure mediche.

Fonte Verificata

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Esplosione Ercolano, il dolore della mamma delle gemelle morte: “Mi avete spezzato il cuore, principesse”

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Esplosione Ercolano, il dolore della mamma delle gemelle morte: “Mi avete spezzato il cuore, principesse”

Le tre vittime erano al primo giorno di lavoro. Denunciato il proprietario dell’immobile di Ercolano trasformato in fabbrica abusiva di fuochi d’artificio.

Le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito

Sara e Aurora Esposito che ballano spalla a spalla, poi una foto mentre sono al mare, i loro visi sorridenti: le immagini scorrono nel video pubblicato su Facebook da Lucia Occhibelli, la mamma delle due gemelle morte nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva ad Ercolano (Napoli). Pochi secondi, è la ricondivisione di uno dei tanti post comparsi nelle ultime ore. E ad accompagnare il video c’è un messaggio straziante: “Mi avete spezzato il cuore, voi due principesse, il mio dolore è immenso e indescrivibile”.

Sara, Aurora e Samuel, le tre vittime dell’esplosione ad Ercolano

Le due 26enni sono state uccise dalla deflagrazione nel primo pomeriggio del 18 novembre, intorno alle 15. Era il loro primo giorno di lavoro in quella fabbrica abusiva, allestita in un immobile di contrada Patacca, al confine con San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano. Una fabbrica fantasma, inesistente: nessuna autorizzazione, nessuna precauzione.

Le ragazze, stando a quanto emerso successivamente, si occupavano del confezionamento dei botti. Samuel Tafciu, 18 anni, la terza vittima, era invece quello che maneggiava la polvere pirica: è stato investito in pieno dallo scoppio, il corpo è stato sbalzato a decine di metri di distanza. I corpi delle ragazze sono stati recuperati soltanto ieri mattina: il giorno precedente i soccorritori hanno dovuto fermarsi per la messa in sicurezza, l’intera area era cosparsa di materiale esplosivo e…

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Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online

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Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online

La Squadra Mobile di Napoli ha arrestato 12 persone, ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo su un sistema di consegne di droga e cellulari nel carcere di Secondigliano. Gli ordini arrivavano dal reparto di Alta Sicurezza.

Immagine di repertorio

Una vasta operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di 12 persone – 10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari – ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo in piedi un sistema per introdurre, attraverso droni altamente tecnologici, droga e cellulari all’interno del carcere di Secondigliano. E proprio grazie a un cellulare, secondo gli inquirenti, i carichi e le spedizioni venivano gestite, addirittura da un detenuto, ritenuto esponente di spicco della Vanella Grassi, che si trovava nel reparto di Alta Sicurezza del carcere, quello in cui, appunto, sono ospitati i detenuti condannati per camorra. Stando a quanto appreso dagli inquirenti nel corso dell’attività investigativa, grazie ai cellulari introdotti in carcere, c’era anche chi effettuava ordini su una nota piattaforma di acquisti online.

I cellulari erano tutti intestati a cittadini extracomunitari

L’attività investigativa ha permesso di accertare come il traffico fosse stato organizzato da Nico Grimaldi, ritenuto esponente di spicco del clan, da sua madre Rita Pitirollo e dalla moglie, Addolorata De Falco. Gli ordini dei detenuti arrivavano all’esterno del carcere e, ad autorizzare l’invio dei droni e quindi delle spedizioni era proprio la madre di Grimaldi. Le indagini hanno rivelato che tutti i telefoni e le relative utenze erano intestati a cittadini…

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