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Cronaca

Boss spietato Patrizio Bosti voleva impiccare il genero ribelle

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Boss spietato Patrizio Bosti voleva impiccare il genero ribelle

La camorra e le minacce di morte

Napoli. Secondo il procuratore capo Nicola Gratteri, la camorra si è evoluta ma continua a utilizzare metodi feroci come le minacce di morte ai familiari di pentiti per intimidirli. È quanto è emerso dalle indagini sul nucleo familiare del boss Patrizio Bosti, fondatore insieme ai cognati Mallardo e Contini della potente Alleanza di Aecondigliano con i Licciardi.

Patrizio Bosti: un boss spietato

Patrizio Bosti, recentemente fermato in carcere da una nuova ordinanza, è emerso come un boss senza scrupoli, pronto a tutto per mantenere il potere. Ha minacciato di morte i nipoti per silenziare il genero Luca Esposito, collaboratore di giustizia che aveva rivelato segreti del clan. Le minacce sono state fatte tramite lettere apparentemente affettuose ma criptiche.

Le alleanze e gli affari dei Contini

I Contini, considerati la cosca più potente di Napoli, hanno stretto alleanze con Mallardo e Licciardi per formare l’Alleanza di Secondigliano negli anni ’80. Questo connubio ha rafforzato il loro dominio e ampliato i traffici illeciti, inclusi il riciclaggio di denaro da droga ed estorsioni.

Un colpo al cuore del clan

Le recenti operazioni delle forze dell’ordine hanno colpito duramente i Bosti, in particolare il gruppo di Patrizio, figura di spicco della cosca. Legati ai Contini da un matrimonio, i Bosti rappresentano una parte significativa del clan.

Nuove accuse e un clan sotto assedio

L’ordinanza di custodia cautelare ha portato all’arresto di diversi membri del clan, inclusi Patrizio Bosti, i suoi figli e Luca Esposito. Le accuse includono minacce gravi e tentativi di ostacolare la collaborazione con la giustizia, rappresentando un duro colpo per i Contini.

La zona grigia dell’economia

Colpire i Contini significa colpire la zona grigia dell’economia, dove le attività illecite si mescolano con quelle legali. Qui il clan ricicla i proventi illeciti, danneggiando il tessuto imprenditoriale sano e alimentando la corruzione. Le forze dell’ordine mirano a smantellare questo sistema per privare il clan di una fonte fondamentale di potere.

Gratteri: La lotta contro la Camorra

Il procuratore Nicola Gratteri ha sottolineato l’importanza della lotta contro la Camorra e la necessità di un impegno costante da parte delle istituzioni e della cittadinanza per debellare il malaffare. Ha evidenziato la presenza di una Camorra evoluta e ricca sul piano imprenditoriale, che richiede un’azione decisa per contrastarla.

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