Cronaca
Arrestato lo stalker 35enne che ha perseguitato Federica per 18 mesi
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# Arrestato lo Stalker di Federica: L’Incubo Durato un Anno e Mezzo
La vicenda di Federica, già raccontata da Fanpage.it nel 2023, è tornata sotto i riflettori qualche settimana fa. Il padre della giovane ha scritto una lettera aperta al sindaco di Bacoli per denunciare le persecuzioni subite dalla figlia.
La Denuncia del Padre
Il padre di Federica, disperato per l’incubo che la figlia stava vivendo, ha deciso di rivolgersi direttamente al primo cittadino. Nella sua lettera, ha descritto in dettaglio le molestie e le pressioni psicologiche che hanno tormentato Federica per oltre un anno e mezzo. L’uomo ha chiesto un intervento immediato per fermare l’oppressore e proteggere la sua famiglia.
Lo Stalker Arrestato
Le autorità hanno risposto prontamente alla denuncia. Dopo indagini approfondite, lo stalker, ex partner di Federica, è stato finalmente arrestato. Le testimonianze raccolte e le prove documentate hanno contribuito in modo decisivo a mettere fine a questo lungo periodo di angoscia.
Le Conseguenze Psicologiche
Il calvario subito da Federica non è solo fisico ma anche psicologico. Le persecuzioni hanno lasciato cicatrici profonde nella sua mente, rendendo difficile per lei condurre una vita normale. Il sostegno psicologico e familiare diventa ora essenziale per aiutarla a superare questo trauma.
Il Ruolo dei Media
L’attenzione mediatica ha giocato un ruolo cruciale nel risolvere il caso. La copertura giornalistica dell’accaduto ha sensibilizzato l’opinione pubblica e ha messo pressione sulle autorità affinché agissero rapidamente. Questa vicenda evidenzia l’importanza dei media nel dare voce a chi subisce ingiustizie.
Un Appello alla Società
La storia di Federica è purtroppo una tra molte altre, ma insegna l’importanza di non restare in silenzio di fronte alle violenze. È fondamentale che le vittime trovino il coraggio di denunciare e che la società e le istituzioni siano pronte a proteggere chi è più vulnerabile.
Cronaca
Picchia la compagna fino a farla svenire, arrestato. Era già finito in manette per stalking alla ex
In carcere un trentenne dello Sri Lanka, rintracciato dalla Polizia di Stato a Napoli: aveva picchiato la donna provocandole gravi lesioni e si era reso irreperibile.
Immagine di repertorio
Aveva aggredito la compagna, l’aveva presa a calci e pugni fino a farle perdere i sensi e poi era scappato. E, è emerso dalle indagini, anche in passato si era reso responsabile di violenze, nei confronti della ex. Protagonista un cittadino dello Sri Lanka, non ancora trentenne, che è stato rintracciato dalla Polizia di Stato nei giorni scorsi, destinatario di una ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere: dovrà rispondere di lesioni gravi aggravate da futili motivi, commesse nei confronti della compagna connazionale.
Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, è arrivato in conseguenza dell’ultimo episodio, datato 13 ottobre: quel giorno la compagna era finita in ospedale in gravi condizioni, selvaggiamente picchiata fino a farla svenire. Quando la donna era stata soccorsa, dell’uomo ormai non c’era traccia. Delle indagini si erano occupati gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, coordinati dalla 4^ Sezione della Procura di Napoli – Violenza di genere e tutela delle fasce deboli della popolazione; dagli accertamenti è emerso che a causare quelle lesioni era stato il compagno, connazionale della vittima.
Ed era venuto fuori che l’uomo, pluripregiudicato per reati contro la persona e contro il patrimonio, era già finito in manette per una situazione simile: era stato arrestato per atti persecutori ai danni della ex compagna. Il “grave e allarmante…
Cronaca
Il cane che aspetta ogni giorno il padrone nel cimitero di Castel Volturno: il video finisce in Rete
A Castel Volturno, un cane torna tutti i giorni al cimitero alla “ricerca” del suo padrone. E il video diventa virale su Tik Tok e in Rete.
Un cane che, ogni giorno, arriva nel cimitero di Castel Volturno e attende il ritorno del suo padrone tra le bare dei defunti. Il tutto immortalato da un telefonino, con le immagini diffuse in Rete e subito diventate virali. Una storia particolare, quella che arriva dalla provincia di Caserta, e che ricorda in parte quella di Hachiko e di altri cani che, anche dopo la morte dei propri padroni, dimostrano una fedeltà ed un attaccamento che va oltre ogni barriera.
Nel suo caso, il cane non torna sulla tomba dei propri padroni, ma si aggira per le varie lapidi del cimitero di Castel Volturno alla ricerca di chi lo aveva allevato: l’ex guardiano del cimitero. La storia, rimbalzata in Rete, è quella di un cane che è stato cresciuto proprio là, nel cimitero locale, dall’allora guardiano. E che anche ora che lui non c’è, torna sempre sul posto dove è cresciuto, nell’attesa che lui riappaia. In tanti su Tik Tok e gli altri social media sono rimasti stupiti di fronte a questa fedeltà. “Molto più fedele di tanti esseri umani”, “Questo sì che è amore”, e così via. Tante frasi, tutte a celebrare l’incredibile affetto di questo cane per il suo padrone.
E c’è anche chi ora propone di costruirgli una cuccia. “Non potrà restare sempre all’aperto ora che arriva l’inverno”, sottolineano nei commenti al video. E in tanti si sono detti disponibili a portare…
Cronaca
Denunciato l’amico del minorenne che ha ucciso Santo Romano: concorso in omicidio
�� stato denunciato per concorso in omicidio il ragazzo che era in auto insieme al 17enne che, la notte del 2 novembre, ha sparato a San Sebastiano uccidendo Santo Romano.
Santo Romano e la fiaccolata in sua memoria a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli)
È stato denunciato per concorso in omicidio il giovane che si trovava nell’automobile insieme al minorenne che ha aperto il fuoco uccidendo Santo Romano e ferendo un amico di quest’ultimo al gomito. L’accusa arriva dalle indagini dei carabinieri, che stanno effettuando anche accertamenti nei confronti di un altro giovane, che dopo l’omicidio ha ospitato il 17enne in una abitazione di Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli.
Denunciato l’amico del minorenne reo confesso
L’omicidio, a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), risale alle prime ore del 2 novembre. A scatenare il litigio che avrebbe di lì a poco portato ai colpi di pistola era stato, secondo le ricostruzioni, un pestone su una scarpa firmata, un modello di Gucci da 500 euro che il 17enne portava ai piedi. Il minorenne avrebbe discusso con il ragazzo che gliel’aveva sporcata, un amico di Santo Romano.
Poco dopo, tornato a bordo dell’automobile, il ragazzo era stato raggiunto da diversi appartenenti all’altro gruppo, tra cui la vittima. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza della piazza di San Sebastiano, si vedono i giovani che vanno verso la Smart. Su quello che è accaduto dopo, le versioni confliggono: il 17enne ha detto di essersi trovato alle strette, circondato, che lo stesso Romano avrebbe tirato una pietra contro l’automobile, e quindi che avrebbe sparato alla cieca; secondo gli amici del…