Cronaca
Afragola, ex senatore Nespoli condannato a maxi risarcimento
Sentenza Storica: Ex Senatore Vincenzo Nespoli Condannato a Risarcire Oltre 16 Milioni di Euro
La Corte d’Appello di Napoli ha reso pubblica una decisione storica, condannando Vincenzo Nespoli, ex senatore e sindaco di Afragola, a versare una somma superiore ai 16 milioni di euro come risarcimento danni. Questa condanna riguarda il fallimento della società di vigilanza “La Gazzella Srl” e rappresenta una svolta significativa in una lunga vicenda giudiziaria.
Lungo Contenzioso Giudiziario
La sentenza della Corte d’Appello non si limita solo al risarcimento economico. Essa include anche il pagamento delle spese legali sostenute in entrambi i gradi di giudizio, concludendo così una disputa legale che si è prolungata per quasi vent’anni. L’inchiesta ha riguardato Nespoli nella sua qualità di amministratore della società, esplorando le cause che hanno portato al fallimento de “La Gazzella Srl”.
Dettagli dell’Inchiesta
Le indagini si sono concentrate sulla gestione finanziaria della società. Gli inquirenti hanno ritenuto che Nespoli abbia agito in modo negligente, gestendo le risorse della società in maniera inappropriata e contribuendo significativamente al suo dissesto finanziario.
La Sentenza della Corte d’Appello
Accogliendo le richieste del curatore fallimentare, la Corte d’Appello ha confermato la responsabilità civile di Nespoli nei confronti dei creditori della società. Oltre al risarcimento danni di oltre 16 milioni di euro, Nespoli è stato condannato al pagamento delle spese legali sostenute dalle parti civili durante il lungo iter processuale.
Difesa e Rigetto delle Tesi
L’avvocato difensore Luigi Imperlino ha contestato le accuse mosse contro Nespoli, sostenendo l’estraneità del suo cliente riguardo le cause del fallimento. Nonostante una difesa accorata, sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno rigettato le tesi difensive, sancendo la responsabilità civile dell’ex senatore.
Conseguenze della Condanna
La condanna a risarcire una somma così elevata rappresenta un duro colpo per Vincenzo Nespoli, che non è nuovo a vicende giudiziarie. Sebbene l’avvocato Imperlino sia riuscito a ridurre significativamente la richiesta iniziale, la sentenza rimane una svolta cruciale nel procedimento legale, con potenziali impatti di vasta portata sulla carriera e sulla vita personale di Nespoli.
In conclusione, la decisione della Corte d’Appello di Napoli non solo chiude un lungo capitolo giudiziario, ma segna anche un precedente importante nella gestione delle responsabilità legali degli amministratori di società.
Cronaca
Angelo Vassallo, per l’omicidio del sindaco di Pollica 4 arresti: c’è anche il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo
L’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica
aggiornamento
7 Novembre 2024
15:51
L’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, svolta nelle indagini sul delitto avvenuto nel 2010: arrestati Cagnazzo, Cioffi, Cipriano e Ridosso.
Angelo Vassallo, ucciso nel 2010
Ci sono voluti 14 anni per avere una vera svolta nell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, in Cilento (Salerno), ucciso a colpi di pistola, proprio nella sua cittadina, il 5 settembre del 2010. Gli arresti sono stati operati nella mattinata di oggi, giovedì 7 novembre, dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) di Roma, coordinati dalla Procura di Salerno: gli arrestati sono Giuseppe Cipriano, Romolo Ridosso, Fabio Cagnazzo e Lazzaro Cioffi. L’accusa mossa dalla Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli è di omicidio volontario in concorso. Stamattina, i carabinieri del Ros di Roma hanno eseguito i 4 arresti.
Arrestato il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo
Nel caso degli ultimi due, si tratta di un carabiniere e di un ex carabiniere: Fabio Cagnazzo è un colonnello dell’Arma dei Carabinieri, Lazzaro Cioffi è un ex carabiniere, già condannato per reati in materia di stupefacenti. Giuseppe Cipriano, alias “Peppe Odeon“, invece, è titolare di una sala cinematografica a Scafati….
Cronaca
Cellulari più sottili e leggeri, per il “pacco” ora si usa la mattonella: due denunciati in piazza Garibaldi a Napoli
Due uomini sono stati identificati e denunciati dalla Polizia Locale di Napoli mentre tentavano il “pacco” ad alcuni turisti: proponevano in vendita un iPhone a prezzo stracciato, propinandogli poi una mattonella nella scatola.
Il “pacco” sventato a Napoli dalla Polizia Locale
La truffa del cosiddetto “pacco”, a Napoli, anche se, come è bene ricordare, costituisce un reato, è di contro quasi un elemento di folklore, tanto da essere richiamata anche nel titolo di un celebre film degli anni ’90 di Nanni Loy, “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”, che resiste ancora oggi. Ne è un esempio l’operazione della Polizia Locale che, in piazza Garibaldi, nel cuore della città, hanno identificato e denunciato due truffatori, sorpresi a fare il “pacco” ad alcuni turisti.
Se prima, però, al posto del cellulare di turno i truffatori rifilavano al malcapitato, una volta concluso l’acquisto, un mattone, con il progredire della tecnologia cambia anche l’oggetto che i malviventi utilizzano per mettere a segno il “pacco”. I truffatori in piazza Garibaldi, infatti, sono stati sorpresi a proporre a turisti e passanti l’acquisto di un iPhone a prezzi modici, molto più bassi rispetto a quelli di listino, per poi consegnare una scatola contenente una mattonella, che richiamava forme, dimensioni e peso del telefono. I cellulari di ultima generazione, infatti, sono più sottili e leggeri rispetto al passato e un mattone non sarebbe più credibile.
Pertanto, gli agenti dell’Unità di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Napoli…
Cronaca
Aggressioni omofobe a Quarto, la denuncia delle vittime: “Ci hanno lanciato addosso pietre, perfino castagne”
���Ci lanciano pietre, ci prendono a schiaffi, ci insultano e ci molestano. Non solo baby-gang ma anche persone adulte. Nel 2024 non possiamo abituarci alla violenza omofoba”
Da 10 anni Dario Halfaxa denuncia le violenze, fisiche e verbali, perpetrate sia da baby gang, sia da persone adulte, ai danni non solo della comunità lgbtq+ ma anche di ragazzine e ragazzini giovani, presi di mira perché più deboli. Tutto ciò accade a Quarto, comune di oltre 40 mila abitanti alle porte di Napoli.
Negli ultimi mesi, le aggressioni sono diventate più frequenti e si è assistito ad un’escalation di violenza anche nei modi e nelle armi utilizzate per ferire le vittime, dagli insulti si è passati al lancio di castagne e poi di pietre. L’ultima aggressione è avvenuta di notte, fuori a un locale dove Dario lavora come performer: uno sconosciuto gli ha tirato uno schiaffo sulla schiena mentre Dario stava tranquillamente fumando una sigaretta. “Non possiamo abituarci alla violenza – sottolinea Dario – nel 2024 abbiamo il dovere di denunciare e proteggere i ragazzi più giovani”.
Dello stesso parere Lorena, amica di Dario, che si è beccata una pietra direttamente in faccia: “Questa ragazzina mi ha lanciato una pietra in faccia – racconta Lorena Romano – e un’altra ancora mi ha colpito il braccio. L’aggressione è stata condita dai soliti insulti omofobi: trans di merda e altre offese. Sono andata come sempre a denunciare, anche in questo caso contro ignoti”. Lorena racconta anche un grave episodio di discriminazione sul…