Cronaca
A Napoli arrestati 4 scafisti sbarcati oggi dalla Ocean Viking
Arrestati Quattro Soggetti per Favoreggiamento dell’Immigrazione Clandestina a Napoli
Operazione di salvataggio nel porto di Napoli
Questa mattina, 55 migranti di origine libica sono stati salvati dalla ONG Ocean Viking e portati in sicurezza nel porto di Napoli. Grazie alle dettagliate indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, assistite dalle testimonianze di alcuni dei migranti, sono stati identificati e arrestati quattro uomini: tre di origine sudanese e uno ciadiano, accusati di essere gli "scafisti" dell’imbarcazione.
Detenzioni e Provvedimenti Giudiziari
Gli individui, con età comprese tra i 20 e i 26 anni, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e trasferiti presso il carcere di Poggioreale. L’autorità giudiziaria competente ha in programma l’udienza di convalida nelle prossime ore. Il fermo è avvenuto rapidamente grazie alla cooperazione tra i vari organi investigativi e la testimonianza dei migranti soccorsi.
Conclusione delle Operazioni di Sbarco
Le operazioni di sbarco dalla nave ONG Ocean Viking si sono concluse intorno alle 15:00, dopo che l’imbarcazione aveva attraccato al porto di Napoli alle ore 9:00. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha elogiato la collaborazione efficace tra tutte le istituzioni coinvolte nell’operazione, sottolineando l’importanza del loro contributo sinergico.
Ringraziamenti e Collaborazioni
L’evento ha visto la partecipazione attiva della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, del Comune di Napoli – Assessorato al Welfare, dell’Asl Napoli 1 Centro, dell’Autorità Portuale, dell’Ufficio Sanitario Marittimo, della Protezione Civile Regionale, delle Forze dell’Ordine, della Capitaneria di Porto, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa Italiana e della Caritas Diocesana.
Supporto della Regione Campania
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla Regione Campania, che, attraverso l’Asl Napoli 1 Centro, ha assicurato sin da subito la prima assistenza ai migranti presso il Residence dell’Ospedale del Mare. Questo intervento tempestivo ha permesso di garantire cure e supporto immediato a coloro che ne avevano bisogno.
L’operazione esemplifica un modello di collaborazione ed efficacia nel gestire le situazioni di emergenza legate ai flussi migratori, mettendo in evidenza l’importanza di un coordinamento multilivello tra enti e istituzioni.
Cronaca
Ponticelli, falegname di 71 anni trovato morto con ferite alla testa
Il corpo senza vita di un 71enne è stato rinvenuto nella sua falegnameria di via dei Mosaici, a Ponticelli; le indagini sono affidate ai carabinieri.
Immagine di repertorio
Il corpo senza vita di un uomo, Arturo Panico, è stato trovato in una falegnameria di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, intorno alle 20 di oggi, 18 novembre. L’attività si trova in via dei Mosaici, al civico 40. L’uomo, 71 anni, originario di Sant’Anastasia (Napoli) ma residente a Ponticelli, era già noto alle forze dell’ordine.
A quanto si apprende Panico aveva delle ferite lacerocontuse alla nuca e alla fronte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini coordinati dalla Procura di Napoli. Al momento le indagini sono a 360 gradi, l’ipotesi dell’omicidio non viene esclusa. Nella falegnameria è arrivato il medico legale per il primo esame sul corpo.
Cronaca
Incendio a Napoli, fiamme visibili dalla Tangenziale nei pressi dell’uscita Zona Ospedaliera
Incendio in Zona Ospedaliera, a Napoli: le fiamme visibili dalla Tangenziale. Vigili del fuoco e polizia sul posto.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Un vasto incendio si è sviluppato nella serata di oggi, lunedì 18 novembre, nella Zona Ospedaliera di Napoli: le fiamme, ben visibili dalla Tangenziale, sono state segnalate sui social da diversi residenti. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e la polizia.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Cronaca
L’omicidio di Arcangelo Correra e il muro di omertà degli amici
Omicidio di Arcangelo Correra
18 Novembre 2024
20:00
Renato Caiafa, reo confesso, e gli amici hanno fornito versioni che non convincono gli inquirenti: il nodo resta la provenienza della pistola che ha sparato al 19enne.
Renato Caiafa dice di avere trovato quella pistola un attimo prima della tragedia, di averla presa e di essersi messo a scherzare davanti agli occhi degli amici; che lo stesso Arcangelo Correra lo avrebbe sfidato, sempre scherzando, a sparargli. Gli altri ragazzi, invece, non avrebbero visto nulla: hanno detto che erano presenti, che non sapevano di quell’arma e che, proprio al momento dello sparo, erano voltati da un’altra parte. Due versioni che non coincidono, e che rappresentano un ostacolo alle indagini: i giovanissimi che erano presenti quella sera, gli unici che potrebbero dire come è andata, stanno mentendo.
L’omicidio di Arcangelo Correra a Napoli
Per ora l’unica cosa certa è che il ragazzo, 19 anni, è stato ucciso da un unico proiettile, che lo ha centrato in fronte. L’ipotesi dell’incidente viene quella ritenuta maggiormente verosimile, ma sono i contorni ad essere fumosi. E la pistola resta il nodo dell’inchiesta: nel fermo nei confronti di Caiafa il gip evidenzia che i comportamenti del giovane, reo confesso, non avrebbero senso se davvero la pistola fosse stata trovata in quel momento.
Quella pistola, scrive il gip, non poteva essere vista nelle condizioni descritte da Caiafa: è di…