Cronaca
Travolta in mare: Cristina Frazzica uccisa, indagato avvocato soccorritore
Un avvocato napoletano è coinvolto in un’indagine riguardante la tragica morte di Cristina Frazzica, una giovane di 30 anni. La donna è stata colpita e uccisa nel mare di Posillipo, e le accuse mosse contro il legale sono di omicidio colposo e omissione di soccorso.
Dettagli dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni, Cristina Frazzica stava nuotando nelle acque di Posillipo quando è stata improvvisamente travolta da un’imbarcazione. Le circostanze dell’incidente sono ancora al vaglio degli investigatori, ma si sospetta che l’avvocato napoletano coinvolto sia l’autore del tragico evento.
Ipotesi di reato
Le ipotesi di reato contestate all’avvocato sono particolarmente gravi. L’omicidio colposo implica che la morte di Cristina Frazzica sia avvenuta per negligenza o imprudenza. L’omissione di soccorso, invece, si riferisce alla presunta mancata assistenza offerta alla vittima subito dopo l’incidente.
Le conseguenze legali
Se le accuse dovessero essere confermate, l’avvocato potrebbe affrontare conseguenze legali molto severe. L’omicidio colposo è punibile con la reclusione, mentre l’omissione di soccorso può portare a ulteriori pene detentive e sanzioni pecuniarie.
Reazioni della comunità
La notizia ha scosso profondamente la comunità napoletana. Familiari e amici di Cristina Frazzica chiedono giustizia e sperano che le indagini portino alla verità. Anche l’ordine degli avvocati di Napoli ha espresso la propria solidarietà alla famiglia della vittima, auspicando una rapida risoluzione del caso.
Prossimi Passi
Le autorità continueranno a raccogliere prove e testimonianze per definire con precisione la dinamica dell’accaduto. Saranno ascoltati eventuali testimoni oculari e analizzati i dati delle imbarcazioni presenti sul luogo dell’incidente al momento del fatto.
Per ulteriori aggiornamenti sulla vicenda, è possibile seguire le notizie tramite il portale Fanpage: Continua a leggere.
Cronaca
Precipita dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di Napoli, muore una donna a Napoli
Una donna di 52 anni è morta dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura.
Una donna di 52 anni è morta a Napoli dopo essere precipitata dal 30° piano dell’Hotel Ambassador di via Medina, a due passi dalla Questura partenopea. Fonti investigative riferiscono a Fanpage.it che si tratterebbe di suicidio. La donna è precipitata ieri sera, attorno alle 20, dal 30° piano del grande albergo che si trova su via Medina, e la sua caduta si è “interrotta” al nono piano dell’albergo, dove si è schiantata: per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono accorsi i carabinieri e le ambulanze del 118, ma è stato constatato solo l’inevitabile decesso.
Cronaca
Spari sulla spiaggia a Torre Annunziata, preso 16enne. Il raid per uno sguardo di sfida
Identificato il secondo componente del raid nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli): è un 16enne. Gli spari tra i bagnanti dopo una discussione per “uno sguardo di sfida”.
È stato identificato il giovane che, insieme a un 18enne vicino al clan Gionta, nello scorso luglio aveva fatto irruzione nel Lido Azzurro di Torre Annunziata (Napoli) aprendo il fuoco tra i bagnanti con fucile e pistola: si tratta di un 16enne, è stato rinchiuso in un istituto di pena minorile in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misura cautelare per tentato omicidio aggravato e porto e detenzione di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante di avere agito col metodo mafioso in concorso con un maggiorenne.
L’episodio risale al 19 luglio. Dalle indagini era emerso che si era trattato di una ritorsione, partita per uno “sguardo di sfida”. L’obiettivo del raid, che in quel momento si trovava in spiaggia, era riuscito a scappare ed era rimasto illeso. Il primo componente del raid era stato bloccato il 26 luglio: S. D. A., 18 anni, imparentato con pregiudicati del clan dei “Valentini”, era stato fermato con le accuse di tentato omicidio, strage e detenzione e porto di armi da sparo, anche per lui con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo le ricostruzioni il ragazzo aveva avuto una discussione con un bagnante che gli aveva rivolto “uno sguardo di sfida”; il 18enne aveva quindi organizzato subito il raid, con l’aiuto del complice: in due avevano sparato incuranti della presenza di numerosi bagnanti. Il secondo giovane, minorenne, è stato identificato nel corso delle indagini svolte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura per i…
Cronaca
Carabinieri nel centro commerciale, sospese le licenze di 8 negozi per lavoratori in nero
Lavoratori in nero, sospese le licenze per otto negozi all’interno di un Centro Commerciale napoletano. La scoperta dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro.
Immagine di repertorio
Lavoratori in nero all’interno di alcuni negozi di un noto centro commerciale prossimo all’apertura in provincia di Napoli. La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Gruppo Tutela e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidati dal Direttore della Direzione Interregionale del Lavoro del Sud Italia Giuseppe Patania, e dal Direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, Giuseppe Cantisano. Otto i negozi all’interno del centro commerciale che si sono visti sospendere la licenza dopo la scoperta dei lavoratori in nero all’interno dei rispettivi negozi. I controlli hanno riguardato 167 aziende e 530 posizioni lavorative complessive.
Alla fine sono state sospese otto attività imprenditoriali per lavoro nero, con 87 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per quanto riguarda 32 ditte. In totale sono state irrogate sanzioni per 58.500 euro, più altre 84mila euro per violazioni in materia di salute e sicurezza. “Si tratta di una importante operazione di controllo e soprattutto di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in vista dell’apertura di un centro commerciale, annunciato come il più grande del Sud Italia”, ha spiegato il direttore della Direzione Interregionale del Lavoro Sud, Giuseppe Patania. Dello stesso parere anche Giuseppe Cantisano, direttore dell’ispettorato d’Area Metropolitana di Napoli, che ha aggiunto: “Si è trattato di un’iniziativa incisiva che dà il segnale della forte…