Cronaca
Scontro frontale a Eboli: tre morti
L'impatto si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 7 giugno, sulla Strada Statale 18: nello scontro frontale tra due auto sono morte tre persone.<br />
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Tragico Incidente Frontale a Eboli: Tre Vittime sulla Strada Statale 18
Nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 7 giugno, un grave incidente si è verificato sulla Strada Statale 18, coinvolgendo due veicoli che si sono scontrati frontalmente. Questo terribile impatto ha causato la morte di tre persone, lasciando un’intera comunità sotto shock.
Dinamica dell’Incidente
Secondo le prime ricostruzioni, lo scontro è avvenuto intorno alle ore 14:00. Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento, ma si ipotizza che uno dei due veicoli abbia invaso la corsia opposta, provocando l’impatto devastante.
Intervento dei Soccorsi
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti prontamente i soccorritori del 118, insieme alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco. Nonostante gli sforzi e la prontezza dei soccorsi, per le tre persone coinvolte nello scontro non c’è stato nulla da fare.
Implicazioni sulla Viabilità
L’incidente ha causato significative ripercussioni sul traffico locale, con la Strada Statale 18 che è rimasta chiusa per diverse ore per permettere le operazioni di soccorso e di rimozione dei veicoli coinvolti. Gli automobilisti sono stati deviati su percorsi alternativi per evitare ulteriori complicazioni.
Reazioni della Comunità
La tragedia ha lasciato un segno profondo nella comunità di Eboli e nelle aree circostanti. Numerosi messaggi di cordoglio e solidarietà sono stati espressi attraverso i social media, mentre le autorità locali hanno invitato alla massima prudenza sulla strada.
Investigazioni in Corso
Le indagini sull’incidente sono tutt’ora in corso. Gli investigatori stanno esaminando tutti i dettagli per chiarire le esatte circostanze dello scontro frontale e determinare eventuali responsabilità.
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Cronaca
Ormeggi nel porto turistico di Capri, archiviata l’inchiesta
Archiviata l’inchiesta sugli ormeggi del porto turistico di Capri (Napoli): il gip ha accolto la richiesta presenta dal pm della Procura.
Si chiude con una archiviazione l’inchiesta della Procura di Napoli sul porto turistico di Capri: il gip del Tribunale di Napoli ha accolto la richiesta che era stata presentata dal pm titolare dell’indagine. Il fascicolo era stato aperto alcuni anni fa e vedeva coinvolte nove persone che operavano all’interno della struttura portuale. I reati ipotizzati andavano dal peculato alla truffa, in merito alla gestione degli ormeggi e dei posti barca.
Le indagini erano state affidate al Nucleo Operativo della Guardia di Finanza e svolte in collaborazione con le fiamme gialle della tenenza di Capri; secondo le accuse, in sostanza, ormeggi e posti barca sarebbero stati assicurati a privati senza rispettare le procedure amministrative e senza pagare le imposte alla partecipata del Comune. Gli avvisi di garanzia erano stati notificati alla fine del 2022, nel registro degli indagati era stato iscritto anche il vicesindaco, Ciro Lembo, oltre a diversi dipendenti della società che gestisce il porto turistico.
Cronaca
“Cani avvelenati al Parco Virgiliano”, uno ricoverato all’ospedale veterinario: scattano i controlli
Un cane è stato ricoverato alla Clinica Manzoni per avvelenamento. La consigliera Gaeta: “Usare veleno per topi è illegale”. De Giovanni: “Subito le telecamere, a rischio anche bimbi piccoli”
Immagine di repertorio
Allarme cani avvelenati al parco Virgiliano. Il tam tam corre sui social, scatenando la paura tra i “pet mate”, i “proprietari” degli amici a quattro zampe, che frequentano il polmone verde di Posillipo. Un avviso a stare in allerta è stato pubblicato sulla pagina social del gruppo “SOS amici aiutiamoci tra noi”. Ma cosa è accaduto in realtà? Fanpage.it ha approfondito la vicenda. Un cane, effettivamente, è stato ricoverato d’urgenza nella giornata di ieri, lunedì 11 novembre 2024, presso la Clinica Veterinaria Manzoni dopo aver fatto una passeggiata al parco Virgiliano con il suo “padrone”.
L’animale sarebbe rimasto avvelenato, secondo il personale sanitario, dopo aver mangiato del veleno per topi. Il personale veterinario che ha assistito lo sfortunato cagnolino, infatti, ha trovato tracce della polvere azzurra topicida. Non risultano, al momento, altri casi di avvelenamento di cani nella clinica.
Gaeta: “Usato veleno per topi, ma è illegale”
La vicenda è stata oggetto di una segnalazione alla consigliera regionale Roberta Gaeta, che a Fanpage.it spiega: “Abbiamo contattato la Clinica veterinaria Manzoni ed abbiamo accertato che si è trattato di un avvelenamento da veleno per topi di cui è rimasto vittima un cane”.
Si cosparge di benzina e si dà fuoco, poi si getta a mare a Mondragone: 45enne grave al Cardarelli
“C’è da precisare –…
Cronaca
“Stai con me”: le ultime parole di Arcangelo Correra a Renato Caiafa
Il 19enne resta in carcere dopo l’udienza di convalida; il giovane durante l’interrogatorio ha raccontato le ultime parole della vittima, pronunciate prima di perdere i sensi.
A sinistra Renato Caiafa, a destra Arcangelo Correra
“Stai con me”. Sarebbero state queste le ultime parole di Arcangelo Carrera, il giovane ucciso ferito mortalmente poco prima delle 5 di sabato scorso, in piazzetta Sedil Capuano a Napoli, con un proiettile in fronte partito da una pistola che in quel momento era tra le mani di un suo amico, Renato Caiafa. A portarlo in ospedale furono gli stessi amici mentre poche ore dopo lo stesso Caiafa si è costituito, convinto da una zia.
L’udienza di convalida si è svolta questa mattina, il gip ha disposto la detenzione in carcere ma non ha convalidato il fermo. Caiafa è accusato dalla Procura di Napoli e dalla Squadra Mobile di detenzione e ricettazione dell’arma, una pistola con matricola abrasa, e per questi reati era stato emesso il provvedimento; il giovane è inoltre stato denunciato a piede libero per omicidio colposo.
Secondo l’avvocato del giovane, Giuseppe de Gregorio, Caiafa avrebbe risposto a tutte le domande del giudice ribadendo sostanzialmente il contenuto degli interrogatori giàa resi: “Il mio assistito ha ripetuto di aver rinvenuto la pistola nella stessa occasione in cui l’ha maneggiata e dice di averla trovata alloggiata sul pneumatico di un’autovettura che sosta spesso in quel punto. Dice di essersi incuriosito, di averla presa e una volta mostrata agli amici sarebbe partito il colpo”.
Omicidio Arcangelo Correra, l’amico Renato Caiafa…