Cronaca
Sarno: manifesti funebri col volto del candidato sindaco sconfitto
Lo scorso weekend, Sarno è stata al centro di un discutibile atto di protesta politica. Manifesti funebri con il volto di Giovanni Cocca, candidato del centrodestra sconfitto alle recenti elezioni, sono apparsi in diverse zone della città. L’evento ha sollevato immediata indignazione e preoccupazione tra i cittadini e i sostenitori di Cocca, portando alla presentazione di una denuncia alle autorità locali.
Il Contesto Politico
Giovanni Cocca, noto esponente del centrodestra, ha recentemente partecipato alla competizione elettorale per diventare sindaco di Sarno. Nonostante una campagna elettorale intensa e accesa, Cocca è stato sconfitto. Tuttavia, nessuno poteva immaginare che la sconfitta avrebbe trovato un’espressione così macabra e controversa.
La Scoperta dei Manifesti
Nel corso del weekend, i cittadini di Sarno si sono imbattuti in numerosi manifesti funebri che raffiguravano il volto di Cocca. Questa trovata macabra ha richiesto l’intervento delle autorità per rimuovere immediatamente i manifesti e avviare un’indagine per scoprire i responsabili dietro questo atto di cattivo gusto.
La Reazione di Giovanni Cocca
Cocca ha espresso la sua amarezza e disapprovazione attraverso i suoi canali social, dichiarando che tali gesti non fanno altro che avvelenare il clima politico locale. Ha inoltre rassicurato i suoi sostenitori che la questione è stata presa in mano dalle autorità competenti e che si attende di far luce sui responsabili.
Le Autorità in Azione
La denuncia è stata presentata alle autorità competenti, che ora stanno lavorando per identificare i colpevoli di questo gesto. Le prime indagini suggeriscono che il gesto possa essere stato orchestrato da avversari politici o da gruppi che desiderano destabilizzare ulteriormente la situazione politica di Sarno.
Impatto Sulla Comunità
L’episodio ha avuto un forte impatto sulla comunità locale, suscitando un dibattito accorato sia tra le fila dei sostenitori di Cocca che tra i cittadini comuni. Questo atto ha evidenziato l’urgenza di un dialogo politico più rispettoso e di un ritorno a forme di competizione elettorale basate su idee e progetti concreti, piuttosto che su atti di denigrazione personale.
In conclusione, la comparsa di manifesti funebri con il volto di Giovanni Cocca a Sarno rappresenta un preoccupante episodio di immaturità politica e mancanza di rispetto. Le autorità stanno ora cercando di fare chiarezza sull’accaduto, mentre la comunità si interroga su come possa essere ristabilito un clima di rispetto e civiltà.
Continua a leggere la notizia completa su Fanpage.
Cronaca
Ponticelli, falegname di 71 anni trovato morto con ferite alla testa
Il corpo senza vita di un 71enne è stato rinvenuto nella sua falegnameria di via dei Mosaici, a Ponticelli; le indagini sono affidate ai carabinieri.
Immagine di repertorio
Il corpo senza vita di un uomo, Arturo Panico, è stato trovato in una falegnameria di Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, intorno alle 20 di oggi, 18 novembre. L’attività si trova in via dei Mosaici, al civico 40. L’uomo, 71 anni, originario di Sant’Anastasia (Napoli) ma residente a Ponticelli, era già noto alle forze dell’ordine.
A quanto si apprende Panico aveva delle ferite lacerocontuse alla nuca e alla fronte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini coordinati dalla Procura di Napoli. Al momento le indagini sono a 360 gradi, l’ipotesi dell’omicidio non viene esclusa. Nella falegnameria è arrivato il medico legale per il primo esame sul corpo.
Cronaca
Incendio a Napoli, fiamme visibili dalla Tangenziale nei pressi dell’uscita Zona Ospedaliera
Incendio in Zona Ospedaliera, a Napoli: le fiamme visibili dalla Tangenziale. Vigili del fuoco e polizia sul posto.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Un vasto incendio si è sviluppato nella serata di oggi, lunedì 18 novembre, nella Zona Ospedaliera di Napoli: le fiamme, ben visibili dalla Tangenziale, sono state segnalate sui social da diversi residenti. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco e la polizia.
Foto dal gruppo Facebook Abitanti di Capodimonte e non / Carlo Restaino
Cronaca
L’omicidio di Arcangelo Correra e il muro di omertà degli amici
Omicidio di Arcangelo Correra
18 Novembre 2024
20:00
Renato Caiafa, reo confesso, e gli amici hanno fornito versioni che non convincono gli inquirenti: il nodo resta la provenienza della pistola che ha sparato al 19enne.
Renato Caiafa dice di avere trovato quella pistola un attimo prima della tragedia, di averla presa e di essersi messo a scherzare davanti agli occhi degli amici; che lo stesso Arcangelo Correra lo avrebbe sfidato, sempre scherzando, a sparargli. Gli altri ragazzi, invece, non avrebbero visto nulla: hanno detto che erano presenti, che non sapevano di quell’arma e che, proprio al momento dello sparo, erano voltati da un’altra parte. Due versioni che non coincidono, e che rappresentano un ostacolo alle indagini: i giovanissimi che erano presenti quella sera, gli unici che potrebbero dire come è andata, stanno mentendo.
L’omicidio di Arcangelo Correra a Napoli
Per ora l’unica cosa certa è che il ragazzo, 19 anni, è stato ucciso da un unico proiettile, che lo ha centrato in fronte. L’ipotesi dell’incidente viene quella ritenuta maggiormente verosimile, ma sono i contorni ad essere fumosi. E la pistola resta il nodo dell’inchiesta: nel fermo nei confronti di Caiafa il gip evidenzia che i comportamenti del giovane, reo confesso, non avrebbero senso se davvero la pistola fosse stata trovata in quel momento.
Quella pistola, scrive il gip, non poteva essere vista nelle condizioni descritte da Caiafa: è di…