Cronaca
RFI e Trenitalia chiudono 60 linee ferroviarie per lavori estivi, inclusa Napoli-Torre Annunziata, in Campania.
RFI e Trenitalia chiudono 60 linee per lavori estivi
L’Ente Autonomo Volturno (EAV) ha comunicato la chiusura di sessanta linee ferroviarie da parte di RFI e Trenitalia durante l’estate per consentire lavori di manutenzione. Tra queste, quattro linee si trovano proprio in Campania, inclusa la tratta che va da Napoli a Torre Annunziata.
Proteste e preoccupazioni
La decisione ha suscitato proteste da parte di associazioni e comitati locali, preoccupati per i disagi causati agli utenti. In risposta, l’EAV ha rilasciato una nota chiarendo la necessità di tali interventi. “Quando i lavori si devono fare, purtroppo a volte si chiude una linea per non mettere a rischio la sicurezza dei viaggiatori”, ha dichiarato l’ente.
Eav ha quindi aggiunto che la responsabilità della sicurezza ricade su di loro e non su comitati o associazioni. La chiusura delle linee è considerata un passo indispensabile per garantire la sicurezza e l’efficienza del servizio ferroviario, nonostante i disagi temporanei per i pendolari.
Le attività di manutenzione e lavori programmati durante l’estate sono fondamentali per assicurare la sicurezza e il corretto funzionamento delle linee ferroviarie. I disagi temporanei causati dalle chiusure sono necessari per garantire che i viaggiatori possano usufruire di un servizio affidabile e sicuro nel lungo termine.
Collaborazione tra enti e utenti
È importante che vi sia una collaborazione tra le autorità competenti e gli utenti per affrontare al meglio i disagi temporanei causati dalla chiusura delle linee ferroviarie. La comprensione delle necessità di manutenzione da parte dei viaggiatori può contribuire a facilitare l’esecuzione dei lavori e a minimizzare i disagi complessivi.
Con una corretta comunicazione e una pianificazione oculata, è possibile ridurre al minimo i disagi e garantire che i lavori di manutenzione siano completati nel minor tempo possibile, permettendo così ai pendolari di tornare a usufruire del servizio ferroviario regolarmente e in sicurezza.
In conclusione, pur comprendendo i disagi temporanei causati dalla chiusura delle linee ferroviarie per lavori estivi, è fondamentale prioritizzare la sicurezza e il corretto funzionamento del servizio ferroviario a lungo termine. La collaborazione tra enti e utenti è essenziale per affrontare al meglio questa fase di manutenzione, garantendo un trasporto pubblico efficiente e sicuro per tutti i viaggiatori.
Cronaca
Incendio distrugge appartamento a San Giuseppe Vesuviano, le fiamme partite dal camino
Due coniugi in ospedale a San Giuseppe Vesuviano (Napoli): il loro appartamento ha preso fuoco, l’incendio sarebbe collegato all’accensione del camino.
Immagine di repertorio
Le fiamme sarebbero partite dal camino, avrebbero raggiunto le tende e gli altri arredi, divorando in pochi minuti i mobili: sono ancora in corso accertamenti per l’incendio che, nel tardo pomeriggio di ieri, 19 novembre, ha distrutto completamente un appartamento a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli; dentro c’erano due coniugi di 62 e 59 anni, rimasti intossicati e accompagnati in ospedale ma le cui condizioni non destano preoccupazione.
Sul posto, a seguito dell’allarme, sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano della Polizia di Stato. L’incendio, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe collegato all’accensione del camino; non è chiaro se si sia trattato di una distrazione o se, al contrario, possa essere riconducibile ad un malfunzionamento.
Al termine delle operazioni di spegnimento la casa era distrutta: le fiamme avevano raggiunto in pochissimo tempo anche le altre stanze, avvolgendo mobilia e suppellettili. Le due persone all’interno, un uomo di 62 anni e la moglie di 59 anni, sono state soccorse e accompagnate all’ospedale di Nola; non hanno riportato ferite di rilievo ma sono state trattenute in osservazione per intossicazione e affidate alle cure mediche.
Cronaca
Esplosione Ercolano, il dolore della mamma delle gemelle morte: “Mi avete spezzato il cuore, principesse”
Le tre vittime erano al primo giorno di lavoro. Denunciato il proprietario dell’immobile di Ercolano trasformato in fabbrica abusiva di fuochi d’artificio.
Le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito
Sara e Aurora Esposito che ballano spalla a spalla, poi una foto mentre sono al mare, i loro visi sorridenti: le immagini scorrono nel video pubblicato su Facebook da Lucia Occhibelli, la mamma delle due gemelle morte nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio abusiva ad Ercolano (Napoli). Pochi secondi, è la ricondivisione di uno dei tanti post comparsi nelle ultime ore. E ad accompagnare il video c’è un messaggio straziante: “Mi avete spezzato il cuore, voi due principesse, il mio dolore è immenso e indescrivibile”.
Sara, Aurora e Samuel, le tre vittime dell’esplosione ad Ercolano
Le due 26enni sono state uccise dalla deflagrazione nel primo pomeriggio del 18 novembre, intorno alle 15. Era il loro primo giorno di lavoro in quella fabbrica abusiva, allestita in un immobile di contrada Patacca, al confine con San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano. Una fabbrica fantasma, inesistente: nessuna autorizzazione, nessuna precauzione.
Le ragazze, stando a quanto emerso successivamente, si occupavano del confezionamento dei botti. Samuel Tafciu, 18 anni, la terza vittima, era invece quello che maneggiava la polvere pirica: è stato investito in pieno dallo scoppio, il corpo è stato sbalzato a decine di metri di distanza. I corpi delle ragazze sono stati recuperati soltanto ieri mattina: il giorno precedente i soccorritori hanno dovuto fermarsi per la messa in sicurezza, l’intera area era cosparsa di materiale esplosivo e…
Cronaca
Droga e cellulari con i droni nel carcere di Secondigliano, c’era anche chi faceva acquisti online
La Squadra Mobile di Napoli ha arrestato 12 persone, ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo su un sistema di consegne di droga e cellulari nel carcere di Secondigliano. Gli ordini arrivavano dal reparto di Alta Sicurezza.
Immagine di repertorio
Una vasta operazione della Squadra Mobile di Napoli ha portato all’arresto di 12 persone – 10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari – ritenute appartenenti al clan Vanella Grassi, che avevano messo in piedi un sistema per introdurre, attraverso droni altamente tecnologici, droga e cellulari all’interno del carcere di Secondigliano. E proprio grazie a un cellulare, secondo gli inquirenti, i carichi e le spedizioni venivano gestite, addirittura da un detenuto, ritenuto esponente di spicco della Vanella Grassi, che si trovava nel reparto di Alta Sicurezza del carcere, quello in cui, appunto, sono ospitati i detenuti condannati per camorra. Stando a quanto appreso dagli inquirenti nel corso dell’attività investigativa, grazie ai cellulari introdotti in carcere, c’era anche chi effettuava ordini su una nota piattaforma di acquisti online.
I cellulari erano tutti intestati a cittadini extracomunitari
L’attività investigativa ha permesso di accertare come il traffico fosse stato organizzato da Nico Grimaldi, ritenuto esponente di spicco del clan, da sua madre Rita Pitirollo e dalla moglie, Addolorata De Falco. Gli ordini dei detenuti arrivavano all’esterno del carcere e, ad autorizzare l’invio dei droni e quindi delle spedizioni era proprio la madre di Grimaldi. Le indagini hanno rivelato che tutti i telefoni e le relative utenze erano intestati a cittadini…