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Cronaca

Petizione contro B&B per affitti turistici eccessivi a Napoli

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Petizione contro B&B per affitti turistici eccessivi a Napoli

La petizione contro gli affitti turistici a Napoli

Una petizione popolare è stata presentata oggi a Napoli, di fronte al Consiglio comunale, con l’obiettivo di fermare gli affitti turistici e garantire il diritto alla casa per famiglie, precari e studenti. L’attivista Alfonso De Vito ha spiegato che la petizione chiede al Comune di adottare un processo controllato e stabilire limiti massimi per l’autorizzazione dei B&B.

I promotori della petizione hanno evidenziato l’importanza di adottare provvedimenti simili a quelli già in atto in altre città italiane ed europee, sottolineando la necessità di bloccare l’apertura di nuovi B&B nella zona A e nell’area Unesco, dove tali strutture stanno aumentando. Inoltre, è stata richiesta l’interruzione della vendita del patrimonio pubblico per riqualificarlo a fini residenziali.

Le critiche alla politica abitativa

Chiara Capretti, rappresentante della Campagna Resta Abitante, ha espresso critiche al documento dell’amministrazione che era in votazione in Consiglio Comunale. Ha dichiarato che il documento era troppo vago e ambiguo, evidenziando il rischio che si intervenga solo su casi particolari come i bassi, senza affrontare il problema in modo più ampio. Capretti ha sottolineato che l’amministrazione deve fare di più per contrastare l’espulsione degli abitanti dal centro storico e deve evitare la nuova edificazione privata a Napoli Est.

I promotori della petizione hanno annunciato la creazione di punti di raccolta firme in varie zone della città, che saranno indicati tramite manifesti affissi per le strade. L’obiettivo è quello di raccogliere diecimila firme per sostenere la richiesta di regolamentazione degli affitti turistici a Napoli. Hanno sottolineato di non essere contrari al turismo, ma di voler garantire una turistificazione limitata e con adeguate protezioni sociali.

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Incidente a Torre del Greco: morto centauro 22enne

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Incidente a Torre del Greco: morto centauro 22enne

La tragedia si è consumata nella notte a Torre del Greco, un evento che ha scosso la comunità locale e ribadisce la gravità della sicurezza stradale nel Napoletano. Un incidente stradale mortale è avvenuto all’incrocio tra via Cavallo e via Purgatorio, claiming come vittima un giovane di soli 22 anni. Questo evento luttuoso non solo spezza una vita promettente ma anche lascia una famiglia nella disperazione e nel dolore.

Dettagli dell’Incidente

L’incidente, avvenuto nella notte, ha visto come protagonista un giovane di 22 anni, descritto come un “centauro” di 22 anni, termine che suggerisce una passione per i cavalli o forse un soprannome che lo contraddistingueva. Le circostanze esatte dell’incidente non sono ancora del tutto chiare, ma è stato confermato che il giovane è deceduto a seguito delle lesioni riportate.

Reazioni della Comunità

La comunità di Torre del Greco è sotto shock per questo ennesimo incidente stradale mortale. La notizia della morte del giovane ha scosso profondamente i residenti, che non possono fare a meno di chiedersi come sia possibile prevenire simili tragedie in futuro. La preoccupazione per la sicurezza stradale è alta, e molti stanno chiedendo interventi più efficaci per ridurre il numero di incidenti stradali nella zona.

Riflessioni sulla Sicurezza Stradale

Questo incidente mortale solleva nuovamente la questione della sicurezza stradale nel Napoletano. È fondamentale che le autorità prendano misure concrete per migliorare la sicurezza delle strade, attraverso la manutenzione degli infrastrutti, l’installazione di dispositivi di sicurezza come semafori e guard-rail, e campagne di sensibilizzazione sulla guida sicura. Solo con un impegno condiviso tra cittadini e istituzioni sarà possibile ridurre il numero di incidenti stradali e prevenire future tragedie.

Conclusioni

L’incidente stradale mortale avvenuto a Torre del Greco nella notte è un triste ricordo della fragilità della vita e dell’importanza della sicurezza stradale. La comunità locale è in lutto per la perdita di un giovane vita, e si spera che questo evento possa servire da monito per migliorare la sicurezza delle strade e prevenire future tragedie. La memoria del giovane deceduto sarà ricordata, e la sua morte non sarà invano se servirà a rendere le strade più sicure per tutti.

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Confcommercio critica provvedimento sulla movida a Napoli

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Confcommercio critica provvedimento sulla movida a Napoli

Napoli, una città ricca di storia e cultura, si trova ad affrontare una nuova sfida con la recente delibera della Giunta Comunale che introduce limitazioni agli orari di attività di bar e ristoranti in alcune aree del Centro Storico. Questa decisione ha sollevato molte critiche e preoccupazioni tra gli operatori economici e i residenti, che temono gli impatti negativi sulla vita notturna e sull’economia locale.

Limitazioni agli orari di attività

La delibera in questione prevede limitazioni agli orari di attività di bar e ristoranti in alcune aree del Centro Storico, misura che è stata criticata dal presidente di Confcommercio Napoli, Massimo Di Porzio. Secondo Di Porzio, questa decisione è “inutile e autolesionista” per la città, poiché potrebbe avere ripercussioni negative sull’economia locale e sulla vita notturna.

Impatti sull’economia locale

Le limitazioni agli orari di attività potrebbero avere un impatto significativo sull’economia locale, in particolare per i bar e i ristoranti che sono fondamentali per la vita notturna della città. I proprietari di questi esercizi commerciali potrebbero subire perdite economiche a causa della riduzione degli orari di apertura, il che potrebbe avere un effetto a catena sull’intera economia locale.

Reazioni dei residenti e degli operatori economici

I residenti e gli operatori economici sono preoccupati per gli impatti di questa delibera sulla vita notturna e sull’economia locale. Molti di loro ritengono che questa misura sia eccessiva e non tenga conto delle esigenze della città e dei suoi abitanti. La speranza è che la Giunta Comunale riveda la sua decisione e trovi soluzioni più efficaci per gestire la vita notturna e l’economia locale.

Conclusioni

In sintesi, la delibera della Giunta Comunale che introduce limitazioni agli orari di attività di bar e ristoranti in alcune aree del Centro Storico di Napoli è stata criticata come “inutile e autolesionista” per la città. È fondamentale che la Giunta Comunale riveda la sua decisione e trovi soluzioni più efficaci per gestire la vita notturna e l’economia locale, al fine di proteggere gli interessi della città e dei suoi abitanti.

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Omicidio Rapuano, la figlia si costituisce parte offesa

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Omicidio Rapuano, la figlia si costituisce parte offesa

Napoli è stata teatro di un evento shoccante che ha lasciato la città senza fiato. L’omicidio di Ciro Rapuano, un 59enne guardiano notturno di Forcella, ucciso nella notte del 4 settembre, ha scosso la comunità cittadina. La moglie, Lucia Salemme, ha confessato di averlo colpito con oltre cinquanta coltellate all’interno della loro abitazione di via Sant’Arcangelo a Baiano.

Gli sviluppi dell’inchiesta

L’inchiesta sull’omicidio di Ciro Rapuano ha subito un primo colpo di scena. La confessione di Lucia Salemme, la moglie dell’uomo ucciso, ha sollevato molti dubbi e interrogativi. La sorella della vittima ha espresso perplessità sulla versione dei fatti presentata dalla moglie, creando ulteriore confusione e mistero intorno alla vicenda.

La versione dei fatti

La notte del 4 settembre, Ciro Rapuano è stato ucciso con oltre cinquanta coltellate all’interno della sua abitazione. La moglie, Lucia Salemme, ha ammesso di essere l’autrice dell’aggressione, ma i dettagli esatti della vicenda sono ancora oggetto di indagine. La polizia e gli investigatori stanno lavorando per ricostruire gli eventi di quella notte e chiarire le circostanze dell’omicidio.

Reazioni e riflessioni

L’omicidio di Ciro Rapuano ha scosso la comunità di Napoli, sollevando interrogativi sulla violenza e sulla sicurezza nella città. La vicenda ha anche sollevato dibattiti sulla giustizia e sulla punizione per i reati gravi. Mentre l’inchiesta prosegue, la città resta in attesa di risposte e di giustizia per la famiglia della vittima.

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