Cronaca
Pentito: “Cocaina venduta al San Giovanni Bosco, clienti medici”
Scandalo al San Giovanni Bosco: l’Ospedale Diventa una Piazza di Spaccio

Un collaboratore di giustizia ha recentemente svelato un fatto inquietante: l’ospedale San Giovanni Bosco a Napoli è stato usato come base operativa da parte del clan Contini per lo spaccio di droga. Secondo il racconto del pentito, una vera e propria piazza di spaccio era attiva all’interno delle mura ospedaliere.
L’Ospedale San Giovanni Bosco: Un Centro di Spaccio Inaspettato
L’ospedale, noto per essere un centro di cure e assistenza, si è trasformato in un insospettabile luogo per il traffico di sostanze stupefacenti. Il pentito ha riferito che il clan Contini aveva organizzato una rete efficiente e ben nascosta, che operava direttamente all’interno dell’ospedale. L’accesso facilitato ai locali e la mancanza di controlli stringenti hanno permesso a questa rete di prosperare.
Il Ruolo di Medici e Infermieri
Secondo le testimonianze, anche alcuni membri del personale ospedaliero erano coinvolti nell’attività illecita. Medici e infermieri non erano solo conoscitori del traffico di stupefacenti che avveniva sotto i loro occhi, ma anche assidui clienti della droga venduta. Questa complicità interna ha permesso al traffico di cocaina di svolgersi in modo agevole e senza particolari intoppi.
L’Impunità e l’Incredulità dei Pazienti e dei Visitatori
Molti pazienti e visitatori dell’ospedale non avrebbero mai sospettato che, proprio nel luogo dove cercavano cure, si stesse consumando un’attività criminale così grave. L’accesso aperto e il continuo viavai di persone rendevano l’ospedale il nascondiglio perfetto per un mercato illecito di droga. La fiducia riposta nelle strutture sanitarie è stata così gravemente tradita.
Conclusioni e Implicazioni
Le rivelazioni del collaboratore di giustizia hanno scosso profondamente la comunità e messo in luce una delle modalità più subdole e insospettabili di gestire il traffico di stupefacenti. Questo scandalo mette in evidenza l’importanza di vigilare costantemente anche su ambienti considerati sicuri e rispettabili.
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