Cronaca
Napoli: Boss del Pallonetto arrestato per sconto sul pizzo
Arresto del nuovo boss del Pallonetto per estorsione
Napoli. “Gli altri pagano 4mila euro tre volte l’anno, visto che voi avete aperto ora vi facciamo 2500”, un pizzo con lo sconto insomma. Una sorta di ticket d’ingresso ridotto.
Poi però per far capire che non si trattava di camorristi di secondo livello avevano minacciato: “Il bar non te lo incendiamo, ma mettiamo due persone qua fuori e facciamo cacciare tutti i clienti, così non lavori e devi chiudere”.
A fine nel mirino del nuovo boss del Pallonetto i titolari di un bar recentemente aperto in via Gennaro Serra vicino a piazza Plebiscito nella parte basse del Pallonetto, zona frequentatissima da turisti.
Denuncia e rapida azione della squadra mobile
Ma i titolari invece di accogliere le richieste estorsive sono andate in questura a denunciare. Le indagini della squadra mobile sono state rapidissime. In pochi giorni sono scattate le manette ai polsi di Gennaro Sesso, 39 anni, soprannominato “Genni r’a nera”,il fratello Ciro, di 29 anni, Pasquale Ottaviano, 44 anni, e Giuseppe Abate, di 46 anni.
I quattro sono stati incastrati dai filmati delle telecamere di videsorveglianza del locale che sono allegati agli atti dell’indagini coordinate dal pm Celeste Carrano della Dda di Napoli.
All’udienza di convalida, come anticipato da Il Mattino e dall’edizione napoletana di Repubblica, tre dei quattro indagati, assistiti dall’avvocato Mario Bruno, hanno ammesso i fatti scagionando Gennaro Sesso, che invece ha respinto le accuse. Il giudice Marco Giordano ha emesso ordinanza di custodia in carcere per tutti.
Storia criminale del Gennaro Sesso e legami con clan mafiosi
Gennaro Sesso è personaggio molto noto alle cronache di Napoli per le sue gesta criminali. Nel 2012 picchiò una agente donna della polizia municiplae donna che lo aveva fermato.
Lo scorso anno è stato condannato a 5 anni di carcere per una rapina di Rolex compiuta a i danni di un turista a Roma negli anni scorsi insieme con Giuseppe Saltalamacchia che invece è stato condannato a 4 anni.
Ha tatuato il nome dei Mazzarella sul corpo
Legami con il clan Mazzarella e ambiti criminali
Legato al clan Mazzarella: ha anche tatuato il nome della famiglia sul corpo. E gli inquirenti ritengono che stia cercando di farsi spazio nella zona del centro di Napoli, dove i Mazzarella appunto non hanno il controllo delle attività illecite, approfittando dei numerosi arresti che negli ultimi mesi hanno colpito in maniera particolare il gruppo dei Contini.
I Sesso sono anche i fratelli Pasquale, ucciso il 5 luglio 2023 tra i vicoli del Pallonetto. per quell’omicidio è finito in carcere Gennaro Belaeff, noto pregiudicato legato al clan Elia del Pallonetto.
Cronaca
Treno guasto nel Casertano: ritardi fino a 4 ore per Alta Velocità, Intercity e Regionali
Treni fermi nel Casertano dopo un guasto tra Valle di Maddaloni e Maddaloni Superiore: fino a 4 ore di ritardi per i convogli che attraversano la zona.
Immagine di repertorio
La circolazione ferroviaria si è paralizzata nel Casertano dal primo mattino di oggi, dopo il guasto di un treno avvenuto alle 8.40 tra Valle di Maddaloni e Maddaloni Superiore. Lo ha fatto sapere Trenitalia, che specifica si tratti di un treno di “altra impresa ferroviaria”. Ma la circolazione è andata rapidamente in tilt e anche dopo diverse ore si registrano rallentamenti ai treni dell’Alta Velocità, Intercity e Regionali che, fa sapere la società “possono registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 360 minuti”, in attesa che venga ultimato l’intervento del locomotore di soccorso.
In particolare, i Treni Alta Velocià e Intercity direttamente coinvolti sono:
- FR 8302 Lecce (6:05) – Roma Termini (11:55): fermo a San Lorenzo Maggiore dalle ore 10:23
- FR 9511 Milano Centrale (6:10) – Lecce (15:50): fermo a Caserta dalle ore 11:11
- FA 8306 Lecce (7:10) – Roma Termini (12:55): fermo a Benevento dalle ore 11:07
- IC 716 Bari Centrale (7:05) – Napoli Centrale (11:15): fermo a Solopaca dalle ore 10:23
- IC 703 Roma Termini (7:28) – Bari Centrale (13:54): fermo a Caserta dalle ore 10:55
Inoltre, Trenitalia ha fatto sapere che:
Sciopero treni Alta Velocità sabato 9 e domenica 10 novembre: a rischio le Frecce Trenitalia
Il treno FA 8348 Bari Centrale (6:10) – Roma Termini (10:03) oggi termina la corsa a Dugenta.
I passeggeri possono proseguire il viaggio con il servizio sostitutivo con bus…
Cronaca
Domani i funerali di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso a Napoli con un colpo di pistola alla testa
I funerali di Arcangelo Correra si svolgeranno domani, giovedì 14 novembre, nella chiesa che sorge poco distante dal punto esatto in cui è stato ucciso.
Arcangelo Correra
Si svolgeranno domani, giovedì 14 novembre, i funerali di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso nella notte del 9 novembre in piazzetta Sedil Capuano, nel centro di Napoli. Le esequie del ragazzo si terranno alle ore 15 nella chiesa di Santa Caterina a Formiello, che sorge poco distante al luogo in cui Arcangelo Correra è stato colpito mortalmente da un proiettile alla testa dall’amico Renato Caiafa, 19 anni, che si è poi costituito alla polizia, confessando l’omicidio. È stato proprio il 19enne ad accompagnare Correra all’ospedale Pellegrini, dove il giovane è deceduto, presentandosi poi spontaneamente in Questura.
Renato Caiafa resta in carcere
Proprio nelle scorse ore, Caiafa è apparso davanti al gip del Tribunale di Napoli, che ha deciso di non convalidare il fermo emesso precedentemente nei confronti del 19enne, ma ha comunque disposto il carcere. Renato Caiafa, infatti, è indagato a piede libero per l’omicidio colposo di Arcangelo Correra, mentre il fermo era stato emesso per la detenzione e la ricettazione della pistola.
È sull’arma che si concentrano maggiormente le indagini degli inquirenti. Caiafa, infatti, sia durante la confessione che durante l’interrogatorio, ha sempre sostenuto di aver trovato la pistola adagiato su uno pneumatico di un’automobile parcheggiata nelle vicinanze e di aver sparato per errore all’amico, colpendolo in piena fronte.
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Cronaca
Paziente tenta di aggredire infermiera all’ospedale Pellegrini di Napoli: poliziotto ferito per difenderla
L’aggressione si è verificata nel tardo pomeriggio di ieri nel nosocomio nel cuore di Napoli: il poliziotto, che ha difeso l’infermiera, ha riportato contusioni al volto. Il prefetto di Napoli Michele di Bari ha espresso vicinanza ai due, sottolineando l’importanza dei presidi di polizia negli ospedali.
Ennesima aggressione all’interno di un ospedale di Napoli: teatro dell’ultimo episodio è stato l’ospedale Pellegrini, nel cuore del centro storico della città. Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 12 novembre, un paziente ha tentato di aggredire una infermiera: fortunatamente, un poliziotto delle Volanti, allertato dal collega in servizio presso il presidio di polizia in ospedale, è intervenuto e ha fermato l’aggressore, evitando che l’infermiera venisse colpita ma riportando delle contusioni al volto.
Sull’episodio di violenza andato in scena all’ospedale Pellegrini, il prefetto di Napoli, Michele di Bari “esprime la propria vicinanza all’agente e all’infermiera” si legge in una nota. “Il prefetto – si legge ancora – evidenzia come la presenza della Polizia di Stato, a tutela del personale sanitario, continuerà ad essere garantita, aggiungendosi ai dispositivi di allarma punto a punto e ai sistemi di videosorveglianza già attivi, per garantire lo svolgimento in sicurezza del lavoro da parte dei sanitari in servizio nei Pronto Soccorso”.
Sui social, inoltre, anche l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, in prima linea nel denunciare aggressioni ai danni del personale sanitario a Napoli e provincia, ha parlato di quanto accaduto al Pellegrini, definendo l’ospedale “di trincea” per l’ennesima aggressione verificatasi…